The Young Pope: le donne del giovane Papa

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Esther, Suor Mary e Sofia, le donne del giovane Papa - Photo by Gianni Fiorito
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Tra poco più di una settimana, su Sky Atlantic il giorno del Signore non sarà più la domenica, ma il venerdì: il 21 ottobre, infatti, debutterà The Young Pope, la serie scritta e diretta da Paolo Sorrentino con Jude Law nei panni di Pio XIII, un pontefice 2.0, giovane, bello, rivoluzionario e reazionario al tempo stesso. Una contraddizione, come lui stesso si definisce. In attesa del debutto, andiamo a conoscere un po’ più da vicino Suor Mary, Sofia Dubois e Esther Aubry, le donne del giovane Papa

“Dietro un grande uomo c’è una grande donna”, recita il noto detto popolare, ma qui stiamo parlando di Lenny Belardo, stiamo parlando di un pontefice rivoluzionario e reazionario allo stesso tempo, stiamo parlando di una contraddizione vivente. Stiamo parlando di un santo, dunque una sola donna potrebbe non bastare. E infatti, dietro, o meglio, a fianco di Pio XIII ci sono ben tre personaggi femminili di una certa importanza, tre figure che avranno un ruolo non indifferente nella vita del neo eletto erede al trono di San Pietro.

 

 

 

 

 

(foto GettyImages)

 

La prima, e la più importante, visto che è con lui fin da quando era solo un bambino, è Suor Mary, interpretata da Diane Keaton. Suor Mary è una donna dallo sguardo intelligente e ancora molto bella. Per Lenny è una madre: è stata infatti lei ad accoglierlo nel cortile dell’orfanotrofio quando i genitori lo hanno abbandonato. Ed è grazie a lei se Lenny è diventato un buon cristiano. Secondo Mary, addirittura un santo. Per questo motivo, appena salito sul trono pontificio, Papa Pio XIII la vorrà al suo fianco. Suor Mary è una donna dal carattere forte. In apparenza, un corpo estraneo tra le complesse trame di potere vaticane. Malgrado la sua poca esperienza politica, però, Lenny le conferirà la carica di Segretario particolare del Papa e lei dimostrerà di essere abile a calarsi anche in questo nuovo ruolo, in apparente antagonismo con il Segretario di Stato Angelo Voiello.

 

 

 

 

 

 

(foto GettyImages)

 

La seconda è Sofia Dubois, la Responsabile Marketing e Comunicazione del Vaticano, interpretata da Cécile de France. Sofia, laureata in una prestigiosa università americana, gestisce l’immagine del Vaticano con piglio da imprenditore e pensa di poter sfruttare la giovane età e il bell’aspetto del nuovo Pontefice per promuovere l’immagine della Chiesa e il merchandising. Ma il nuovo Papa vuole fare dell’assenza la sua cifra perché ritiene che questo alimenti la curiosità e Sofia dovrà rivedere presto i suoi progetti. Nata sulla diffidenza, la relazione tra i due si trasformerà in una cordiale amicizia basata sull’ironia. Ecco cos’ha dichiarato la sua interprete alla conferenza stampa tenutasi a Roma il 10 ottobre:

 

"Durante la lavorazione, ho letto dello scandalo riguardante Francesca Chaouqui, che ricopriva il ruolo che avrei dovuto interpretare. E' stato curioso ritrovarmi in questa situazione. Come Silvio Orlando poi mi sono dovuta cimentare anche io con il problema della lingua perché ho dovuto parlare in inglese. Sono orgogliosa di aver fatto parte di questo processo importante. E' stata un'esperienza straordinaria. Paolo mi ha aiutata a superare il nervosismo iniziale. Jude mi ha ispirato molto. E' stata una delle sceneggiature più belle che abbia mai letto. Andare a lavorare ogni giorno è stato un sogno. Paolo è il più grande regista al mondo. Io ho adorato La Grande bellezza. Paolo è un regista che ama gli attori. Amo la sua genialità e la sua capacità di sorprendere e di portare il suo umorismo in situazioni drammatiche".

 

 

 

 

 

 

(foto by Jule Hering)

 

Infine c’è Esther Aubry, interpretata da Ludivine Sagnier, moglie di una Guardia Svizzera. Esther ha trentacinque anni, la sua bellezza è immacolata, e ha una incrollabile fede in Dio. Sposata con Peter, per l’appunto Guardia Svizzera in Vaticano, il suo più grande sogno è diventare madre. Ma Ester è sterile e confida nella preghiera per realizzare il suo sogno. La sua fede l’avvicina a Lenny di cui capisce subito la profondità del messaggio: immobile e penitente prega di notte in piazza San Pietro e per questo il Papa la nota. Tra i due nasce una amicizia, che cambierà per sempre la vita della giovane donna e, in qualche misura, anche quella di Pio XIII. Ecco la dichiarazione di Ludivine Sagnier rilasciata alla conferenza stampa romana:

 

"Come dice Sister Mary, in Vaticano è pieno di anime perdute. Il mio personaggio è molto innocente, ha una visione all'antica della chiesa, è una donna che desidera qualcosa che non può avere e che per questo si dà la colpa. Quando sento per la prima volta le parole del Papa, io mi identifico molto e penso di non essere degna di avere un figlio. Ha una concezione all'antica della religione. Vuole una cosa che non riesce ad avere, e per questo si incolpa, si convince di non meritare di diventare madre. Ho una profonda fede religiosa. So bene cosa significa. Sono stata fortunata come attrice perché ho esplorato una parte di me. Allo stesso tempo, ho preso le distanze dalla mia fede. Ho pregato moltissimo. Ho pregato anche per avere la parte! E Alla fine quando l’ho ottenuta ho ringraziato la Madonna”.

 

 

 

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