Maurizio Lombardi, un intellettual(oid)e convinto per Dov'è Mario?

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L'ultimo degli intellettuali? Dopo l'ascesa di Bizio e il lento scomparire di Mario, potrebbe essere così per Fulvio Rigoldi, interpretato dal fiorentino Maurizio Lombardi. L'abbiamo intervistato: ecco cosa ci ha raccontato di Dov'è Mario? (l'ultimo episodio andrà in onda mercoledì 15 giugno alle 21.10) e del suo personaggio

di Linda Avolio

 

 

L'ultimo degli intellettuali? Dopo lo sdoppiamento di Mario e la presa di controllo di Bizio, pare proprio che a Fulvio Rigoldi, il personaggio interpretato da Maurizio Lombardi, tocchi l'ingrato compito di tenere alto il baluardo, e non sarà un compito facile. L'attore fiorentino in Dov'è Mario è il miglior amico del Dottor Bambea e di sua moglie Milly, e nella serie lo vediamo veramente preoccupato per la condizione del collega, al punto da fare suo il detto "a mali estremi, estremi rimedi". E quale male più estremo di Bizio potremma mai esserci al mondo?! Abbiamo incontrato Lombardi in occasione del lancio di Dov'è Mario: ecco cosa ci ha raccontato.

 

 

Com'è stato lavorare con un artista del calibro di Corrado Guzzanti?
Allora, Corrado è un po' il personaggio che ci si immagina che sia: è un folle! Anzi, rettifico: ha tanti personaggi dentro di sé, e tu come attore a quel punto non puoi fare altro che seguirlo in questa sua eccezionale follia, e di conseguenza quello che emerge subito è il gioco.

 

Ci spieghi meglio.
Quella dimensione anche ludica se vogliamo, un po' come il giocare di quando si era bambini. Anche quel giocare, come dire, un po' scemo, che però, pensandoci anni, decenni dopo, è qualcosa che ti manca. Ecco, lavorare con lui è così: quando i giochi sono fatti, quando le riprese sono finite, quelle sensazioni che provavi avendo di fronte un artista del genere ti mancano.

 

Ci parli del suo personaggio, Fulvio Rigoldi.
Rigoldi è un intellettuale, anche se forse farei meglio a definirlo intellettualoide, dato il livello della sua spocchia, che fa parte della cerchia di Mario, è amico suo e di sua moglie da molto tempo, ma chissà...forse trama qualcosa, ma per scoprirlo bisogna guardare il quarto e ultimo episodio...

 

In Dov’è Mario? si parla di doppi, di opposti: gli opposti si attraggono, si respingono, si guardano con diffidenza e vanno ognuno per la sua strada, o si completano?
Che fanno questi opposti? Probabilmente si completano...ma nel senso opposto! Nel senso che si completano ma non si vedono, sono schiena contro schiena, uno guarda da una parte e l'altro guarda dall'altra, quindi alla fine non guardano mai la stessa cosa contemporaneamente o dallo stesso punto di vista. Però stanno insieme. Alla fine hanno una visione a 360 gradi, a pensarci bene...

 

Provi a dirci secondo lei cos'è Dov'è Mario?
Penso che sia quello strano e meraviglioso mostro che tutti abbiamo dentro e che abbiamo paura di far uscire, forse perché non sappiamo come controllarlo. Ed è un peccato, perché se venisse più fuori, forse aiuterebbe le persone a liberarsi di certe ingessature. Ci potremmo divertire tutti molto, molto di più.

 

Lei si sente più Mario o più Bizio?
Io mi sento di più “Mabrizio”, cioè un mix di tutti e due. Non ce la faccio a sceglierne solo uno!
 

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