Oodal presentano il singolo Murakami: il video

Musica
Fabrizio Basso

Fabrizio Basso

Il brano è un dialogo profondo con quella parte di noi che resiste al cambiamento

IL VIDEO E' INTRODOTTO DA UN TESTO ORIGINALE DEL GRUPPO

Murakami è una canzone che nasce da una tensione interna, da una trappola invisibile che ci costruiamo da soli: quella di rimanere attaccati a un’immagine di noi che non funziona più ma che continuiamo a nutrire perché è l’unica che conosciamo.

Il brano è un dialogo con quella parte di noi che resiste al cambiamento. Ci siamo chiesti cosa ci tiene legati a certe abitudini, a certe relazioni, a certi modi di pensare, anche quando ci fanno male. Perché a volte preferiamo restare fermi, congelati in qualcosa che ci soffoca, piuttosto che rischiare di cambiare davvero?

Solo dopo averlo scritto, ascoltandolo, ci siamo resi conto che evocava nel nostro immaginario le atmosfere di uno scrittore che ci affascina, Haruki Murakami. Ci faceva pensare ai suoi personaggi sempre in bilico tra mondi reali e surreali e prigionieri del proprio conflitto tra la volontà di cambiamento e la zavorra del passato. Come Kafka Tamura in Kafka sulla spiaggia, in fuga da un destino che non capisce ma che sente incombere o Toru Watanabe in Norwegian Wood, che vaga tra i ricordi e la fatica di crescere. Come in quelle storie, anche nella nostra canzone si avverte una solitudine interiore, il bloccarsi in una ciclicità che si ripete e costringe a confrontarsi con una voce interiore, quasi un alter ego.

Gran parte delle canzoni del nostro album è nata da una serie di improvvisazioni durante un ritiro collettivo in una baita tra i boschi dell’Appennino tosco-emiliano, e Murakami è una di queste. Ci siamo rinchiusi lì per giorni, lontani da tutto, per fare i conti con il nostro bisogno di musica e di trovare nuove strade per esprimerlo. È stato un momento importante anche per trovare una nuova modalità di espressione, più libera, istintiva e che coinvolgesse pienamente tutto il gruppo. Le immagini del video sono un'alternanza tra opposti, vita e morte, yin e yang. Il filo conduttore é il tempo, che come il fiume, scorre in molti modi, il suo scorrere é incessante ma il suo modo é

infinitamente variegato. Il tempo vissuto, consumato con spensierata leggerezza, o lento, quasi stagnante, ma mai uguale. Ed é scorrendo che plasma il mondo, mentre viviamo e assaporiamo i frutti del presente, il tempo consuma le cose di cui non ci prendiamo cura. Ed é proprio l'assenza, intrecciata al tempo, uno dei temi di questo videoclip. Murakami non è una canzone che offre soluzioni. È un momento di consapevolezza, un grido silenzioso che molti conoscono: quello di chi sente che deve cambiare, ma non sa ancora come si fa.

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