Il remake della serie che ha segnato la storia della televisione.
La tragedia della schiavitù in America e la lotta per la libertà della popolazione di colore attraverso le vicende del guerriero africano Kunta Kinte e dei suoi discendenti.
In prima visione assoluta da venerdì 16 dicembre alle 21.00 su History, che per l'occasione insieme a Amnesty International ha dato vita a un progetto musicale per sensibilizzare l’opinione pubblica italiana sulle nuove forme di schiavitù.
Arriva da venerdì 16 dicembre alle 21.00 su History (in esclusiva su Sky al canale 407) RADICI, la nuova versione dell’omonima serie del 1977. Prodotta dagli A+E Studios, la mini-serie in quattro episodi (due ore ciascuno) ricostruisce la vita del giovane guerriero africano Kunta Kinte che viene catturato e venduto come schiavo negli Stati Uniti.
Radici ha raccolto numerosi consensi e ottime critiche negli USA che hanno riscontrato un valore aggiunto al prodotto nella sua attenzione al realismo storico “Radici eccelle nel realismo che rende l'orrore della schiavitù vividamente dolorosa – ed edificante la resistenza ad essa”. (Ken Tucker, Yahoo TV).
Radici è una produzione A+E Studios in associazione con Marc Toberoff e The Wolper Organization, la società che produsse il primo Radici.
E in occasione della messa in onda di Radici, History e Amnesty International hanno lavorato insieme a un progetto molto importante: hanno prodotto un brano musicale, Radici Manifesto, scritto e composto da Raffaele Costantini(musicista e speaker radiofonico di Rai Radio 2).
La canzone, ispirata alle tradizionali work songs chegli schiavi di colore erano soliti cantare mentre lavoravano nei campi, ha l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica italiana sulle nuove forme di schiavitù, fenomeno attuale e spesso sottovalutato.Il brano è cantato da quattro persone: due donne vittime, del racket della prostituzione e due uomini,moderni schiavi del caporalato.