Cristina Donadio è la terribile (e temibile) Scianel della seconda stagione di Gomorra - La serie, in programmazione ogni martedì alle ore 21.10 su Sky Atlantic HD dal 10 maggio. Pensa solo al potere, non si fida di nessuno. L'unica tregua è il poker. Aspettando di comprendere le sue strategie da boss, la abbiamo intervistata
di Fabrizio Basso
(inviato a Roma)
E' proprio vero che spesso l'idea di ruvido si scioglie nella dolcezza. E' così anche nel caso di Cristina Donadio, la terribile Scianel, al secolo Annalisa Magliocca, della seconda stagione di Gomorra - La serie in programmazione ogni martedì alle ore 21.10 su Sky Atlantic HD. Quando si siede sul divano, il primo pensiero va alle nefandezze che fa in Gomorra, ma quando inizia a parlare, con quegli occhi azzurri che impietriscono, come solo certi occhi azzurri sanno fare, Scianel evapora come la polvere quando con una mano accarezzi la spalla del tailleur.
Chi è Scianel?
Il mio ruolo è un volto, una storia prima che un ruolo. Quello giunge dopo.
E quando giunge, cosa ci svela?
Scianel è un capo tra i capi, un leader tra uomini forti, ha una imponente attitudine al comando
Lo dimostra subito.
A parte il poker non ha altri interessi che il potere. La sua è una sgradevolezza ricercata. Non deve sedure nessuno, non ci sono uomini nella sua vita.
Una solitaria.
Vuole diventare sempre più potente, e per riuscirci non deve fidarsi di nessuno. Ha occhi che girano a 360 gradi.
Certo che lei è riuscita a farla emergere molto.
Sono attrice di teatro da anni, e so come trattare le grandi figure.
Ci svela il trucco?
Scianel è come Medea, Clitemnestra o Lady McBeth: mi è stato affidato una grande personaggio e dunque si lavora sui piccoli dettagli per rifinirlo.
Quanto è stata importante la sua storia di attrice teatrale per raggiungere questi risultati?
Il teatro è fatto di percorsi lunghi, prendi le parole del tuo personaggio e le mastichi finché non diventano il tuo sudore e la tua anima. Posso farle una confessione?
Eccome.
Detesto la parola fare. Scianel non la faccio, la posseggo: guardatela, è talmente dettagliata fin dal modo di camminare, sempre a testa alta, lo sguardo fiero, osserva e parla poco, non si fida di nessuno, fuma in modo particolare avendo le carte in mano per il poker, si muove poco e usa lo sguardo come arma, e io ho occhi importanti che mi aiutano. Anche col figlio basta lo sguardo, è molto veloce.
Sembra una preveggente?
Il senso che ha più sviluppato è il tatto: quando si tocca i polpastrelli, quando li sfrega sente che c’è un rischio che incombe.
Ma nella vita di tutti i giorni bisogna temere Cristina?
Scherza? Nella quotidianità sono mite e pigra. Scianel l'ho creata al meglio perché è totalmente diversa da me. Nelle caratteristiche psicologiche sono opposta, e forse per questo riesco a renderla credibile, a evitare macchiette.
Quando scopriamo l'anima di Scianel?
Nella puntata numero 9: lì vive il suo massimo splendore, i suoi picchi. Ma già nella quarta scende in campo agguerrita.
Prossimamente a chi presterà i suoi occhi?
In estate giro una commedia ambientata a Napoli, si intitola La parrucchiera. Mette in contrapposizione la borghesia e la gente dei Quartieri Spagnoli, due mondi a confronto a colpi di spazzola. Stefano Incerti è il regista.
A teatro?
Aprirò la stagione del Bellini con un testo di Enzo Moscato, Bordello di mare con città: una metafora su Napoli. Enzo Moscato l'ha scritta molti anni fa, ma arriva in scena solo ora.
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