Il Principe, come viene chiamato, è nato a Roma il 4 aprile 1951. Lo festeggiamo raccontando alcuni suoi brani che sono parte della vita di ognuno di noi
Francesco De Gregori oggi 4 aprile 2024 compie 73 anni. Voltandosi indietro ci accorgiamo che il suo viaggio nella musica è iniziato oltre 50 anni fa, nel leggedario Folkstudio di Roma dove ha conosciuto, tra gli altri, Antonello Venditti e dove è nata quella Scuola Romana che resta una delle pietre angolari della musica italiana d'autore: è proprio riferendosi a questa nuova generazione di autori che Vincenzo Micocci, il discografico che per primo li mise sotto contratto, coniò il termine cantautori. Francesco De Gregori peraltro ha sempre preferito essere definito artista. Mezzo secolo di musica vissuto con coerenza in cui ha contribuito a dare alla canzone un valore nuovo e più culturalmente elevato, come forma di espressione autonoma, la canzone d'autore, appunto, che resta uno dei prodotti più originali e fruttuosi della cultura del secolo scorso.
La carriera discografica di Francesco De Gregori
Tra gli artisti con il maggior numero di riconoscimenti da parte del Club Tenco, ha iniziato come autore prima di debuttare nel 1973 con l’album “Alice non lo sa”. Un disco particolare dove spicca “Alice”, uno dei primi ritratti femminili del cantautore e che diventa poi una delle canzoni più famose del suo repertorio. Il grande successo arriva due anni dopo con “Rimmel” trascinato dal brano omonimo. Negli anni Settanta Francesco De Gregori dà vita a “De Gregori” e “Viva l’Italia”, collabora con Lucio Dalla ed è protagonista del tour “Banana Republic” proprio con lo stesso amico e collega. Nel 1982 pubblica “Titanic”, uno dei capolavori assoluti della canzone italiana. Gli anni novanta sono caratterizzati da un grande impegno live e dalla svolta con “Prendere o Lasciare” arrivato a quattro anni di distanza dal precedente album di inediti. Nel nuovo millennio continua a dedicarsi ad una lunga serie di concerti, la dimensione più ideale per la sua musica e ritorna a collaborare con Lucio Dalla a oltre trent’anni da “Banana Republic”. Oltre cinquant’anni di carriera e un’inesauribile attività di cantautore.
Le dieci canzoni più famose
- La donna cannone
- Rimmel
- Alice
- Generale
- Buonanotte fiorellino
- Viva l'Italia
- Niente da capire
- Bufalo Bill
- La leva calcistica della classe '68
- La valigia dell'attore
La donna cannone
Uscito nel 1983, il brano “La donna cannone” è ispirato ad fatto di cronaca avvenuto agli inizi del Novecento. La storia parla di una donna cannone che fuggì dal suo circo per inseguire il suo grande amore. A quell’epoca le regole non permettevano qualcosa di simile e quindi per esaudire il suo desiderio scelse di andare via. La canzone è diventata una dei grandi classici della musica italiana ed è stata reinterpretata da numerosi artisti (da Ornella Vanoni a Mango).
Rimmel
Pubblicata nel 1975, “Rimmel” è il primo grande successo di Francesco De Gregori. Racconta della fine di una storia con una ragazza, di nome Patrizia. Nel testo ci sono tanti riferimenti alle carte e lo stesso De Gregori una volta chiarì quest’aspetto: «Sì, un giorno mi hanno fatto le carte e mi hanno detto cose molto belle, mi hanno detto che sarei stato molto felice, mi hanno detto "Sarai un vincente"». Una canzone serenamente malinconica dove De Gregori racconta il distacco dalla donna e consegna alla storia dei versi memorabili.
