E’ il supervisor del divano. E’ davanti a Anna/Licia che Mari/Castellitto va, ogni venerdì, a cercare la pace interiore. In questa intervista racconta il suo In Treatment
Licia Maglietta è il confessore, in camice, di Sergio Castellitto. Quando, a fine settimana, il dottor Mari chiude a doppia mandata i segreti che contiene la sua mente, apre il suo scrigno di ansie e le racconta alla Maglietta.
Signora Maglietta cosa la ha colpita subito di In Treatment?
I ciak lunghissimi, anche venti minuti senza soste. E poi i silenzi, la concentrazione generale e la vivacità della troupe:
Cosa è la terapia?
Intanto significa trovare un tempo per affrontare te stesso: si è davanti a una persona ma è come stare davanti a se stessi per affrontare parti della tua vita. Ho molti amici terapisti e ne ho una grande esperienza anche personale.
Lei è il tutor di Mari.
Vi faccio scoprire Mari, il vostro psicanalista.
Visto In Treatment a stelle e strisce?
Immagino abbia un impatto più facile, va a scivolare tra un popolo che ha propensione da sempre alla propria cura, che è la cura del corpo ma anche della mente. La parte spirituale prevede di andare dall’analista.
In Italia?
M i sono chiesta quale può essere questo rapporto nel nostro paese e ho tanti punti interrogativi, credo però che potrebbe entrare in maniera nuova e favorire la curiosità.
Il suo ruolo è curioso.
Vero. Direi intrigante. Nella vita tu conosci l’analista per quello che rappresenta davanti a te, per la sua capacità di condurti oltre certi confini. Ma nessuno conosce l’analista. Il mio compito è raccontarvelo.
Che pensa della ciclicità della programmazione? Ogni giorno un caso.
Può aiutare a capire le logiche paziente-analista. Permette a chi guarda di elaborare le situazioni.
Il suo personaggio?
Anna è un analista che supervisiona gli altri analisti. Ha avuto Mari come suo allievo per più di otto anni dunque lo conosce bene. E viceversa perché anche lui conosce parti della vita di Anna. Mi hanno chiesto di essere autoritaria: e questo mi intrigava, mi piaceva, ne ho discusso a lungo con gli autori.
Perché Mari ha bisogno di lei?
E’ in crisi. Di nuovo. E’ un momento particolare della sua vita. E ne risente anche l’attività di analista, per la prima volta perde la pazienza con i pazienti.
In una parola cosa è l’analisi?
Uno specchio.
Signora Maglietta cosa la ha colpita subito di In Treatment?
I ciak lunghissimi, anche venti minuti senza soste. E poi i silenzi, la concentrazione generale e la vivacità della troupe:
Cosa è la terapia?
Intanto significa trovare un tempo per affrontare te stesso: si è davanti a una persona ma è come stare davanti a se stessi per affrontare parti della tua vita. Ho molti amici terapisti e ne ho una grande esperienza anche personale.
Lei è il tutor di Mari.
Vi faccio scoprire Mari, il vostro psicanalista.
Visto In Treatment a stelle e strisce?
Immagino abbia un impatto più facile, va a scivolare tra un popolo che ha propensione da sempre alla propria cura, che è la cura del corpo ma anche della mente. La parte spirituale prevede di andare dall’analista.
In Italia?
M i sono chiesta quale può essere questo rapporto nel nostro paese e ho tanti punti interrogativi, credo però che potrebbe entrare in maniera nuova e favorire la curiosità.
Il suo ruolo è curioso.
Vero. Direi intrigante. Nella vita tu conosci l’analista per quello che rappresenta davanti a te, per la sua capacità di condurti oltre certi confini. Ma nessuno conosce l’analista. Il mio compito è raccontarvelo.
Che pensa della ciclicità della programmazione? Ogni giorno un caso.
Può aiutare a capire le logiche paziente-analista. Permette a chi guarda di elaborare le situazioni.
Il suo personaggio?
Anna è un analista che supervisiona gli altri analisti. Ha avuto Mari come suo allievo per più di otto anni dunque lo conosce bene. E viceversa perché anche lui conosce parti della vita di Anna. Mi hanno chiesto di essere autoritaria: e questo mi intrigava, mi piaceva, ne ho discusso a lungo con gli autori.
Perché Mari ha bisogno di lei?
E’ in crisi. Di nuovo. E’ un momento particolare della sua vita. E ne risente anche l’attività di analista, per la prima volta perde la pazienza con i pazienti.
In una parola cosa è l’analisi?
Uno specchio.