"Late To The World", le IDER raccontano il terzo album: "Musica e amicizia sempre insieme"

Amore a prima vista: è stato quello che ho provato appena ho ascoltato il nuovo disco del duo inglese IDER, che non avevo mai sentito prima. Sì, non sapevo proprio chi fossero. Mi era arrivata una mail e quel nome mi aveva incuriosita, tanto da cliccare play su quel link. Mai scelta fu più giusta. Lo dico appena Lily e Megan si collegano, e la loro reazione è bellissima: "Non ce l’aveva mai detto nessuno! Ma che bello, siamo molto felici che ti sia piaciuto: per noi è un progetto molto importante, abbiamo lavorato a lungo e non vediamo l’ora che tutti possano ascoltarlo" mi raccontano. "Late To The World" registrato in una chiesa trasformata in studio Parliamo subito di un aspetto che mi ha colpita: Late To The World, il loro terzo album, è stato registrato in una chiesa convertita in studio. Glielo chiedo, soprattutto perché sono curiosa di sapere se hanno avvertito la presenza di strani spiriti o chissà… sorridono e mi dicono che, in effetti, è stata un’esperienza piuttosto mistica. La chiesa si trova a Barry, nel Galles, ed è stata trasformata in uno studio di registrazione dal produttore Dann Hume. "Un posto magico dove poter lavorare. Un luogo che regala molta ispirazione e creatività, e si trova in un piccolo paese molto silenzioso, quindi non ci si può distrarre! Creare il nostro album lì è stato proprio magico. E farlo lì, appunto, è stata una delle migliori esperienze mai vissute. Eravamo in un solo spazio, tutti insieme, a lavorare e vivere: tre persone completamente dedicate e concentrate su questo. È stato quel tipo di lavoro che identifica cosa sono le IDER: tutto si basa sulla nostra amicizia, e portare qualcuno nel nostro mondo non è facile. È molto importante. E quando si ascolta questo disco si sente l’essenza di esso: è stato fatto in un solo spazio, e in un preciso momento della nostra vita. E la musica cattura proprio quel momento" raccontano Lily e Megan. Il significato di "Late to The World" E perché Late To The World ? "È una frase che abbiamo coniato alcuni mesi fa: stavamo parlando di tante cose diverse, come del resto facciamo sempre e tanto! Anche perché quello è il punto di partenza delle nostre canzoni. Stavamo pensando alle persone che si sentono indietro, e magari non reggono il passo degli amici o dei colleghi. Ci è venuto subito in mente Late to The World, e ci siamo dette: ma questo è il titolo perfetto per un brano! Poi è diventato l’album, proprio perché ci piaceva tanto". Tempo e amicizia Avete utilizzato due parole chiave: amicizia e tempo. Quanto è stato prezioso aver del tempo e dedicare tutto il necessario alla creazione dell’album? Fondamentale. È un processo nato dopo la pandemia, quando abbiamo iniziato ad esplorare nuovi suoni da associare ai brani. Ci siamo prese tutto il tempo necessario per farci guidare dalla musica, e non il contrario, ed è stata l’opzione perfetta. Ancora più importante, in questo percorso, è stato il nostro team, che ci ha lasciate libere di lavorare in tranquillità. Siamo molto grate di questo, perché non è scontato - raccontano. Siete amiche, ma lavorate insieme. È complicato mantenere viva la vostra amicizia senza farvi influenzare dal lavoro? La nostra amicizia è sempre stata legata alla musica, che abbiamo sempre creato insieme. Possiamo anche dire che se non facessimo più musica… non saremmo più amiche . Le influenze musicali delle Ider La nostra conversazione poi si sposta sul racconto della propria vita nelle canzoni, quello che accade ogni giorno anche all’amicizia di Lily e Megan. Spiegano che è quasi impossibile non farsi influenzare da quello che succede, e che ogni brano parla del presente. Spiego quali sono i miei due brani preferiti, e che ho sentito un po’ di suoni che mi ricordano Goldfrapp. Mi spiegano che non è stato intenzionale, ma sono entusiaste che si senta un po’ di questa sfumatura. "Nelle nostre armonie, nel modo in cui cantiamo c’è molta musica country, americana, folk. Ascoltiamo veramente tanta musica, che influenza ciò che facciamo. In questo disco c’è anche molto pop, indie, rock: sì, è proprio un insieme di tante cose, e siamo felici del risultato. E poi non necessariamente è musica attuale, contemporanea: magari è del passato. Spesso ci succede di ascoltare brani di tanti anni fa ma siamo convinte che se arriva in quel momento, vuol dire che è tutto giusto" spiegano. I brani scelti, e poi la musica dal vivo Proseguiamo la nostra chiacchierata parlando dei dodici brani dell’album, ma la mia curiosità è: quante canzoni sono state scartate? Lily e Megan sorridono e dicono, quasi in coro: "Più che brani completi abbiamo lasciato da parte mezze idee, canzoni a metà… Abbiamo già un sacco di materiale per il prossimo disco! Poi torniamo sempre all’idea del tempo e del momento: forse per alcune melodie non è ancora arrivato, e le lasciamo lì. Nell’attesa di poterle poi pubblicare". Dopo l’uscita dell’album Lily e Megan faranno alcune date dal vivo, a partire da marzo: saranno nel Regno Unito, in Europa e Nord America. E l’idea di suonare anche per chi non le conosce, per loro è molto bello: "Sono tutte esperienze che ci arricchiscono, e non vediamo l'ora di cominciare" aggiungono in coro.

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