Il mondo della musica, nel corso degli anni, ha più volte dedicato canzoni al tema della libertà dell’orientamento sessuale. Alcuni artisti, come i Village People e Miley Cyrus, sono diventati vere e proprie icone della comunità gay. Nel mese dedicato al Pride, ecco una selezione dei brani simbolo dell’orgoglio LGBTQ+
Dagli anni ’70 la musica ha dedicato numerosi brani alla comunità gay, raccontando la sua storia e sostenendo la libertà dell'orientamento sessuale. Dai Village People a Lady Gaga, tantissime band e star sono diventate vere e proprie icone del mondo LGBTQ+. Con testi significativi che raccontano il desiderio di essere se stessi, o brani allegri e divertenti su come fare coming out con la famiglia, ecco una selezione di 5 video musicali che celebrano l’orgoglio gay (più il bonus di un sesto pezzo fuori dalla top five ma che merita a pieno diritto di essere menzionato).
Village People - “Y.M.C.A.”
“Y.M.C.A.” dei Village People è una delle più famose hit della disco-music. Il titolo del brano è la sigla di "Young Men’s Christian Association", un’organizzazione nata a Londra nel 1844 in ambiente cristiano evangelico. Uscita nel 1978, la canzone è tra i 40 singoli che hanno venduto più di 10 milioni di copie al mondo. Realizzata dai Village People, un gruppo nato nei gay clubs, “Y.M.C.A.” è riconosciuta come canzone simbolo del movimento omosessuale. "Quando l'ho scritta non avevo idea che sarebbe diventata una delle canzoni più iconiche del mondo", ha dichiarato Victor Willis, "poliziotto" del gruppo.
approfondimento
Pride Month 2020, i 12 film LGBTQ+ da vedere
Madonna - “Vogue”
Scritta da Madonna e Shep Pettibone, “Vogue” è un singolo uscito nell’aprile del 1990 con 6 milioni di copie vendute nel mondo. Nel video Madonna lancia la moda di un ballo, il vogueing, fino ad allora molto diffuso nei locali gay americani. I movimenti consistono nell’imitare le pose plastiche di modelle e modelli che spesso apparivano sulle copertine dell’omonima rivista di moda. Il brano esorta all’evasione dalla monotonia della vita. Il video è al 28esimo posto nella classifica delle migliori clip musicali della rivista Rolling Stone.
approfondimento
Pride, 10 artisti portabandiera della comunità LGBTQ+. FOTO
Scissor SisterS - “Take Your Mama”
Il dilemma del coming out diventa una pura commedia nel video degli Scissor Sisters: “Take Your Mama”. Siamo nel 2004 e la canzone segna il debutto del gruppo glam rock americano. Come dire alla mamma del proprio orientamento sessuale? Portandola fuori tutta la notte e facendola ubriacare.
approfondimento
Pride: 5 inni LGBTQ+
Lady Gaga - “Born This Way”
Un testo in cui Lady Gaga si schiera apertamente a difesa delle differenze di qualsiasi tipo è quello di “Born This Way”, canzone del 2011 diventata un inno contemporaneo della comunità gay. “Sono nata così”, bastano le tre parole del titolo del brano a definire il messaggio della canzone che si è aggiudicata la vetta delle classifiche in 16 Paesi. Il video inizia con l'artista che proclama: "This is the manifesto of mother's monster" e continua con il racconto dell'inizio del mondo, un mondo senza pregiudizi ma pieno di libertà.
approfondimento
Esce Chromatica, 5 curiosità su Lady Gaga
Macklemore & Ryan Lewis – “Same Love”
La questione dei diritti di gay e lesbiche è raccontata anche in “Same Love”, singolo del duo rap americano Macklemore & Ryan Lewis con la partecipazione di Mary Lambert. La canzone si sofferma in particolare sulla legalizzazione dei matrimoni omosessuali. Il video musicale, pubblicato su YouTube nel 2012, ha ottenuto 350mila visualizzazioni in 24 ore dal debutto e ha ricevuto un premio agli MTV Video Music Awards del 2013 nella categoria miglior video con un messaggio sociale.
approfondimento
The boys in the band, debutta in Italia l’opera manifesto LGBT
Miley Cyrus - “Mother’s Daughter”
Oltre ai 5 brani menzionati sopra, un bonus va al recente singolo di Miley Cyrus: “Mother’s Daughter” del 2019. Nel video del brano la cantante, che si è più volte definita pansessuale, fa apparire queer, transgender e la sua stessa madre. La canzone è stata descritta come un inno all’emancipazione femminile, all’autodeterminazione e alla libertà sessuale.