Gomorra, seconda stagione: la recensione degli episodi 3 e 4

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Alleati insoddisfatti e pericolosi, donne costrette a piegarsi al sistema e donne che nel sistema ci vivono a proprio agio, addii decisamente inaspettati e ritorni invece inevitabili: ecco cos'è successo nel terzo e nel quarto episodio della seconda stagione di Gomorra - La serie

 

di Linda Avolio

 

 

Continua la corsa della seconda stagione di Gomorra - La serie. Dopo un primo episodio che riallacciava le fila con il finale della prima e dopo un secondo episodio dedicato ai Savastano, siamo finalmente andati a conoscere un po' più da vicino Salvatore Conte, un personaggio misterioso e affascinante di cui sicuramente sentiremo la mancanza, interpretato in modo iconico da un bravissimo Marco Palvetti.

 

Poi è arrivato il momento delle due new entry, Patrizia e Scianel, due donne estremamente diverse, ma dotate, nel bene e nel male, di una forza e di una determinazione straordinarie: in attesa del quinto e del sesto episodio, che saranno trasmessi il 24 maggio alle 21.10, ecco il riassunto di quello che è successo nel terzo e nel quarto.

 

 

Episodio 3

 

Il terzo episodio è interamente incentrato sul personaggio di Marco Palvetti, Salvatore Conte, l’uomo che può fare a meno di tutto perché tanto ha la fede. E infatti nella prima scena lo vediamo in chiesa, intento a ordinare una modifica particolare a un affresco della Madonna. Una figura chiave, quella della Vergine: è infatti dentro le statue in gesso di Maria che Conte fa arrivare la droga che poi rivende a un prezzo vantaggioso (secondo lui) ai suoi alleati. C’è tensione con Scianel, Ciro, O’Zingarello, O’Principe e O’Mulatto, ma Conte non si preoccupa più di tanto. E’ sicuro di essere il più forte, di essere il più temuto, dunque il più rispettato, ma questo errore lo pagherà caro.

 

Da una parte gli affari, dall’altro la vita privata, che si divide tra un amore vissuto alla luce del sole, quello per la madre, che Salvatore adora, e quello per Nina, di cui Salvatore è chiaramente innamorato, ma che deve restare un segreto. Il motivo? Nina è una donna transessuale, ed essere visto insieme a lei equivarrebbe a non essere più temuto, a essere preso in giro pesantemente anzi, dunque a non essere più rispettato (infatti in pubblico al suo fianco c’è sempre la sorella di Nina, che fa da alibi). E’ per questo motivo che Conte accoltella la mano di O’Mulatto dopo che questi fa dei commenti inopportuni sulla ragazza durante la cena di compleanno del boss: il rispetto è tutto.

 

Sarà la goccia che farà traboccare il vaso, perché a quel punto Ciro si alleerà con O’Principe e O’Mulatto per eliminare Don Salvatore: in democrazia, d’altronde, bisogna essere tutti uguali, dunque non ci può essere spazio per qualcuno che si crede più uguale degli altri.

 

Dopo la processione per le strade del quartiere arriva il momento del confronto, e nella chiesa che abbiamo visto nella scena d’apertura si chiude la parabola di Conte, che muore sgozzato da O’Mulatto, vittima di un triplo gioco organizzato da Ciro. Se ne va per sempre una delle figure chiave dello scontro tra clan, e si apre la strada al ritorno dei Savastano.

 

 

Episodio 4

 

Il quarto episodio è quello che segna l’ingresso in scena di Patrizia e l’approfondimento del personaggio di Scianel. Vediamo quella che scopriremo essere la nipote di Malammore nella primissima scena. Patrizia lavora come commessa in una delle buotique più rinomate della città, e la cliente del momento è proprio Donna Annalisa, accompagnata da Marinella, che è la moglie di suo figlio, attualmente in carcere.

 

 

I caratteri delle due donne sono definiti grazie a un veloce scambio di battute, ma Patrizia non è solo una servizievole commessa. Nella vita di tutti i giorni è una ragazza che è cresciuta troppo in fretta dopo la morte dei genitori, una ragazza che ha dedicato la sua vita ai suoi fratelli. Una donna che cerca di rimanere a galla come può, ma che non è disposta ad annegare senza lottare. Una ragazza che capisce il valore del compromesso. E’ per questo motivo che quando viene avvicinata dallo zio capisce che è molto più saggio dire “va bene”, anziché rifiutarsi ostinatamente di aiutarlo.

 

Don Pietro e Genny, intanto, si incontrano fugacemente per organizzare le loro prossime mosse, ma le loro intenzioni sono chiare. Per il capo del clan è tempo di tornare a Napoli. E di riprendersi tutto ciò che era suo.

 

E’ poi il momento di Scianel. Dapprima la vediamo in visita al figlio, con tanto di nuora al seguito. La povera Marinella sa bene che finché suo marito non sarà libero dovrà sottostare al volere, e al controllo pressoché totale, di Donna Annalisa: è così che funziona nel sistema. Scopriamo poi che la bionda iena ha una vera e propria passione per il poker, ma durante una partita in una sala clandestina viene aggredita e derubata. Non la prenderà bene, e una volta scoperto il colpevole cercherà di dargli fuoco. Sarà fermata da Ciro, intenzionato a evitare la guerra con i rivali, mandanti della rapina. L'Immortale, infatti, capisce che l'unico modo per evitare la guerra è la pace. Semplice no? Chissà però come farà a fare pace con i Savastano...

 

Scopriamo poi il motivo per cui Patrizia è stata avvicinata da Malammore: dovrà fare da corriere a Don Pietro quando questi tornerà a Scampia. Per il boss latitante, infatti, è stato preparato un nascondiglio nell’abitazione di una coppia di anziani coniugi che abitano nelle Vele. Il compito di Patrizia è importantissimo: dovrà essere gli occhi e le orecchie di Savastano Sr., il suo collegamento con l’esterno. Pietro, frustrato e furioso per la situazione in cui si trova, inizialmente non la tiene in grande considerazione (“se tu fossi veramente una leonessa non avresti bisogno di tatuartelo sul braccio”, le dice a un certo punto, sminuendola), ma alla fine si ricrederà.

 

 

L’appuntamento col quinto e col sesto episodio della seconda stagione di Gomorra – La serie è per martedì 24 maggio alle 21.10, ovviamente su Sky Atlantic.

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