La canzone per eccellenza della maturità, diventata un vero e proprio inno per tutte le generazioni che s'avvicinano a sostenere l'esame, è nata negli anni Ottanta. E, sebbene da allora la società sia molto cambiata, continua ad accompagnare le notti insonni trascorse sui libri
Tra le canzoni più iconiche della musica nostrana, Notte prima degli esami torna in auge ogni anno. Quando, i ragazzi che s'apprestano alla maturità, trovano nelle parole di Antonello Venditti un po' della loro vita. Ma qual è la sua storia?
La storia
Per la prima volta, Notte prima degli esami fu pubblicata in un 45 giri del marzo 1984. Il disco, dal titolo Ci vorrebbe un amico/Notte prima degli esami, conteneva due tracce su ciascuna delle facce. Poi, Venditti, il brano lo inserì nel suo nono album solista, Cuore.
In Notte prima degli esami, come il cantautore ha spiegato, "ogni strofa è un film". Un film che parla di scuola, di famiglia, di società. Al centro di tutto, la strofa: "Si accendono le luci qui sul palco, ma quanti amici intorno". Una fotografia della vita di Venditti, e dei suoi concerti. Poi, il racconto torna alla sua maturità. "Il mondo cambia, ma non pone rimedio. Le ingiustizie sociali, le guerre, le invasioni russe, sono le stesse. L’unico sentimento stabile e in grado di rinnovarsi è l’amore. Canto ‘se l’amore è amore’, appunto", ha detto a Repubblica.
All'inizio di Notte prima degli esami, troviamo il ricordo di un'estate degli anni. Sessanta, quando lo stesso Antonello Venditti si preparava all'esame di maturità del liceo Giulio Cesare di Roma (i “quattro ragazzi con un pianoforte sulle spalle” sono Venditti, Francesco De Gregori, Giorgio Lo Cascio ed Ernesto Bassignano, cantautori simbolo dell’era del Folkstudio di Roma). Ma perché, questa canzone, continua a parlare ai ragazzi? Perché le notti di "pizze fredde e di calzoni, di sogni, di coppe e di campioni, di lacrime e preghiere” sono le stesse di oggi. Anche se, la notte di coppe e di campioni, si riferisce alla finale di Coppa dei Campioni che la Roma perse all’Olimpico contro il Liverpool. E così, le "bombe delle sei, la polizia, le mamme e i papà col biberon, le notti alla finestra". Storie di guerra e d'amore, le stesse che s'ascoltano ancora oggi.
Il testo
Io mi ricordo quattro ragazzi con la chitarra
E un pianoforte sulla spalla
Come i pini di Roma, la vita non li spezza
Questa notte è ancora nostra
Ma come fanno le segretarie con gli occhiali a farsi sposare dagli avvocati
Le bombe delle sei non fanno male
È solo il giorno che muore
È solo il giorno che muore
Gli esami sono vicini e tu sei troppo lontana dalla mia stanza
Tuo padre sembra Dante e tuo fratello Ariosto
Stasera al solito posto, la luna sembra strana
Sarà che non ti vedo da una settimana
Maturità, t'avessi preso prima
Le mie mani sul tuo seno
È fitto il tuo mistero
E il tuo peccato originale come i tuoi calzoni americani
Non fermare, ti prego, le mie mani
Sulle tue cosce tese
Chiuse come le chiese quando ti vuoi confessare
Notte prima degli esami, notte di polizia
Certo, qualcuno te lo sei portato via
Notte di mamme e di papà col biberon in mano
Notte di nonne alla finestra
Ma questa notte è ancora nostra
Notte di giovani attori, di pizze fredde e di calzoni
Notte di sogni, di coppe di campioni
Notte di lacrime e preghiere
La matematica non sarà mai il mio mestiere
E gli aerei volano in alto tra New York e Mosca
Ma questa notte è ancora nostra
Claudia, non tremare
Non ti posso far male
Se l'amore è amore
Si accendono le luci qui sul palco
Ma quanti amici in torno
Che viene voglia di cantare
Forse cambiati, certo un po' diversi
Ma con la voglia ancora di cambiare
Se l'amore è amore, se l'amore è amore
Se l'amore è amore, se l'amore è amore
Se l'amore è amore
