Masters of Sex: tra verità e finzione

Serie TV
I veri Masters e Johnson e quelli interpretati da Michael Sheen e Lizzy Caplan
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Bill Masters e Virginia Johnson, i protagonisti della nuova serie in onda dal 9 giugno su Sky Atlantic, sono ispirati a persone realmente esistite e alla loro storia: ecco i veri “maestri del sesso” e alcuni interessanti aneddoti sulle loro scoperte

A giugno Sky Atlantic farà l’ennesimo regalo ai seriofili italiani: sta infatti per arrivare Masters of Sex, la serie ispirata alla vita e agli studi del dottor William Howell Masters e della sua assistente, la psicologa Virginia Eshelman Johnson, che per primi si interessarono alla fisiologia del corpo umano in riferimento al sesso.
I due sono interpretati rispettivamente dal gallese Michael Sheen e dalla statunitense Lizzy Caplan, che sullo schermo hanno una chimica davvero invidiabile.

Masters of Sex racconta la storia di questi due pionieri, dal loro primo incontro alle loro illuminanti scoperte, senza mai dimenticare la vita al di fuori dell’ospedale. La serie, però, pur ispirandosi a fatti e persone reali, si prende parecchie libertà, com’è giusto che sia, dal momento che è un prodotto di fiction, e il risultato è un perfetto mix di finzione e realtà.

In attesa del primo episodio, ecco alcuni aneddoti sui veri “maestri del sesso” e sulle loro scoperte.

- Quant’è accurato Masters of Sex? La serie è basata sull’omonima biografia scritta da Thomas Maier, e i produttori hanno più volte sostenuto di aver seguito fedelmente quanto scritto nel libro. Inoltre Maier, che ha intervistato Virginia Johnson numerosissime volte prima della sua morte (avvenuta il 24 luglio del 2013), si è reso disponibile come consulente.

- Durante gli anni dello studio (11 in totale), Masters e Johnson osservarono qualcosa come 10.000 (!) “cicli completi di risposta sessuale” , l’equivalente di almeno un migliaio di ore di filmati pornografici, per intenderci. Roba da mettere in crisi anche i più sfegatati consumatori di quella tipologia di materiale!

- I due rivoluzionari volumi che vennero pubblicati alla fine degli studi (Human Sexual Response e Human Sexual Inadequacy, in Italia usciti nel volume unico L'atto sessuale nell'uomo e nella donna) diventarono in poco tempo dei bestseller e furono tradotti in più di 30 lingue.

- Lo studio iniziò davvero con le prostitute. 145 “lavoratrici del sesso”  presero infatti parte alle ricerche prima che Masters e Johnson decisero di ampliare il lavoro e includere tra i volontari anche altri membri della comunità.

- Tra i volontari ci furono 382 uomini e 312 donne , e tra le numerose scoperte ci fu anche la conferma scientifica, dati alla mano, del “periodo refrattario”, cioè quel periodo di tempo necessario agli uomini tra un orgasmo e il successivo. E, allo stesso modo, ci fu anche la conferma che le donne non hanno bisogno di suddetto periodo, anzi, possono avere orgasmi  multipli.

- Infine, una scoperta che farà contenti i portatori sani di cromosoma Y: la lunghezza del pene non è correlata alla possibilità e alla capacità di soddisfare la/il propria/o partner. E se lo dicono Bill e Virginia, potete fidarvi.


La prima stagione di Masters of Sex andrà in onda su Sky Atlantic a giugno.

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