Lo spettacolo, nato a New York nel 1968 e diventata un simbolo, arriva per la prima volta nel nostro Paese nel 50esimo anniversario della nascita del movimento omosessuale. Il testo è stato tradotto e adattato da Constantino della Gherardesca. A Milano fino al 19 giugno
Nel cinquantesimo anniversario della nascita del Movimento LGBT (giugno 1969, New York, Greenwich Village) debutta in Italia The Boys In The Band, l’opera teatrale del commediografo americano Mart Crowley, diventata manifesto del Movimento stesso. Pietra miliare della storia del teatro, questo testo viene per la prima volta proposto al pubblico italiano grazie alla traduzione e all’adattamento di Costantino della Gherardesca che lo produce accanto a Giorgio Bozzo, il regista.
La prima volta nel 1968
The Boys In The Band andò in scena per la prima volta al Theatre Four di NY il 14 aprile del 1968 e, contro ogni previsione, rimase in cartellone per 1001 repliche fino al 6 settembre del 1970, divenendo così un punto di riferimento, un luogo di ispirazione per le grandi battaglie del Movimento omosessuale americano che ebbero inizio nel 1969. Un vero e proprio fenomeno di costume, uno spettacolo precursore dei tempi in grado non solo di anticipare il fermento della comunità Lgbt, ma anche di travalicare gli anni ed essere oggi più che mai un’opera di strettissima attualità. Nel 1970 la commedia divenne un film per la regia di William Friedkin che in Italia fu tradotto con il titolo “Festa di compleanno per il caro amico Harold”. In occasione del cinquantesimo anniversario della commedia (1968-2018) lo sceneggiatore e regista americano Ryan Murphy ha riportato in scena a New York The Boys In The Band con un cast stellare tra cui Jim Parsons, Zachary Quinto e Matt Bomer.
La storia
La trama è ambientata in un appartamento all’altezza della 50esima strada a New York, dove un gruppo di amici omosessuali ha organizzato la festa di compleanno per uno di loro, Harold, che compie 32 anni. Tutto inizia con l’arrivo di Michael, il padrone di casa e man mano degli altri invitati: Donald, Larry, Hank, Bernard, Emory. A sorpresa però si presenta anche Alan, vecchio amico dei tempi del college di Michael, che dice di aver disperata necessità di parlare con lui. Alan rimane coinvolto, suo malgrado, in un crescendo di bevute, screzi, battute pesanti che culminano con l’arrivo di un giovane midnight cowboy assoldato come “regalo di compleanno” e infine Harold, il festeggiato. Al culmine della serata Michael costringe i suoi ospiti a prendere parte ad una sorta di “gioco della verità” che si rivela brutale per molti di loro.
La nuova versione
Nella nuova versione di Costantino e Giorgio Bozzo si è mantenuta intatta quella girandola di stati d’animo che ha segnato la cifra – e il successo – dell’originale. Una commedia estremamente ironica e divertente caratterizzata da un ritmo incessante di battute.
“I ragazzi di Crowley sono personaggi in cerca di emancipazione e di liberazione sessuale, eroi che lottano con le proprie nevrosi prima ancora che con una società che non li tollera. Sono personaggi complessi, non sono semplici maschere. Per quanto non facciano nulla per farsi amare è difficile non provare una profonda empatia nei loro confronti” commenta Costantino della Gherardesca. Il regista e coproduttore Giorgio Bozzo aggiunge: “The Boys è un vero documento storico, che racconta la realtà delle persone omosessuali prima della loro lotta di emancipazione. È un testo che non serve solo a ricordare come eravamo, ma che riesce a far capire come si potrebbe tornare ad essere.”
Le date
Prima di iniziare il tour teatrale in tutta Italia nella stagione 2019/2020, The Boys in the Band debutta allo Spazio Teatro 89 di Milano fino al 19 giugno. Nel cast: Francesco Aricò – Michael, Gabrio Gentilini – Donald, Ettore Nicoletti – Hank, Federico Antonello – Larry, Angelo di Figlia – Emory, Michael Habibi Ndiaye – Bernard, Samuele Cavallo – Alan, Yuri Pascale Langer – Cowboy, Paolo Garghentino – Harold.