Le canzoni più famose di Franco Califano

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©IPA/Fotogramma

Andiamo a scoprire alcuni dei brani più noti del cantautore, che in carriera ha venduto oltre 20 milioni di dischi e ha scritto oltre mille opere fra poesie e canzoni

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Franco Califano è stato uno dei cantautori più amati della musica italiana, perfettamente a suo agio tanto nell'arte impegnata quanto nel pop e nello spettacolo leggero. In carriera ha pubblicato 32 album e scritto complessivamente tra poesie e canzoni oltre mille opere, a cui si aggiungono i testi scritti per altri artisti. Negli anni settanta e ottanta, i media hanno spesso parlato di lui anche per la sua vita eccentrica e sregolata e per alcune vicende giudiziarie che lo coinvolsero. Durante la sua carriera ha venduto oltre 20 milioni di dischi e ha collaborato con numerosi artisti come Mia Martini, Patty Pravo, Mina, Ornella Vanoni e Renato Zero. Franco Califano è morto per arresto cardiaco il 30 marzo 2013, all'età di 74 anni, lasciandoci in eredità numerose canzoni, vere e proprie poesie amate e ascoltate ancora oggi. Vediamo alcune delle più famose.

Tutto il resto è noia

L'elenco dei brani più belli di Franco Califano non può che cominciare dalla sua canzone più celebre, tratta dall'omonimo album del 1977. Scritta dallo stesso “Califfo” sulla musica di Frank lo Giudice, questo brano descrive l'idea che l'artista aveva dell'amore. Un sentimento che all'inizio è passione, entusiasmo ed eccitazione, ma che con il tempo si fa più banale e scontato. Tutto il resto è noia, per l'appunto. Il testo racconta le difficoltà che Califano aveva nel mantenere una relazione, in quanto attratto per lo più da avventure fugaci. Le stesse avventure che lo portarono a essere considerato, negli anni, un playboy.

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La mia libertà

Un'altra canzone che è una vera e propria poesia, uscita nel 1981 con l’album omonimo. Franco Califano racconta ancora una volta, con onestà, come desidera vivere la propria vita, senza limiti o imposizioni da parte di altri. “Dico sempre quello che mi va”, spiega nel testo il cantautore, che torna anche a raccontare la sua passione per gli incontri fugaci. “Se voglio un corpo e un po' d'affetto, Faccio un giro cerco un letto e una donna che ci sta”.

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Minuetto

Questo brano del 1973 è stato scritto da Califano insieme a Dario Baldan Bembo per Mia Martini. La combinazione di testo e interpretazione portò la canzone a un successo straordinario, vivo ancora oggi. Di questa canzone si ricorda principalmente la versione di Mia Martini, ma lo stesso Califano volle inciderne una personale nel 2003, sicuramente diversa da quella della cantante ma comunque interessante.

Io Nun Piango

Un'altra canzone che sembra quasi una poesia cantata, scritta nel 1977 insieme all'amico Piero Ciampi, a cui è dedicata. Califano ammise di averla scritta anche pensando al padre Salvatore, componente dell'Esercito Italiano, morto quando Franco era ancora un ragazzo. Una canzone che parla di solitudine, dell'indifferenza del mondo e della cattiveria degli uomini. “Io piango, quanno casco nello sguardo de’ ‘n cane vagabondo perché ce somigliamo in modo assurdo, semo due soli al monno”.

La Nevicata Del '56

Ancora una volta furono la voce e l'interpretazione di Mia Martini a portare al successo questa canzone, portata al Festival di Sanremo nel 1990 e che permise alla cantante di conquistare il premio della critica. Scritta da Carla Vistarini e Franco Califano, il testo fa riferimento alle condizioni climatiche dell'inverno del 1956.

Un tempo piccolo

Un'altra delle canzoni più celebri di Califano, scritta insieme a lui da Antonio Gaudino e Alberto Laurenti e interpretata dai Tiromancino. Venne pubblicata come primo e unico singolo estratto dall'album 95-05, primo greatest hits del gruppo pubblicato nel 2005. La versione originale fu edita nell'album Non escludo il ritorno di Califano.

Buio e luna piena

Buio e luna piena fa parte del nono, omonimo album in studio di Franco Califano, pubblicato nel 1982 per l'etichetta discografica Lupus di sua proprietà. Un altro brano che racconta molto di Califano, della sua vita tormentata e del suo rapporto con le donne. “Con le donne c'è chi soffre/ c'è chi paga, io ci ho fortuna/ prendo quella che mi va/ tanto, forse arriverà/ una che mi fregnerà.

Vivere e volare

In questo brano del 1976 ancora una volta Califano racconta di se stesso, della propria infanzia e della sua voglia di esprimersi, di cambiare vita. In questa canzone l'artista svela di non aver goduto della propria infanzia, preso dalla voglia di crescere in fretta. “Già cresceva un uomo in me/ Che correva sopra gli anni e lo seguivo/ Seminai la gioventù/ Senza accorgermi di quello che perdevo”.

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