Firenze cambia rotta sugli affitti brevi. Ma è subito battaglia

Il conto alla rovescia è terminato: dal 31 maggio Firenze si è blindata contro gli affitti brevi. È entrato in vigore, infatti, il nuovo Regolamento comunale che introduce limiti più stringenti alle locazioni turistiche. Il sistema si basa su un insieme di autorizzazioni e permessi, determinati dalle caratteristiche dell’appartamento e dell’area in cui si trova, necessari per l’iscrizione al registro delle locazioni turistiche. L’obiettivo dichiarato è quello di monitorare e contenere il numero delle unità immobiliari destinate agli affitti brevi. Il Regolamento porta la firma di Jacopo Vicini, assessore al Turismo e allo Sviluppo Economico del Comune di Firenze. “Il nostro – spiega Vicini – è un piano che porterà a una profonda modifica strutturale del tessuto economico cittadino, restituendo a Firenze una dimensione più a misura d’uomo, e non di turista”. Ma le nuove regole hanno già fatto scattare l’allarme tra migliaia di host, che intravedono nei vincoli un danno concreto alle proprie attività e hanno deciso di ricorrere alle vie legali. i danni degli affitti brevi: perché regolamentarli? “Abbiamo stimato – prosegue Vicini – che nella sola Firenze oltre 15mila unità immobiliari siano destinate alla locazione turistica. Si tratta di vere e proprie attività economiche e in quanto tali devono essere regolamentate. Il principio che ci ha guidati nella stesura della nuova normativa è semplice: stesso mercato, stesse regole. Significa che, nell’ambito dell’accoglienza turistica, anche gli affitti brevi devono sottostare alle stesse direttive previste per le strutture alberghiere.” Il Regolamento fiorentino si fonda sulla Legge Regionale Toscana n. 61 del 31 dicembre 2024, ovvero il nuovo Testo Unico regionale sul Turismo. La norma introduce novità specifiche per le locazioni turistiche, tra cui la possibilità per i Comuni a più alta densità turistica, come Firenze, di individuare aree in cui definire criteri e limiti per gli affitti brevi, nonché requisiti strutturali minimi, obblighi di comunicazione e nuove sanzioni. “Appena la Regione ci ha attribuito questa facoltà – precisa Vicini – siamo intervenuti con il Regolamento. La proliferazione delle locazioni turistiche brevi ha infatti generato conseguenze dannose per la città e per i suoi abitanti. A partire dal tema abitativo: l’uscita di così tanti immobili dal mercato degli affitti a lungo termine ha provocato una forte carenza di alloggi per chi desidera trasferirsi a Firenze per studio o lavoro. Allo stesso tempo, molte attività economiche, soprattutto nel centro storico, si sono riconvertite in servizi pensati esclusivamente per i turisti, relegando i servizi dedicati ai residenti nelle aree più periferiche. Questo ha reso, nel tempo, il centro storico sempre meno vivibile.” L’obiettivo della nuova normativa è migliorare la qualità dell’accoglienza e della sicurezza, ma soprattutto – sottolinea Vicini – “contenere il turismo di massa e restituire immobili al mercato degli affitti a lungo termine”. cosa prevedono i nuovi limiti Il Regolamento fiorentino è il primo in Italia a introdurre limitazioni specifiche alle locazioni turistiche brevi, con l’obiettivo di uniformare le regole e riequilibrare il mercato. In particolare, prevede l’istituzione di un registro comunale delle locazioni turistiche, con l’obbligo per i proprietari di esporre il Codice Identificativo Nazionale sia all’esterno dell’immobile che negli annunci online. Tra le misure più rilevanti, spicca il divieto di rilasciare nuove autorizzazioni nell’area Unesco, ovvero nel centro storico, e l’obbligo di dotare gli appartamenti di rilevatori di gas e monossido di carbonio, oltre che di estintori. Vengono inoltre introdotti requisiti minimi di superficie: ogni alloggio dovrà essere di almeno 28 metri quadrati, con camere singole non inferiori a 9 mq e doppie di almeno 14 mq. “L’introduzione delle dimensioni minime – precisa Vicini – serve non solo a garantire la qualità e la sicurezza degli immobili, ma anche ad allineare gli affitti brevi alle normative già in vigore per alberghi e case vacanza.” Parallelamente all’approvazione del Regolamento, il Comune ha attivato iniziative per monitorare il fenomeno e garantirne l’applicazione. “Abbiamo avviato una collaborazione – spiega Vicini – con l’Università La Sapienza di Roma e con il professor Filippo Celata, docente di geografia economica. Insieme al suo dipartimento abbiamo aperto un tavolo di confronto per analizzare l’evoluzione del turismo a Firenze e valutare eventuali ulteriori interventi, come nuove limitazioni o incentivi.” Contemporaneamente è stato attivato un tavolo di lavoro con la Polizia Municipale per assicurare controlli efficaci e il rispetto delle nuove regole. cosa rispondono gli host “Quello che il Comune non capisce è che il 90% degli host sono cittadini cacciati dal centro storico, che cercano di ottenere un guadagno da appartamenti rimasti lì, visto che ormai il centro è diventato invivibile. Non ha senso imporre limitazioni così stringenti nel tentativo di estirpare un fenomeno che ormai è connaturato alle città d’arte e che andrebbe favorito, non combattuto.” A parlare è l’avvocato Riccardo Tagliaferri, da sempre schierato dalla parte degli host, che oggi si trova a gestire migliaia di pratiche di fiorentini contrari al nuovo Regolamento. “Io dico sempre – prosegue Tagliaferri – che il Comune si è mosso contro gli affitti brevi su due fronti. Il primo è urbanistico: è stata introdotta la categoria della 'residenza temporanea', poi vietata all’interno dell’area Unesco. In questo modo, Firenze ha precluso la possibilità di avviare nuove attività ricettive brevi nel centro storico. Una scelta già avviata dalla precedente amministrazione nel Regolamento urbanistico e confermata da quella attuale nel Piano operativo.” Parallelamente, spiega l’avvocato, è intervenuta la nuova legge regionale toscana, che attribuisce ai Comuni la facoltà di limitare o contingentare le locazioni turistiche in presenza di determinati requisiti. “Firenze è stato il primo Comune ad aderire e, il 5 maggio, ha approvato il regolamento attuativo. Questo, nonostante la legge sia stata impugnata dal governo davanti alla Corte Costituzionale: l’udienza è fissata per il 9 ottobre.” Con l’introduzione del Regolamento, i proprietari intenzionati a contestare le norme devono ora agire su due fronti: da una parte impugnare il Piano operativo comunale, dall’altra fare ricorso contro il nuovo Regolamento stesso. Ma, sottolinea Tagliaferri, molto dipenderà dalla decisione della Corte. “Quello che critico maggiormente – conclude – è l’introduzione di un regime 'autorizzatorio' mutuato di fatto dal Testo unico sul commercio. In pratica, chi vuole avviare un’attività di locazione turistica breve a Firenze è sottoposto alle stesse regole di chi vuole aprire un supermercato. È assurdo. Firenze, negli anni, si è trasformata per accogliere il turismo: introdurre ora una normativa così rigida significa danneggiare l’economia più che tutelarla. Mi pare che la scelta del Comune sia più ideologica che concreta.”

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