Radici: Kunta Kinte torna su History

Serie TV

Il remake della serie che ha segnato la storia della televisione.

La tragedia della schiavitù in America e la lotta per la libertà della popolazione di colore attraverso le vicende del guerriero africano Kunta Kinte e dei suoi discendenti.

In prima visione assoluta da venerdì 16 dicembre alle 21.00 su History, che per l'occasione insieme a Amnesty International ha dato vita a un progetto musicale per sensibilizzare l’opinione pubblica italiana sulle nuove forme di schiavitù.

Arriva da venerdì 16 dicembre alle 21.00 su History (in esclusiva su Sky al canale 407) RADICI, la nuova versione dell’omonima serie del 1977. Prodotta dagli A+E Studios, la mini-serie in quattro episodi (due ore ciascuno) ricostruisce la vita del giovane guerriero africano Kunta Kinte che viene catturato e venduto come schiavo negli Stati Uniti.  

Quarant’anni fa circa gli Stati Uniti si fermarono di fronte al televisore a seguire le vicende di Kunta Kinte. La tragedia della schiavitù trovò il suo racconto televisivo più celebre in questa serie tratta dall’omonimo romanzo del giornalista e scrittore Alex Haley (diventato famoso per aver collaborato alla stesura dell’autobiografia di Malcom X).
Quarant’anni dopo quell’evento che rivoluzionò la televisione, dando vita ad un sequel altrettanto popolare (con Marlon Brando ed Henry Fonda come attori) e segnando definitivamente l’immaginario collettivo, History ha deciso di raccontare con un taglio innovativo le vicende di Kunta Kinte per far conoscere alle nuove generazioni le sofferenze e la lotta per la libertà della popolazione di colore degli Stati Uniti.
Il cast è stellare: i premi Oscar Forest Whitaker (L’ultimo re di Scozia) e Anna Paquin (Lezioni di Piano, True Blood), Laurence Fishburne (Batman V SupermanMatrix), Jonathan Rhys Meyers(Tudors e Match Point) e James Purefoy (The Following), mentre il ruolo di Kunta Kinte è interpretato dall’esordiente Malachi Kirby. Tra i registi che hanno firmato le quattro serate vanno ricordati Bruce Beresford (A spasso con Daisy, Bonnie&Clyde) e Philip Noyce (Il collezionista d’ossaSalt).  

Radici ha raccolto numerosi consensi e ottime critiche negli USA che hanno riscontrato un valore aggiunto al prodotto nella sua attenzione al realismo storico “Radici eccelle nel realismo che rende l'orrore della schiavitù vividamente dolorosa – ed edificante la resistenza ad essa”. (Ken Tucker, Yahoo TV).

 

Radici è una produzione A+E Studios in associazione con Marc Toberoff e The Wolper Organization, la società che produsse il primo Radici. 

E in occasione della messa in onda di Radici, History e Amnesty International hanno lavorato insieme a un progetto molto importante: hanno prodotto un brano musicale, Radici Manifesto, scritto e composto da Raffaele Costantini(musicista e speaker radiofonico di Rai Radio 2).

La canzone, ispirata alle tradizionali work songs chegli schiavi di colore erano soliti cantare mentre lavoravano nei campi, ha l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica italiana sulle nuove forme di schiavitù, fenomeno attuale e spesso sottovalutato.Il brano è cantato da quattro persone: due donne vittime, del racket della prostituzione e due uomini,moderni schiavi del caporalato.

Verrà distribuito su iTunes e altre piattaforme musicali a pagamentoe i proventi dei download verranno donati ad Amnesty International Italia.

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