Alice
Un classico esempio della poetica degregoriana è sicuramente “Alice”. Queste le parole di De Gregori sulla sua canzone: "Se non sei un po' strano non fai Alice non lo sa. Nel '73 non c'entrava niente con quello che c'era: Paoli, De André, Endrigo, che erano i miei riferimenti, quelli che mi avevano fatto capire che le canzoni possono essere un veicolo non solo di banalità. L'immagine di Alice che guarda i gatti appartiene a Carroll e alle illustrazioni di John Tenniel: quella bambina con gli occhi sgranati era stato il primo impatto visivo quando da piccolo lessi il libro. La verità è che venivo da un periodo in cui ero attratto da tutto ciò che nell'arte non seguiva un filo logico».
Generale
Un manifesto contro la guerra e uno dei brani più celebri della musica italiana. “Generale” è stata scritta e composta nel 1978 e venne scritta da De Gregori per ricordare gli anni del suo servizio militare. Un’esperienza formativa ma molto sofferta dove a farla da padrone furono la nostalgia di casa e della vita quotidiana come si evince dal testo. La canzone è stata inclusa in molti dischi dal vivo e reinterpretata nel 1995 da Vasco Rossi, come omaggio all'autore, prima in apertura dei concerti tenuti per Rock sotto l'assedio e poi successivamente pubblicata nella raccolta Tracks del 2002.
Buonanotte fiorellino
Nell’album “Rimmel” del 1975 c’è spazio anche per “Buonanotte fiorellino”, canzone intima che parla di un giovane amore finito. All’epoca venne criticata perché fuori dalle corde di De Gregori, cantautore impegnato politicamente ma anche in questo caso il brano è entrato nella storia ed è uno dei più apprezzati.
Viva l’Italia
È una delle canzoni più note di De Gregori e pubblicata nel 1979. Esiste anche in una versione cantata con Ron, Pino Daniele e Fiorella Mannoia ed è presente in quasi tutte le raccolte del cantautore. "Viva l'Italia" fu esportata anche in Brasile con la traduzione in portoghese di un ancor poco celebre Paulo Coelho. Nel testo De Gregori elenca pregi e difetti del Paese e dell’essere italiani. Attraversa la storia e si sofferma sul periodo buio del ventennio fascista chiudendo poi con il verso “...l’Italia che resiste”.
Niente da capire
“Niente da capire” venne inizialmente censurata nella sua prima versione, per poi essere incisa nuovamente con il testo originale in vari album dal vivo di Francesco De Gregori. Viene citato un piccolo flirt che l’artista ha avuto con la cantautrice Giovanna Marinuzzi. Il titolo venne usato anche per rispondere ai critici che accusavano De Gregori di ermetismo.
Bufalo Bill
Nel 1976 esce "Bufalo Bill" e il singolo omonimo è stato ispirato dal film "La ballata di Cable Hogue" di Sam Peckinpah. Il brano rappresenta il cambiamento di De Gregori, del mutare dei suoi spazi immaginari e rifiuta la convenzione pop del ritornello: «Mi sono messo un po' nel linguaggio di questi americani che vedevano il mondo probabilmente diviso tra quelli che andavano a cavallo e quelli che non ci andavano».
La leva calcistica della classe ’68
Calcio e poesia nel brano “La leva calcistica della classe ‘68” uscito nel 1982 e che fa parte dell’album “Titanic”. Il testo racconta la storia di un bambino che sostiene un provino per una squadra di calcio con l’angoscia e le paure di non farcela. Un brano che analizza le emozioni provate dal giovane calciatore e la sua preoccupazione di non farcela e diventare così uno dei tanti. De Gregori punta sui veri valori che un uomo come un calciatore deve dimostrare nella vita come sul campo.
La valigia dell’attore
Il brano “La valigia dell’attore” è stato scritto da Francesco De Gregori per Alessandro Haber che l’ha incisa nel 1995 per l’album “Haberrante”. Due anni dopo il cantautore l’ha riproposta in una versione in studio inserita nel doppio album dal vivo omonimo. Il testo racconta della vita di un artista, di un attore alle prese con lo spettacolo, il pubblico e una vita in viaggio.