Anthony Hopkins: l'asso nella manica di Westworld

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L’attore premio Oscar per la sua incredibile performance nei panni di Hannibal Lecter ne Il silenzio degli innocenti è tra i protagonisti di Westworld - Dove tutto è concesso, la serie ambientata in un parco dei divertimenti in stile Far West popolato da androidi, in onda tutti i lunedì su Sky Atlantic alle 3.00 in versione originale sottotitolata (poi in replica la sera) e alle 21.15 in versione doppiata. Ecco che cosa c’è da sapere sul geniale Anthony Hopkins

 

ANTHONY HOPKINS, DA HANNIBAL LECTER AL DOTTOR FORD

 

Anthony Hopkins è un attore che può vantare una carriera incredibile. Sono tanti i personaggi che ha interpretato in pellicole di primissimo piano, eppure, ancora oggi nella memoria collettiva l’attore rimane legato indissolubilmente a un ruolo career changing, ovvero di quelli che ti cambiano la carriera e la vita per sempre. Stiamo ovviamente parlando del cannibale per eccellenza, l’algido e vorace serial killer Hannibal Lecter.

 

Da un lato è ovviamente limitante ricollegare un simile talento al solo protagonista (in negativo, ovviamente) de Il silenzio degli innocenti. Dall’altro, questa associazione è inevitabile, perché stiamo parlando di una vera e propria icona. Ora Anthony Hopkins è alle prese con un nuovo ruolo che potrebbe entrare nell’immaginario collettivo, questa volta però non in un film, bensì in una serie tv.

 

Il personaggio in questione è il geniale e controverso dottor Robert Ford, il creatore del parco dei divertimenti in stile Far West popolato interamente da androidi, che dà il titolo a Westworld, la serie tv in onda ogni lunedì su Sky Atlantic, che a sole poche puntate dal via è già diventata un cult. Con lui sul set ci sono una serie di incredibili attori come Evan Rachel Wood, Ed Harris, Thandie Newton e James Marsden. Ma Hopkins spicca su tutti. Se vi foste persi qualche fondamentale passaggio nella carriera di sir Anthony Philip Hopkins, ecco cosa c’è da sapere su di lui.

 

 

TROPPO INQUIETO PER IL TEATRO

 

Pretendere di racchiudere l’intera carriera e filmografia di Anthony Hopkins in un pugno di paragrafi sarebbe a dir poco riduttivo. È però possibile ripercorrere quelli che sono i suoi momenti fondamentali. E per farlo, non si può che cominciare dal teatro, dove tutto comincia per questo allora giovane talento classe 1937.

 

È infatti al celebre National Theatre, diretto all’epoca da una leggenda come sir Laurence Oliver, che dal 1965 si fa strada la nuova promessa nativa di Margam, in Galles. Messe in luce le sue doti, però, l’inquieto Anthony decide però di passare oltre: l’idea di recitare tutte le sere nella stessa parte non lo esalta, per cui il passaggio successivo è costituito, come prevedibile, dalla recitazione davanti a una macchina da presa.

 

Anthony Hopkins si fa notare sia al cinema che in tv. La sua grande occasione arriva con il ruolo di Riccardo Cuor di Leone nella pellicola cinematografica Il leone d’inverno, film del 1968 di Anthony Harvey in cui si ritrova a recitare faccia a faccia con divi della caratura di Katharine Hepburn e Peter O’Toole.

 

 

UN PO’ STAR DI BROADWAY, UN PO’ ELEPHANT MAN

 

Pur senza abbandonare il palcoscenico (a metà degli anni ’70 viene infatti chiamato a Broadway), Anthony Hopkins si dedica con passione e dedizione allo schermo. In televisione interpreta Charles Dickens in The Great Inimitable Mr. Dickens e Pierre Bezhukov nella miniserie BBC tratta da Guerra e Pace di Leo Tolstoj. Allo stesso tempo continua a farsi notare al cinema recitando in film come Quell’ultimo ponte di Richard Attenborough, in cui oltre a Michael Caine, Sean Connery, Gene Hackman e Dirk Bogarde ritrova il suo mentore Laurence Olivier.

 

Nel 1980 l’allora poco conosciuto regista David Lynch assegna a Hopkins uno dei suoi ruoli più iconici, ovvero quello del dottor Frederick Treves in The Elephant Man, in cui ripercorre la vera storia di Joseph Merrick, che nel finire del XIX secolo divenne una celebrità a causa del suo bizzarro aspetto. Per il resto del decennio continua a lavorare in pellicole di pregio, come The Bounty di Roger Donaldson, in cui lavora con attori come Mel Gibson, Daniel Day-Lewis e Liam Neeson.

 

 

E ALLA FINE ARRIVA HANNIBAL

 

Il momento della svolta, però, è il 1991. Jonathan Demme chiama Anthony Hopkins a interpretare il serial killer cannibale Hannibal Lecter ne Il silenzio degli innocenti, film tratto dall’omonimo romanzo di Thomas Harris. È la nascita di una leggenda. Perché se è vero che la "vera" protagonista è la recluta dell’FBI Clarice Starling, interpretata alla perfezione da Jodie Foster, a entrare nell’inconscio collettivo è il personaggio colto, raffinato, ma al tempo stesso feroce e animalesco portato in scena da Hopkins.

 

Il silenzio degli innocenti diventa subito un fenomeno di culto, oltre che uno dei film più influenti degli anni ’90. Ben cinque le statuette agli Oscar, tra cui vanno menzionate quelle per Miglior attore protagonista e Miglior attrice protagonista che si aggiudicano proprio Anthony Hopkins e Jodie Foster. Di qui in poi, tutti vogliono Anthony, che si ritrova a recitare in una serie di pellicole di primissimo piano.

 

 

DIVINITÀ, CACCIATORE DI VAMPIRI E MOLTO ALTRO ANCORA

 

Elencare i set calcati da Anthony Hopkins nel corso degli anni ’90 richiederebbe fin troppo spazio. Basti pensare che tra le pellicole in cui si è trovato a recitare ci sono Dracula di Bram Stoker, in cui diretto da Francis Ford Coppola interpreta il cacciatore di vampiri, van Helsing, Quel che resta del giorno di James Ivory, in cui recita al fianco di Emma Thompson e si guadagna la seconda nomination agli Oscar come Miglior attore protagonista, e Amistad, il magistrale racconto da parte di Steven Spielberg di un ammutinamento di schiavi avvenuto realmente nella prima metà del XIX secolo

 

Nel 2001 Hopkins torna di nuovo nei panni del suo più celebre personaggio in Hannibal, diretto questa volta da Ridley Scott, e di nuovo l’anno dopo in Red Dragon di Brett Ratner. E nel frattempo continua a prendre parte a numerose pellicole, sia di cinema d’autore che di carattere più “pop”. Sono davvero pochi i ruoli con cui non ci si cimenta: basti pensare che, in tempi recenti, si è ritrovato a impersonare una divinità come il sommo Odino nei due film dedicati al supereroe Marvel Thor e il re della tensione Alfred Hitchcock nel biopic Hitchcock, oltre che il leggendario Matusalemme in Noah di Darren Aronofksy.

 

Si potrebbe pensare che in tempi recenti, vista la non più tanto giovane età, Anthony Hopkins abbia rallentato un po’. Niente affatto: l’attore è più attivo che mai, con numerose pellicole cinematografiche all’attivo, e soprattutto il già citato impegno a lungo termine nella serie tv Westworld. Se volete seguirlo nella sua attività di creatore di androidi cowboy, l’appuntamento è lunedì su Sky Atlantic!

 

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