Il progetto è stato interamente realizzato con l'intelligenza artificiale e si sviluppa su più livelli narrativi
IL VIDEO E' INTRODOTTO DA UN TESTO ORIGINALE DELL'ARTISTA
Come artista, sono davvero entusiasta di presentare il video di M1, un progetto che ho voluto creare in modo innovativo. Il video è stato interamente realizzato con l'intelligenza artificiale e si sviluppa su più livelli narrativi. L'dea principale del video è nata dall'esperienza di un brutto viaggio dovuto all'eroina, che ho voluto usare come metafora per attraversare gli orrori della guerra. Le immagini si susseguono in un
flusso ipnotico: il protagonista, che si trova al limite dell'overdose, viene letteralmente schiacciato dal peso delle bombe, dei carri armati, dei coloni in attacco e delle vittime che cercano di ribellarsi. Vediamo i politici che, riuniti, prendono decisioni che non portano affatto alla pace. Il suo cervello si riempie di queste immagini fino a un punto di rottura, costringendolo a svegliarsi. A quel punto, si trova di fronte a un bivio: arrendersi o resistere. Lui sceglie di risvegliarsi, aprendo gli occhi su un mondo post-orrore. Ed è qui che la speranza si fa strada: una donna danza in riva al mare e lo ripesca mentre lui è seduto a gambe incrociate sulla spiaggia, in cerca di risposte. I due si allontanano insieme, e il finale rimane aperto.
La risposta su cosa accadrà non viene data, perché come recita il stay tuned negli ultimi secondi del video, l'invito è a rimanere connessi per scoprire cosa succederà nel prossimo capitolo che stiamo già preparando. Questo video per me ha un significato enorme. Ho voluto affrontare il problema della guerra, ma anche in modo velato quello della droga. L'idea di collegare l'uso di droghe alla guerra è nata in un
periodo difficile per me, dove i problemi di tutti i giorni si sono uniti alla rabbia per quello che stavo vedendo. Sentivo di dover fare qualcosa. Non sono un tipo da manifestazioni, ma attraverso la musica ho trovato il modo di esprimermi e di non restare a guardare passivamente. È l'unico modo che ho per dire la mia e non essere complice di ciò che sta accadendo nel mondo.
Il video, diretto dal mio amico e collaboratore Nicolò Piccioni, riflette la nostra comune sensibilità verso la situazione politica attuale, unendo la mia musica alla nostra voglia di denunciare. Il titolo del mio nuovo brano, per l’appunto M1 è un omaggio a una ragazza il cui nome inizia con la lettera M. Durante la registrazione della chitarra, ogni singola nota che suonavo era per lei. Questo pezzo è nato in un momento di grande solitudine a Berlino, un periodo in cui la mia chitarra è diventata la mia unica vera voce. Dal punto di vista musicale, mi sono ispirato davvero tanto ai Pink Floyd e in particolare a David Gilmour. Non a caso, il mio team di produzione, compreso l'arrangiatore Massimo Morici, mi aveva soprannominato "Rocco Floyd". L'incisione è stata u'esperienza speciale, perché sono stato circondato dall'affetto di amici come Paolo Sciamanna, che ha curato la registrazione, e Matteo Dellabella, il fotografo. La loro presenza mi ha dato la tranquillità necessaria per concentrarmi
appieno sul messaggio che volevo trasmettere.