Manfredi esce con Hollywood, brano che si ispira anche al cinema

Musica

Helena Antonelli

Manfredi - foto 1 di Federico Cataleta_b

Antonio Guadagno in arte Manfredi, nato in provincia di Salerno e trasferitosi subito a Milano, dopo alcune canzoni come “20143 Milano Navigli”, “Cuffiette” e “Noi Meno Tu” pubblica il nuovo singolo “Hollywood” che anticipa il primo disco in uscita nel 2021

Classe 1998, Manfredi, all’anagrafe Antonio Guadagno, nasce in provincia di Salerno e all'età di soli tre anni si trasferisce a Milano con la sua famiglia. L’approccio alla musica è avvenuto quando, negli anni dell’adolescenza annoiato dalla monotonia dell'hinterland, inizia a scrivere testi e a strimpellare con la chitarra.

Nel 2017 viene notato dai ragazzi di Foolica che si innamorano dei suoi testi e lo prendono nel roster dell'etichetta. Parallelamente alla musica, studia ingegneria al Politecnico di Milano, dove si laurea nel 2020. L'università, i primi amori, il passaggio dalla provincia alla città, sono per lui grandi fonti di ispirazioni per canzoni autobiografiche tra le quali 20143 Milano Navigli, Cuffiette e Noi meno tu, brani entrati nelle playlist di Spotify “Indie Italia” e “Viral 50 Italia”, superando i 4 milioni di ascolti totali. Il 25 settembre è uscito Hollywood, il nuovo singolo prodotto da Matteo Cantaluppi che anticipa il primo disco in uscita nel 2021. L’intervista

 

Chi o cosa l’ha ispirata a scrivere Hollywood?

Ho scritto Hollywood in un momento un po’ particolare della mia vita, era da poco finita una relazione per me molto importante: il primo vero amore. Hollywood mischia i sentimenti della fine della prima relazione seria con il tema del cinema.

Che ruolo ha il cinema per lei?

È una grande fonte d’ispirazione. Questa estate ho avuto la fortuna di recuperare molti cult come Notting Hill e Pretty Woman che mi hanno fatto venir voglia di vivere quelle relazioni piene di alti e bassi, complicate ma che regalano allo stesso tempo sensazioni forti. È unendo queste due cose che è nata Hollywood.

Possiamo dire che Hollywood è il finale che ogni film d’amore dovrebbe avere?

Hollywood più che il finale è il film in se. Il classico film romantico non parla davvero della felicità dell’amore ma della sua ricerca, quando l’amore arriva e il protagonista trova la sua serenità il film finisce.

Quindi è un fan delle storie complicate?

Credo che siano queste a portarci fuori dalla monotonia, a farci sentire vivi. Le difficoltà legate agli amori difficili: un amore a distanza o anche innamorarsi di una persona che sta già con un altro, ciò che cerchiamo non è il lieto fine quanto gli alti e bassi che ci fanno sentire come i protagonisti di un film romantico.

Se la sua vita fosse un film quale sarebbe?

Potendo scegliere sicuramente Notting Hill, film che nomino anche nella canzone. Credo che ognuno di noi possa riconoscersi in Hugh Grant, un ragazzo normale che un giorno incontra una donna incredibile e vive la relazione dei suoi sogni.

In generale, oltre ai film, cosa la ispira?

Le persone, mi piace raccontare la verità nei miei brani. Prendo molto da chi mi sta intorno o alle volte mi lascio ispirare da chi incontro per strada o semplicemente al bar.

Cosa dobbiamo aspettarci dal suo primo album?

Sarà un album onesto, parlerà di me e in questo periodo vi assicuro ho molto da dire. È un album fatto di canzoni in cui le persone possono riconoscersi, dove parlo di primi amori, dell’esperienza dell’università, della grande città, tenendo conto di quelle che sono le mie esperienze personali.

Il panorama musicale italiano è davvero vasto, secondo lei, vista anche la sua giovane età ed esperienza, cosa serve per emergere?

Credo che l’unica carta vincete sia la verità. Storie, esperienze e emozioni possono arrivare alle persone soltanto se sono state vissute veramente. Quando una persona si riconosce nel testo vuol dire che è lì, il ricordo fa sì che la persona si affezioni a quella canzone. La difficoltà secondo me sta nel proporre immagini interessanti che riescano poi a rievocare nella mente della gente certe sensazioni.

Perché Manfredi e non semplicemente Antonio Guadagno?

Mi piacciono molto i nomi d’arte perché credo siano una via d’uscita. Con il nome d’arte hai la possibilità di amare quella persona e odiare l’artista o viceversa. Quando è arrivato il momento di sceglierne uno sono andato brutalmente su internet ed ho scoperto che, tra i vari significati del nome Manfredi, c’è anche quello di “amico dell’uomo”. Mi ci sono riconosciuto.

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