Sulla scia del successo di Boardwalk Empire, la serie ambientata ad Atlantic City durante il proibizionismo, dilaga la moda degli speakeasy, locali d’altri tempi in cui “nascondersi” a bere un drink. Scopri nella mappa quelli più cool
di Barbara Ferrara
Il repertorio di stile riproposto dalla serie tv targata HBO, in onda tutti i venerdì su Sky Cinema 1, ha influenzato le nuove tendenze in fatto di abbigliamento maschile e femminile: Giorgio Armani insegna e fa sfilare in passerella abiti e accessori anni 20. Ma non finisce qui. Le raffinate atmosfere di Boardwalk Empire fanno rivivere il fascino di quel genere di locali che rispondono al nome di speakeasy, all’epoca vere e proprie rivendite clandestine di alcol. La fortuna di questi bar gestiti perlopiù dalla criminalità organizzata, fiorisce in America negli anni del proibizionismo durante i quali, come è noto, era vietato il consumo e la produzione di bevande alcoliche.
Per contrastare i controlli della polizia gli speakeasy erano ben nascosti, si trovavano all’interno di insospettabili edifici, nei sottoscala, nelle cantine, nei garage, in luoghi inaccessibili senza precise indicazioni. E l’ingresso era riservato ai possessori di una parola d’ordine: no password, no party! Passaggi segreti e parole magiche da pronunciare alla persona giusta rievocano oggi il sapore antico di certe misteriose atmosfere, di un’immaginaria caccia al tesoro, il cui tesoro ha il gusto irrinunciabile di un cocktail proibito accompagnato da un sigaro.
E’ per questo che dalla Grande Mela a Parigi la febbre degli Anni Ruggenti si misura nella rinnovata passione per gli speakeasy fatti su misura per gli amanti del buon bere e del buon jazz. Torna in voga anche la produzione di prodotti fatti in casa e al Nightjar di Londra la creatività dell’italiano Luca Cinalli propone una lista di bevande che spazia dai cocktail del pre-proibizionismo a quelli del proibizionismo e del dopoguerra. Per sentirsi speciali, a ciascuno il suo personal drink. I bevitori comuni restano fuori dalla porta.
E se per entrare in questi ambienti esclusivi come il Please dont tell nell’East Village di New York si deve accedere prima in una paninoteca, poi in una cabina telefonica per sussurrare la parola chiave ed essere sottoposti al vaglio dei buttafuori, ben venga. E’ questa l’aura clandestina d’altri tempi la forza attrattiva degli speakeasy. Per sentirsi nei panni di Nucky Thompson o sui tacchi di Margaret Schroeder nella serie ambientata ad Atlantic City perché non vestirsi adeguatamente e andare a caccia di uno speakeasy dove spassarsela? Da New York a Chicago, da Londra a Parigi, scopri nella mappa i locali più trendy.
Il repertorio di stile riproposto dalla serie tv targata HBO, in onda tutti i venerdì su Sky Cinema 1, ha influenzato le nuove tendenze in fatto di abbigliamento maschile e femminile: Giorgio Armani insegna e fa sfilare in passerella abiti e accessori anni 20. Ma non finisce qui. Le raffinate atmosfere di Boardwalk Empire fanno rivivere il fascino di quel genere di locali che rispondono al nome di speakeasy, all’epoca vere e proprie rivendite clandestine di alcol. La fortuna di questi bar gestiti perlopiù dalla criminalità organizzata, fiorisce in America negli anni del proibizionismo durante i quali, come è noto, era vietato il consumo e la produzione di bevande alcoliche.
Per contrastare i controlli della polizia gli speakeasy erano ben nascosti, si trovavano all’interno di insospettabili edifici, nei sottoscala, nelle cantine, nei garage, in luoghi inaccessibili senza precise indicazioni. E l’ingresso era riservato ai possessori di una parola d’ordine: no password, no party! Passaggi segreti e parole magiche da pronunciare alla persona giusta rievocano oggi il sapore antico di certe misteriose atmosfere, di un’immaginaria caccia al tesoro, il cui tesoro ha il gusto irrinunciabile di un cocktail proibito accompagnato da un sigaro.
E’ per questo che dalla Grande Mela a Parigi la febbre degli Anni Ruggenti si misura nella rinnovata passione per gli speakeasy fatti su misura per gli amanti del buon bere e del buon jazz. Torna in voga anche la produzione di prodotti fatti in casa e al Nightjar di Londra la creatività dell’italiano Luca Cinalli propone una lista di bevande che spazia dai cocktail del pre-proibizionismo a quelli del proibizionismo e del dopoguerra. Per sentirsi speciali, a ciascuno il suo personal drink. I bevitori comuni restano fuori dalla porta.
E se per entrare in questi ambienti esclusivi come il Please dont tell nell’East Village di New York si deve accedere prima in una paninoteca, poi in una cabina telefonica per sussurrare la parola chiave ed essere sottoposti al vaglio dei buttafuori, ben venga. E’ questa l’aura clandestina d’altri tempi la forza attrattiva degli speakeasy. Per sentirsi nei panni di Nucky Thompson o sui tacchi di Margaret Schroeder nella serie ambientata ad Atlantic City perché non vestirsi adeguatamente e andare a caccia di uno speakeasy dove spassarsela? Da New York a Chicago, da Londra a Parigi, scopri nella mappa i locali più trendy.