Addio a Preta Gil, la figlia di Gilberto Gil che ha cambiato la musica (e non solo)

Musica
Giuditta Avellina

Giuditta Avellina

Cantante, attrice, conduttrice e attivista, Preta Gil è stata un simbolo di libertà, coraggio e inclusione nella cultura brasiliana. Figlia del leggendario Gilberto Gil e nipote di Caetano Veloso, ha lasciato un’impronta indelebile tra musica, televisione e impegno civile. Dalla battaglia contro il cancro al Bloco da Preta, la sua voce continua a risuonare oltre la vita

Se n’è andata a 50 anni, lontano da casa, ma portando con sé tutto l’amore di un Paese intero. Preta Gil, cantante, attrice, conduttrice televisiva, imprenditrice e attivista, è morta il 20 luglio 2025 a New York, dove era ricoverata per ricevere un trattamento sperimentale contro un tumore al colon diagnosticato due anni prima. Il suo volto, familiare a milioni di brasiliani, e la sua voce, tra le più riconoscibili del pop e della MPB contemporanea, resteranno per sempre parte della memoria collettiva di un popolo che ha imparato a vedere in lei un esempio di libertà, forza e autenticità.

Una dinastia culturale: figlia d’arte, artista per vocazione

Nata a Rio de Janeiro l’8 agosto 1974, Preta Maria Gadelha Gil Moreira era figlia del leggendario Gilberto Gil, uno dei padri del tropicalismo, e della produttrice Sandra Gadelha. Cresciuta tra le sonorità politiche e poetiche del padre e l’entourage culturale degli anni post-dittatura, era anche nipote “adottiva” di Caetano Veloso, simbolo della musica d’autore brasiliana.

Preta esordisce in TV all’inizio degli anni 2000 e debutta come cantante nel 2003 con l’album Prêt-à-Porter, contenente il singolo Sinais de Fogo, ancora oggi uno dei brani più amati del suo repertorio. Negli anni pubblica numerosi dischi, tra cui Preta (2005), Sou Como Sou (2012) e Todas as Cores (2017), confermandosi voce fresca, ironica e popolare della musica brasiliana, capace di mescolare funk, samba, ballad e ritmi afrobrasiliani.

Il blocco, la TV, il carnevale

Ma è nel vivo della strada che Preta diventa icona. Nel 2009 fonda il Bloco da Preta, uno dei cortei carnevaleschi più partecipati del carnevale carioca. Un’esplosione di colori, glitter, corpi liberi e messaggi inclusivi, che arriva a radunare fino a 2,5 milioni di persone. Interrotto nel 2023 a causa della malattia, è tornato in vita nel 2024 per i suoi 15 anni, un evento che ha commosso tutto il Brasile.

Parallelamente alla musica, Preta si afferma anche come volto televisivo: conduce programmi, partecipa a reality e serie TV, si fa amare per la sua spontaneità e la sua capacità di dire sempre ciò che pensa, anche nei talk show più seguiti del Paese. L’ironia e la trasparenza diventano il suo tratto distintivo, anche quando si tratta di parlare di argomenti difficili.

Una vita vissuta a voce alta: corpo, identità e lotta

Preta Gil non è stata solo una cantante. È stata un corpo politico. Una donna che ha scelto di esporsi per combattere la grassofobia, il razzismo, l’omofobia. Ha dichiarato pubblicamente la propria bisessualità e ha affrontato ogni stereotipo con la forza del suo esempio. Il suo attivismo per i diritti LGBTIQA+, per le donne e per le persone nere l’ha resa una delle voci più autorevoli e seguite del Brasile progressista. Non si è mai nascosta, neanche nei momenti più bui.

Nel gennaio 2023, la diagnosi: adenocarcinoma del colon. Inizia così un percorso fatto di operazioni, chemio, radioterapia, ileostomia. A dicembre 2023 la remissione, accolta con gioia dai fan. Ma nell’agosto 2024 la malattia si ripresenta, più aggressiva, con metastasi. Nel maggio 2025, Preta si trasferisce negli Stati Uniti per un trattamento sperimentale a New York. È lì che il suo corpo cede, mentre l’anima resta salda. Muore il 20 luglio, circondata dalla famiglia.

L’addio del Brasile e l’eredità che resta

Il Brasile si è stretto in un lungo abbraccio. Il presidente Lula ha ricordato il suo “sorriso luminoso anche nella sofferenza”. Artisti, colleghi, fan hanno invaso i social con messaggi di cordoglio e amore. Il padre, Gilberto Gil, non ha rilasciato dichiarazioni, ma in molti hanno ripreso una sua frase: “Preta é luz, mesmo na dor” (Preta è luce, persino nel dolore)Lascia un figlio, Francisco Gil, nato nel 1995, e una nipote, Sol de Maria. E lascia anche un libro, Os Primeiros 50, autobiografia pubblicata nel 2024 in cui racconta la sua vita senza filtri, tra amori, dolori, famiglia e conquiste. Preta Gil ci ha insegnato che la femminilità ha mille forme, che il corpo non ha bisogno di essere giustificato, che la musica può essere politica e l’allegria una forma di resistenza. Il suo lascito è immenso, e continuerà a vivere ogni volta che si ascolterà Sinais de Fogo, ogni volta che i tamburi del Bloco da Preta faranno vibrare le strade di Rio, ogni volta che una donna o una persona queer sentirà di avere il diritto di essere chi è.

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