In Treatment: Dario, il carabiniere infiltrato
Serie TVÈ uno dei pazienti del Dottor Mari con più problemi contingenti: sotto copertura in missioni ad alto rischio come infiltrato in organizzazioni criminali, la sua vita è davvero complicata.
Dario (interpretato da Guido Caprino) è un carabiniere di 37 anni che presta servizio sotto copertura come infiltrato in organizzazioni criminali.
Le missioni che affronta sono ad altissimo rischio e lui è quello che si suol definire un vero duro.
Nonostante la sua corazza, da anni lotta con un senso di colpa represso e con una figura paterna idealizzata che lo opprime.
Convive quotidianamente con il rischio di morire, tuttavia è sempre stato più forte del rischio. Ma l’ultima missione che lo vide infiltrato nella ‘ndrangheta in Germania ha fatto cambiare atteggiamento a Dario: a causa sua un padre e i suoi figli sono stati massacrati e lui, per non far saltare la copertura, ha dovuto premere il grilletto assieme ai killer.
Quella è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso, facendo scaturire una crisi di coscienza profonda che tuttavia Dario tenta di negare.
Il suo approccio alla terapia è sprezzante e non certo collaborativo.
Non sa cosa fare: se lasciare la moglie, se tornare in Germania e incontrare l’unica superstite del massacro, se continuare con i bagordi di alcool e cocaina a cui si è abbandonato per non pensare a ciò che ha fatto…
Le missioni che affronta sono ad altissimo rischio e lui è quello che si suol definire un vero duro.
Nonostante la sua corazza, da anni lotta con un senso di colpa represso e con una figura paterna idealizzata che lo opprime.
Convive quotidianamente con il rischio di morire, tuttavia è sempre stato più forte del rischio. Ma l’ultima missione che lo vide infiltrato nella ‘ndrangheta in Germania ha fatto cambiare atteggiamento a Dario: a causa sua un padre e i suoi figli sono stati massacrati e lui, per non far saltare la copertura, ha dovuto premere il grilletto assieme ai killer.
Quella è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso, facendo scaturire una crisi di coscienza profonda che tuttavia Dario tenta di negare.
Il suo approccio alla terapia è sprezzante e non certo collaborativo.
Non sa cosa fare: se lasciare la moglie, se tornare in Germania e incontrare l’unica superstite del massacro, se continuare con i bagordi di alcool e cocaina a cui si è abbandonato per non pensare a ciò che ha fatto…