Oasis, 10 canzoni che raccontano Noel e Liam Gallagher
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È sempre difficile scegliere un numero definito di brani per raccontare la storia di una band. Lo è anche per gli Oasis, che tornano dal vivo dopo anni di silenzio discografico e molti litigi. Ma alla fine, come hanno scritto sui social del gruppo per annunciare il tour nel 2025, “le stelle si sono allineate, la grande attesa è finita”. Per prepararci al meglio alla prima data di Cardiff, che dà il via al grande ritorno, ecco dieci canzoni che raccontano chi sono gli Oasis. Importante: l’oggettività al primo posto, ma non si può negare che tra le scelte ci sia anche un po' di gusto personale. Il racconto dell’inviata a Cardiff.
Quello che devi sapere
Whatever (1994)
Un brano unico, letteralmente. Pubblicato solo come singolo il 18 dicembre 1994 ed escluso dall’album (What’s The Story) Morning Glory? rappresenta al meglio la filosofia dei fratelli Gallagher: irriverenti, sfacciati, liberi. Lo dicono nel testo: I’m free to say whatever I like, if it’s wrong or right, it’s alright. Siamo liberi e indipendenti di dire quello che vogliamo: che sia sbagliato o giusto, va tutto bene. Una ballad d’archi con un peso specifico importante, uno di quei brani che restano negli anni perché attuale, oggi più che mai, quando il concetto di libertà è spesso messo in discussione.
Supersonic (1994)
Canzone che ha dato inizio a tutto, Supersonic è un capolavoro di personalità che mette in mostra l’attitudine rock 'n' roll degli Oasis. Scritto in pochi minuti, nel brano la voce di Liam sprigiona energia ribelle. Il pezzo è emblematico della sfacciata sicurezza che, sin dal giorno zero, ha definito la musica e le personalità degli Oasis.
Don’t Look Back in Anger (1995)
Spesso considerata il punto più alto della carriera degli Oasis, Don’t Look Back in Anger è la canzone che racchiude tutto ciò in cui la band ha sempre creduto. Cantata da Noel Gallagher, questa power ballad è diventata un inno di pace e riconciliazione. Il suo messaggio – quello di lasciarsi alle spalle i rimpianti del passato e abbracciare un futuro migliore – ha trovato profonda risonanza negli ascoltatori. Dagli stadi di calcio ai festival musicali, Don’t Look Back in Anger è diventata il brano di riferimento per i cori, incarnando speranza e unità collettiva. L’arrangiamento ispirato a Imagine di John Lennon dà a questo brano un’atmosfera senza tempo. La carica emotiva di parte del testo come Please don’t put your life in the hands of a rock 'n' roll band (Per favore, non mettere la tua vita nelle mani di una rock 'n' roll band) ricorda ai fan l’imprevedibilità del gruppo (a cui, negli anni, si sono abituati, tra litigi e riconciliazioni).
Live Forever (1994)
Uno dei brani più significativi dell'album Definitely Maybe, Live Forever è una dichiarazione di ottimismo davanti alle avversità. È sicuramente l’inno simbolo di una generazione di fan del Britpop. E mentre molte band si concentravano su cinismo e distacco, Live Forever irradiava una gioia cruda e contagiosa. Scritta da Noel Gallagher durante un periodo particolarmente buio, la canzone racconta l’idea di trovare un significato nelle difficoltà della vita. La frase "Maybe I just wanna fly, wanna live, I don't wanna die" ha toccato il cuore dei giovani ascoltatori che hanno sentito una profonda connessione con la band, grazie anche a queste parole
Wonderwall (1995)
Wonderwall è senza alcun dubbio una delle canzoni più riconoscibili nella storia della musica contemporanea. Scritta da Noel Gallagher e cantata da Liam, la canzone è un fenomeno globale. È difficile trovare qualcuno che non abbia mai sentito questa iconica ballad. Il testo criptico della canzone è stato a lungo oggetto di dibattito, con Noel che spesso ne minimizzava i significati più profondi. Che si tratti di una canzone d’amore o di una ballata di riflessione personale, la sua semplicità melodica e la sua interpretazione hanno reso Wonderwall una delle più belle canzoni di tutti i tempi (da cantare, o urlare, insieme).
Champagne Supernova (1995)
La traccia conclusiva di (What’s the Story) Morning Glory? è un capolavoro psichedelico dalla progressione lenta che evoca ancora oggi un senso di meraviglia. Champagne Supernova è un viaggio onirico attraverso i testi ambigui di Noel. La durata di sei minuti e mezzo del brano e l’iconico assolo di chitarra di Paul Weller dei The Jam gli conferiscono un’atmosfera eterea. Champagne Supernova è uno dei brani più amati degli Oasis, chiusura perfetta del loro secondo album che resiste alla prova del tempo che passa.
Cigarettes & Alcohol (1994)
Nati e cresciuti a Manchester, gli Oasis hanno sempre avuto un lato crudo e operaio, e Cigarettes & Alcohol riflette perfettamente questo spirito. Il brano attinge alla disillusione e alle frustrazioni dei giovani della classe operaia, trasmettendo un messaggio crudo e onesto su evasione, eccessi e la dura realtà della vita. Costruito attorno a un riff preso in prestito dai T. Rex, mescola rock e un po’ di punk. La voce beffarda di Liam cattura perfettamente l’essenza della Gran Bretagna operaia degli anni ‘90.
Rock ‘n’ Roll Star (1994)
L’album di debutto degli Oasis, Definitely Maybe, si apre con Rock 'n' Roll Star, brano che segna subito il percorso della band. Ricca di sicurezza e personalità, la canzone è un inno al sogno di diventare una leggenda del rock. La voce di Liam, intrisa di spavalderia, urla un inno per chiunque abbia mai sognato la fama. Il brano cattura l’essenza dell’era del Britpop, dove regnavano ambizione e sfida, e gli Oasis ne erano tra i protagonisti.
Some Might Say (1995)
Some Might Say è il primo successo degli Oasis a raggiungere il numero uno in classifica nel Regno Unito. L’energia allegra e il fascino Britpop del brano, uniti a testi che parlano di resilienza e ottimismo, l'hanno reso il successo perfetto. È un brano tipico degli Oasis: sì, in questa canzone sono proprio loro, i Gallagher.
She's Electric (1995)
Non è certo uno dei brani più famosi degli Oasis, ma sicuramente è una delle tante canzoni con cui il duo ha voluto omaggiare The Beatles, per cui i fratelli Gallagher non hanno mai nascosto ammirazione e un po' di venerazione. La parte finale della canzone, infatti, riproduce le armonie crescenti del brano dei Fab Four With A Little Help From My Friends. Una canzone romantica, quasi d'amore, ma in stile Gallagher.