Edda, l'album Messe Sporche: "Il linguaggio è una forma di liberazione"
Musica
Il nuovo progetto, il settimo da solista, di questo oscuro e raffinato artista è di forte matrice Rock. Dall'1 novembre parte il tour: debutto a Bologna. L'INTERVISTA
Messe Sporche è il nuovo album di Edda, nome d'arte di Stefano Rampoldi. È il settimo disco da solista per il cantautore dalle molte vite, che uscirà solo in edizione fisica, cd e vinile, esclusi due singoli che saranno disponibili anche sulle piattaforme di streaming. Con questo disco in studio Edda sorprende oltreché per i testi per la forte impronta rock. E' un progetto che nasce quasi per caso, complice Luca Bossi che ha pungolato un dubbioso Edda per settimane, e che presto arrivare sui palchi di alcuni prestigiosi club italiani: il debutto sarà l'1 novembre a Bologna. Sul palco Edda sarà accompagnato da Luca Bossi (basso e synth), Diego Galeri (Batteria), Francesco “Killa” Capasso (chitarre) e Davide Tessari (fonico).
Stefano cominciamo dalla storia di un disco che non doveva esserci e invece è nato Messe Sporche che è un rabbiosa ritratto Rock di questa epoca.
Sicuramente Rock lo è, se è un ritratto non lo so perché io faccio canzoni dunque se è un messaggio alla nazione lo devo ancora capire anche io, non ho una idea. Semplicemente faccio canzoni e volevo fossero Rock tutto il testo è libera interpretazione, te la concedo a piene mani. Questa è la mia arte e le canzoni con una melodia e un suono rock vivono per mia esigenza di uomo di comprovata esperienza.
Chi è La Diavoletto? La rappresentazione dell'inquietudine affettiva di questa epoca?
Sono partito dall'innamoramento per una chitarra ma oltre la chitarra c'è il mio amore per la musica che a sua volta è parte del cosmo, come gli animali e le piante. Questo permette di elevarti e tirare fuori da te le parti migliori e a un certo punto anche le peggiori si sublimano. So che c'è l'equivoco con la donna ma qui io mi riferisco alla musica come sublimazione umana, come parte di un percorso che ci fa crescere.
"Oggi è il giorno di dire no" canti in Giorni di Gloria: poter dire no è sinonimo di libertà? Anche se poi in Macchia dici che non...dici mai no.
In Macchia mi riferisco a una relazione personale, sono assoggettato a quella persona e non so dire no. In Giorni di Gloria entro in una situazione sociale e lo sforzo di ribellione lo faccio. Ma se sei innamorato e succube di fronte a determinate scelte dire no è quasi impossibile.
Mi racconti la storia di Dixan? Di un sentimento che è quasi un tradimento e i ragazzini che scendevano in città erano ancora ingenui o avevano già bisogno di essere ripuliti con Dixan?
Un tempo gli uomini studiavano Dante, oggi c'è chi è cresciuto con la televisione e con lo spot di Paolo Ferrari e i due fustini di Dixan che dimostrano la capacità di assorbimento di un ragazzino: sono input che mi sono entrati dentro e infatti in una canzone non parto dal messaggio: se scrivo ho bisogno di suoni che mi emozionino. Poi è vero che sono timido, avrei voluto qualche studio in più.
Chi è la ragazzina nascosta dagli occhiali?
E' l'immaginario di un sessantenne che è più vicino alla reincarnazione e dunque si aspetta una nuova gioventù. Ogni tanto esco dalla mia tana e vedo il mondo come è, ma questa ragazzina non esiste: la canzone nasce dalla melodia poi sono arrivate le parole. E' un flusso di incoscienza e immagino una storia di tre generazioni: sai a volte l'anima rimane giovane ma non ci si impegna.
L'Ariele che citi in Mucca Rossa è il Leone di Dio dell'Antico Testamento? Che rapporto hai con la Fede?
Ho puntato sulla Fede negli ultimi quarant'anni. Poi mi sono chiesto perché credere in queste ca**ate? Mio padre aveva comprato delle azioni, era bravo designer ma un pessimo investitore, talmente pessimo che investito tutto su un unico titolo. Questo per dirti che io ho talmente tanto investito che che due anni fa sono andato in crisi: ho messo tutto in discussione e mi sono detto credo in ca**ate o cose vere? Sono ancora un uomo di Fede ma me la sono vista brutta e dunque mi concedo il dubbio.
Nella tua infanzia c'è stato davvero il Clementino? Sempre in Family Day dici "le parole che sai non le ascolta più nessuno": quanto di intristisce l'impoverimento lessicale delle nuove generazioni?
Anche io mi sento povero lessicalmente rispetto ai miei antenati, non ho figli ma li ha la mia compagna e vedo che un problema grosso il linguaggio. Credo sia un male perché il linguaggio è una forma di liberazione. Non sono qui a fare il maestro, se vuoi un maestro pensa a Cesare Pavese e Pier Paolo Pasolini, io faccio il musicante ma questo depauperamento è pericoloso perché limita la capacità di ragionare. Il Clementino non lo ho avuto perché quando lo hanno lanciato sul mercato ero già a dormire all'università. Per altro mai mi sono laureato, era meglio fermarsi alle medie.
La figlia del dottore di Belisotta è la stessa della filastrocca delle tre civette che facevano l'amore con la figlia del dottore?
E' lei, quando scrivo un testo metto dentro la prima cosa che si amalgama con la melodia.
Che "Fedez non è Hegel" lo sappiamo ma quando dici "i Russi sono de coccio" chi è il destinatario di questa riflessione? Sono quelli che combattono sta guerra? Solo le vittime più o meno consapevoli della voce del Padrone?
E' una frase sentita dire da un giornalista che si occupa di questioni internazionali...una mattina mi sono svegliato e la ho buttata nel disco.
Ezechiele è il profeta deportato in Babilonia oppure il lupo cattivello della Disney?
L'uno e l'altro. Ho frequentato entrambi con soddisfazione.
Il finale di Ezechiele con "tu dimmi ciao e dimmi ciao, ciao, ciao, ciao, ciao" e l'inizio di Macchia con "vedrai vedrai come un istante cambierai" sembra un mashup di Luigi Tenco.
Il Ciao è di Vasco...mi fai troppo intelligente. L'altra citazione è proprio di Luigi Tenco. Sono un plagiatore.
Cosa mi anticipi del tour?
Spero di tirare il disco almeno fino all'estate e poi oltre e avrò con me un nuovo batterista che viene dai Timoria. E' un disco Rock, ne faremo credo cinque di Messe Sporche e il resto si appoggerà su quelle tonalità. Ci saranno i miei brani più celebri, a partire da Spaziale, e poi qualcosa di acustico per sgrassare le orecchie.