I Soprano: 10 curiosità sulla serie

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Su Sky Atlantic il giovedì sera è la “serata Soprano”: in attesa dei prossimi episodi della serie cult targata HBO creata da David Chase che ha cambiato la storia della serialità televisiva statunitense, ecco alcune curiosità su Tony & Company

 

di Linda Avolio

 

 

Su I Soprano sono stati sparsi fiumi di inchiostro (e di byte), e d’altronde è cosa buona e giusta, considerando l’importanza della serie creata da David Chase per HBO, una vera e propria pietra miliare della serialità televisiva americana contemporanea. Chi ha già visto gli 86 episodi suddivisi in 6 stagioni sarà ferratissimo in “sopranese”, chi invece non ha mai avuto l’occasione di guardare I Soprano, ora ce l’ha, ogni giovedì alle 21.10s su Sky Atlantic: in attesa dei prossimi episodi, ecco dieci curiosità sullo show.

 

1. Livia Soprano sarebbe dovuta morire entro la prima stagione. Abbandonata l’idea del film (I Soprano inizialmente sarebbe dovuta essere un lungometraggio), Chase decise che il conflitto tra Tony e la madre sarebbe stato il conflitto centrale della prima stagione, ma non oltre. Chase pensava infatti di far morire Livia proprio per mano di Tony, ma Nancy Merchant, all’epoca malata di cancro, gli chiese di poter continuare a lavorare…e David l’accontentò. Livia esce di scena all’inizio della terza stagione a causa della morte della sua interprete, peraltro prima di girare le sue ultime scene, cosa che portò Chase a rivedere le linee narrative della serie.

 

2. David Chase ha diretto solo due episodi. Il primo, il pilot, e l’ultimo. Apertura e chiusura. Makes sense.

 

3. Steven Van Zandt era la prima scelta di Chase per il ruolo di Tony Soprano. Fa strano immaginare qualcuno che non sia James Gandolfini in questo ruolo, eppure pare proprio che il creatore de I Soprano fosse intenzionato a scegliere Little Steve come protagonista principale. I produttori, però, volevano qualcuno con esperienza a cui affidare una parte così importante (ndr, The Sopranos è stata la prima esperienza attoriale di Van Zandt), e ai casting Gandolfini si fece notare.

 

4. Lorraine Bracco inizialmente avrebbe dovuto interpretare Carmela, ma poi chiede a Chase di poter fare il provino per la dottoressa Melfi, per provare un ruolo diverso (ndr, in Quei Bravi Ragazzi, Bracco interpreta proprio la moglie di un gangster). Sappiamo bene com’è andata a finire.

 

5. Il personaggio della dottoressa Melfi è stato modellato sulla base della reale terapista di David Chase. E anche quello di Livia Soprano. Non osiamo immaginare la vita famigliare del povero David!

 

6. Nel pilot, Drea De Matteo interpreta una hostess di salone senza nome. Chase in principio pensava che l'attrice non sembrasse "abbastanza italiana", ma dopo aver ricevuto l'ordine da HBO per la produzione di un'intera stagione, l'autore decise di tenere De Matteo e sviluppare il personaggio di Adriana La Cerva. Meno male, aggiungiamo noi, perché Drea ci ha regalato delle performance davvero uniche!

 

7. Steven Chirripa inizialmente indossava un “costume ingrassante” per interpretare Bobby Baccalà. Poi, con l'avanzare degli episodi, non ne ha più avuto bisogno. Si è calato nella parte anima e corpo. Soprattutto corpo!

 

8. La sigla iniziale è “Woke Up This Morning” del gruppo Alabama 3. In realtà quella che sentiamo in apertura è una versione remixata del pezzo presente nell’album Exile on Coldharbour Lane, del 1997. La cosa curiosa riguardo questo brano è che Rob Spragg, il frontman della band, lo scrisse dopo aver sentito una notizia alla radio. Si trattava di una donna che aveva accoltellato il marito alcolizzato dopo anni e anni di violenze. Roba allegra insomma. Qui sotto trovate la versione originale e il video ufficiale del gruppo:

 

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9. I Soprano è stata la prima serie di un canale via cavo a vincere l’Emmy come Miglior Serie Drama. E’ successo nel 2004, al quinto anno di nomination in quella categoria. La serie venne nominata anche negli anni seguenti, e vinse nuovamente nel 2007, in occasione del suo addio.

 

10. I Soprano è così realistica che il vero mondo della criminalità organizzata per lungo tempo pensò che ci fosse un informatore confidenziale ad aiutare gli sceneggiatori. L’FBI confermò l’estremo realismo, sostenendo che su migliaia di ore di registrazioni, la maggior parte era incentrata sugli stessi argomenti trattati da Tony e soci. Poi dicono che la televisione non è connessa al mondo reale!
 

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