L'attrice polacca racconta a Sky Cine News di Sara, personaggio da lei interpretato per "In Treatment", la serie tv trasmessa da lunedì al venerdì su Sky Cinema 1 alle 20,35. GUARDA L'INTERVISTA CONFIDENZIALE
Kasia Smutniak nella serie "In Treatment" (da lunedì al venerdì su Sky Cinema 1 alle 20,35) è una donna forte, bella, irrisolta costretta a convivere con un grande problema: gli uomini che lei deve inesorabilmente sedurre compreso il suo psicanalista Giovanni Mari (Sergio Castellitto).
Anche per lei, come per tutti gli altri protagonisti della serie diretta da Saverio Costanzo, non è stata una cosa facile recitare in questa versione italiana del format israeliano e trasmesso in seguito e con grande successo dalla HBO americana.
Il perchè della difficoltà, secondo la stessa Kasia sono da ricercarsi soprattutto nella volontà del regista di costringerla a recitare a memoria, senza il gobbo e senza interrompere i lunghissimi ciak che potevano durare anche 35/40 minuti.
Al personaggio di Sara, come racconta la stessa Smutniak, si è dedicata anima e corpo. La recitazione assomigliava a quella che per lo più avviene in teatro e le sedute davanti all'analista Castellitto sono diventate quasi vere. Le lacrime che spesso cadevano copiose non sono mai state di scena ma vero pianto, vera compenetrazione nel personaggio.
Anche per lei, come per tutti gli altri protagonisti della serie diretta da Saverio Costanzo, non è stata una cosa facile recitare in questa versione italiana del format israeliano e trasmesso in seguito e con grande successo dalla HBO americana.
Il perchè della difficoltà, secondo la stessa Kasia sono da ricercarsi soprattutto nella volontà del regista di costringerla a recitare a memoria, senza il gobbo e senza interrompere i lunghissimi ciak che potevano durare anche 35/40 minuti.
Al personaggio di Sara, come racconta la stessa Smutniak, si è dedicata anima e corpo. La recitazione assomigliava a quella che per lo più avviene in teatro e le sedute davanti all'analista Castellitto sono diventate quasi vere. Le lacrime che spesso cadevano copiose non sono mai state di scena ma vero pianto, vera compenetrazione nel personaggio.