Castelbuono in technicolor: Ypsigrock 2025, quattro giorni di musica e visioni

Musica
Giuditta Avellina

Giuditta Avellina

Il borgo siciliano ha ospitato la 28ª edizione del festival che fonde musica alternative e arte contemporanea. Dai The Voidz di Julian Casablancas alle CocoRosie, fino all’opera site-specific di Ionee Waterhouse, quattro giorni di pura immersione creativa con il 40% di pubblico dall’estero

Per quattro giorni, Castelbuono è stata un varco verso un altrove. Non solo un borgo nel cuore delle Madonie, ma una calamita per chi vive di musica alternative e non teme di perdersi tra sonorità inedite, incontri casuali e installazioni che ridefiniscono lo spazio. Ypsigrock 2025, alla sua 28ª edizione, ha riportato qui oltre 10.000 presenze complessive — il 40% da fuori Sicilia, con un pubblico internazionale che ha attraversato l’Europa per esserci.

Tra fiabe oscure e performance

La line-up ha piazzato colpi che restano in archivio emotivo. Su tutti, i The Voidz: Julian Casablancas, carismatico e distaccato come solo lui sa, ha guidato un live ipnotico, dove la band ha mescolato saturazioni visive e stratificazioni sonore. Poi le CocoRosie, Bianca e Sierra Casady, con il loro universo tra fiaba oscura e performance art, hanno fatto del palco una camera delle meraviglie.

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La voce gentile di Lucio Corsi

C’è stato spazio anche per la voce gentile e surreale di Lucio Corsi, approdato a Castelbuono per una tappa esclusiva del suo tour estivo, e per la chiusura energica di ieri con English Teacher e Public Service Broadcasting, capaci di proiettare il pubblico in un viaggio tra indie, elettronica e suggestioni cinematografiche.

Tre palchi, molteplici suggestioni

I tre palchi hanno scritto il ritmo delle giornate: l’Ypsi Once Stage, incastonato in Piazza Castello, dominato dalla sagoma del maniero; l’Ypsi & Love Stage, nel chiostro settecentesco dell’ex convento di San Francesco, intimo e raccolto; e il Cuzzocrea Stage, nel verde dell’Ypsicamping, dove la musica si mischiava al profumo dei pini e all’aria fresca di montagna.

Non solo concerti

I talk con artisti, giornalisti e addetti ai lavori hanno acceso conversazioni su creatività e industria musicale, offrendo spunti e connessioni preziose. E poi Mondo Bizzarro: l’opera site-specific di Ionee Waterhouse, italo-americana capace di piegare l’architettura alla narrazione visiva. Due interventi di video mapping hanno trasformato il Castello Ventimiglia e l’ex carcere di Piazza Margherita in scenografie vive, unendo arte contemporanea e memoria del territorio in un’esperienza immersiva che ha spostato il baricentro emotivo del festival. Ypsigrock 2025 ha dimostrato, ancora una volta, che la Sicilia può essere centro e periferia allo stesso tempo: un luogo dove il mondo arriva e, per qualche giorno, resta sospeso.

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