La canzone racconta di una fuga verso una rinascita dopo la fine di una relazione
IL VIDEO E' INTRODOTTO DA UN TESTO ORIGINALE DELL'ARTISTA
Sono Laura Avallone, in arte AvA, cantautrice e produttrice di Roma. Dopo il mio debutto come solista nel 2019 con l’album Lo Squalo, ho scritto un nuovo disco di cui Formentera è il primo estratto. Questo singolo ha visto la luce in un momento per me molto delicato. Ero reduce da una brutta rottura sentimentale e ho pensato bene di seguire il consiglio di Shakespeare: “Come vuoi che finisca se non con tante lacrime e un viaggio?”. Così, insieme a un paio di amiche, ho preso due biglietti aerei per Formentera e sono scappata, sperando di lasciare i miei fantasmi dietro di me. Ma non è andata proprio così. Immaginate di essere in una delle spiagge più belle del mondo, con il mare perfetto, circondati da persone allegre e sentirvi all'improvviso profondamente soli. Il mare, che per me è l’elemento madre di tutta la mia narrazione, il regno in cui nuota il mio squalo interiore, improvvisamente diventa una prigione, uno specchio che mi mette a nudo davanti ai miei limiti e ai miei errori.
Non a caso tutto il brano si muove su ritmi latineggianti di un genere che possiamo definire Latin Pop che di norma viene associato ad un immaginario leggero, frivolo ed estivo ma che nel mio caso, finisce letteralmente per fare a cazzotti con un testo pieno di rabbia e rancore. Come se nemmeno i passaggi mozzafiato dell’isola e un mare meraviglioso fossero in grado di lenire il mio dolore ma anzi ne amplificassero l’eco.
Anche il videoclip di Formentera segue questa narrazione fatta di contrasto, di luce e di buio, di giorno e di notte, perché è proprio di notte che i nostri mostri ci vengono a cercare. Abbiamo girato sia in mare che a terra, non con poche difficoltà perché siamo incappati in pioggia e mare mosso ma l’esperta regia di Adriano Giotti ha trasposto l’idea della danza immaginaria tra le protagoniste, con la danza tra la terra e l’acqua, il giorno con la sua spensieratezza e la notte in cui l’eros si accende. Un corteggiamento distante e quasi mentale nel quale nessuno si afferra mai del tutto ma anzi si sfida per dimenticarsi a vicenda. Una danza solitaria dove sei tu contro il tuo alter ego.
Perché possiamo andare ovunque, ma non possiamo mai scappare da noi stessi e anzi è proprio nei momenti peggiori che dobbiamo concederci il diritto al dolore. “Devi star male se vuoi guarire” e la guarigione è atto di coraggio, devi avere il coraggio di ballare da sola con i tuoi demoni. Sono partita per dimenticare, ma sono tornata con più urgenza di prima e scrivere questo brano è stato l’unico modo per provare a disintossicarmi. Mi piacerebbe che Formentera arrivasse al cuore di tutte le persone che stanno lottando per guarire da un male invisibile e liberarsi da qualsiasi cosa (o chiunque) gli stia avvelenando la vita. Quindi guardatevi allo specchio, offritevi un calice di vino, mettetevi Formentera a palla nelle cuffie o in macchina e ballateci su!