La canzone racconta il momento in cui tutto sembra possibile, in cui si intravede una versione diversa di sé stessi e della propria quotidianità
IL VIDEO E' INTRODOTTO DA UN TESTO ORIGINALE DELL'ARTISTA
Settembre ti perdonerò anche se è un brano che nasce come un addio all’estate, ma anche a tutto ciò che essa rappresenta simbolicamente: una parentesi sospesa dal tempo ordinario, una vita alternativa fatta di lentezza, contatto con la natura, respiro pieno. È il momento in cui tutto sembra possibile, in cui si intravede una versione diversa di sé stessi e della propria quotidianità. Ma poi settembre arriva e si ritorna alla città, alla velocità, alla routine, a un cielo che le stelle non le mostra più, oscurato dall’inquinamento luminoso e da pensieri più pesanti.
Per la live session (alla chitarra Jacopo Musolino) ho deciso di riportare la canzone alla sua forma originale: nuda, acustica, senza produzione. Come quando è stata scritta, il 5 settembre dello scorso anno, l’ultimo giorno prima di tornare a Milano dopo l’estate. Seduti a terra, con il mio cane vicino, ho voluto restituire quell’immagine di semplicità e verità che accompagna il brano fin dalla sua nascita. Il video è volutamente essenziale: nessuna costruzione scenica, solo voce, chitarra, un synth e quel momento sospeso tra fine e inizio, tra malinconia e voglia di ripartire.
Settembre ti perdonerò anche se mostra un velo di malinconia, ma anche una forma di ironica rassegnazione, quella consapevolezza che la magia, a volte, esiste proprio perché ha un tempo limitato, un inizio e una fine ben precisi. Il brano parla di questo: di ciò che finisce lasciandoci comunque qualcosa, e del modo in cui possiamo perdonare anche ciò che ci fa un po’ male, pur di conservarne la bellezza.