Vinyl Talk, l'adrenalina anni '70 di Angelica

Serie TV
Angelica Schiatti - foto di Sergione Infuso
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E' in arrivo Vinyl, la serie HBO che racconta il mondo della musica degli anni Settanta: da lunedì 15 febbraio alle ore 3.00 e 21.10 due episodi tutti i lunedì (il primo in italiano e il secondo in lingua originale), disponibile anche su Sky On Demand. Nell'attesa, dal 6 al 15 febbraio si accende sul canale 111 Sky Atlantic Rocks!, un canale dedicato ai Seventies. Tra gli appuntamenti c'è anche il format originale Vinyl Talk, un viaggio musicale in quel decennio in compagnia di musicisti italiani. Ce ne parla Angelica Schiatti, voce dei Santa Margaret

di Fabrizio Basso

Che periodo gli anni Settanta. Difficile non parlarne. E se poi la chiacchiera è con chi è nato agli sgoccioli degli anni Ottanta ma ti parla del decennio precedente come ci fosse sempre stata, beh, è ancora più bello viaggiare con la macchina del tempo. Angelica Schiatti, voce e frontwoman dei virtuosi Santa Margaret, è parte trainante del progetto Vinyl Talk, su Sky Atlantic Rocks! dal 6 febbraio, un percorso a tappe che ci guida proprio verso quegli anni, che saranno al centro di Vinyl, la serie firmata HBO che debutterà su Sky Atlantic il 15 febbraio. Nell'attesa intervistiamo Angelica Schiatti in una pausa durante le prove.

Angelica, che pensa degli anni Settanta?
E’ stata un’epoca controversa più della attuale, ricorda gli anni Trenta.
Oggi che c'è che non va?
Non sento fermento, non sento voglia, non sento adrenalina, anche se sicuramente, prima o poi, tutto arriverà.
Perché le piacciono i Settanta?
Da adolescente ci sfogavo la mia adrenalina. Ho iniziato a frequentare la musica nei primi anni Duemila e mi sono resa conto che ascoltavo i succedanei…dunque sono voluta arrivare alla fonte.
Cosa ha trovato?
La base sono i Beatles, li avevo sempre attaccati alle orecchie. Poi sono arrivata ai Rolling Stones, che mi hanno aperto al Blues di Chigago.
Si respirano influenze di passato illustre nella sua voce, nel suo parlare e nel bello e ambizioso progetto dei Santa Margaret.
Vero. Ci sono tanto blues, tanta musica italiana anni Cinquanta e Sessanta, dal bel canto di Modugno a Tenco, Mina e Patty Pravo, tutte voci uniche.
Come è rimasta coinvolta in Vinyl Talk?
Fortunatamente a Milano si suona ancora tanto, si fanno molte serate di jam session, le band si mischiano, e si conoscono decine di musicisti. Tra i primi, per me, c'è stato Marco Garrincha Castellani, storico ex bassista delle Vibrazioni.
Erano tra i suoi riferimenti?
Sono sempre stata una grande fan delle Vibrazioni, loro hanno rivoluzionato il modo di suonare, mi hanno dato energia. Poi c'è Sergio Carnevale dei Bluvertigo: anche lui lo conosco da anni. Milano è grande ma è piccola. In realtà mi hanno chiamata con un sms, poi ci siamo incontrati e parlati.
Ama il vinile? I Santa Margaret a oggi sono usciti con due dischi e solo in vinile.
Credo nel ritorno del disco, la storia è ciclica, ma non credo nelle caricature.
Che fanno i Santa Margaret oggi?
Lavoriamo al disco nuovo: è bello vivere nel 2016 e poter prendere il bello degli anni Sessanta, Settanta e contaminare le nostre idee.
Quando uscirà?
E' prematuro parlarne, però le anticipo che a marzo ci vedrà in un cameo nel nuovo film di Fausto Brizi Forever Young: facciamo noi stessi.
Dischi da ascoltare rigorosamente in vinile?
Velvet Undreground e Nico, quello col bananone sulla cover. Poi Ziggy Stardust di David Bowie e il White Album dei Beatles. Ma io ascolto anche Lana Del Rey in vinile.
Cosa fa in Vinyl Talk?
Dancing Barefoot di Patty Smith e Immigrant Song dei Led Zeppelin.
Perché i Santa Margaret viaggiano negli anni Settanta?
Si ascoltava musica diversamente, anche solo per emotività. Un disco lo godevi sotto tutti i punti di vista, dall’inizio alla fine, a livello culturale e sociale, smuoveva le masse e le menti, smuoveva le mode.
Ora no?
Oggi non è che non lo fa più, ma ha molto meno peso, il fatto che la musica sia fruibile facilmente rende il valore è molto minore.
Che ascolta Angelica in questo periodo?
La mia deriva è varia, non sono fissata solo sui Settanta. Ascolto rap, rythm'n'blues e rock alla Artic Monkeys, non solo Pink Floyd e King Crimson. Mi piace pensare di allenare l’orecchio e capire cosa mi piace e cosa no. E da lì far nascere suoni.

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