"WE THE SQUAD 2", la SLF è tornata, più forte di prima: "La nostra forza? Siamo autentici"

Perché la SLF si distingue in un mondo urban così ricco, a volte quasi saturo, di artisti? Me lo sono chiesta in più occasioni, ma la risposta è una. Anzi, due: talento e valori. Sono questi due delle caratteristiche che rendono questa squadra, o meglio Squad, forte, contagiosa ma soprattutto una realtà vera e tangibile. Se pensavate che la SLF fosse una meteora e si sarebbe persa per strada, beh…vi sbagliate e di grosso. WE THE SQUAD 2, secondo capitolo del loro album manifesto, è il tassello che dà il valore aggiunto a quello che il gruppo ha iniziato a fare da tempo, insieme e singolarmente. Ciascuno di loro, infatti, sta costruendo un percorso da solista, ma quando si uniscono non ce n’è per nessuno. Unire quattromenti creative diverse, in un album: Benvenuti nel'universo SLF La nostra chiacchierata inizia da una mia curiosità: ma come si mettono d’accordo quattro menti creative e persone diverse su un unico disco? Mi risponde MV Killa che, dopo aver accennato un sorriso, dice: "Beh, non è facile, è vero. Ma quando troviamo un’idea che piace a tutti ci concentriamo per bene. Non abbiamo sempre lavorato insieme: c’è chi ha scritto a casa, in studio ma poi alla fine ci trovavamo a discutere delle nostre idee creative. Un processo non semplice, certo. Ma comunque molto bello". Gli fa eco Lele Blade: "Nel primo volume siamo riusciti a lavorare molto di più insieme anche perché singolarmente eravamo meno impegnati, e non solo dal punto di vista professionale. Per questa seconda parte non siamo sempre riusciti a vederci. Siamo molto attivi perché ci conosciamo da molto tempo: questo ci aiuta molto quando andiamo in studio. Le tematiche che abbiamo scelto di raccontare? C’è un pezzo in cui parliamo della situazione a Napoli: su quell'argomento ne abbiamo parlato tutti insieme. Poi può capitare che a Marcello venga un’idea per una strofa e noi lo seguiamo, o magari viene a me. Ci completiamo". Quante basi ha creato Yung Snapp? In WE THE SQUAD 2 ci sono diciassette brani. Ma quante basi ha creato Yung Snapp? Quando gli faccio questa domanda lui risponde serafico: "Io sono contentissimo quando faccio i dischi insieme a loro. E sai perché? Perché alla fine ne restano molte e vuote: ne provo così tante che poi alla fine ne avanzo sempre! Questo secondo capitolo della SLF è stato molto più ampio di visioni e pensieri. Ed è meglio. Bisogna cercare nuove ispirazioni. Credo ci sia una formula inconscia che utilizziamo come SLF: cercare sempre nuove basi è funzionale alla diversità di tutti noi, e soprattutto ci permette di non perdere tempo su cose che già sappiamo non funzioneranno. Ci conosciamo da tanto tempo e ognuno di noi ha il suo stile, ma riusciamo comunque a fare dei brani in cui tutte le nostre diversità sono incluse. È difficile, certo, ma ce la facciamo sempre". SLF, una famiglia Una famiglia, vera e forte. Anzi fortissima. Lo si vede, quando li incontriamo nella sede di Warner, mentre stanno terminando di pranzare. Quando arrivo, però, non esitano neanche un secondo e si alzano subito per venirmi incontro e per salutarmi, come se io stessa fossi parte della loro famiglia. E quando ne parliamo insieme, MV Killa conferma il mio pensiero: "Siamo una famiglia, è vero! Ci sentiamo anche quando non dobbiamo parlare di musica, e non ci vediamo solo in studio per lavorare. Anche questo ci unisce proprio tanto, e rende il nostro legame quasi indissolubile". Legami, valori e l'amore per Napoli: "Essere un esempio per tanti ragazzi è un onore" Legami, valori che li definiscono e che definiscono anche il loro lavoro e l’amore per Napoli, città dove sono nati e cresciuti, personalmente e artisticamente. Parliamo di come la SLF, in questi anni, abbia trasformato talento e passione in una professione, tanto da diventare anche un esempio per tanti ragazzi, anche e soprattutto di Napoli. MV Killa non ha dubbi: "Per noi sapere di essere un esempio è motivo di orgoglio. Sì, siamo molto legati alla realtà di Napoli, una città dalle mille sfaccettature, estrema nel bene e nel male. Credo che la musica che facciamo possa essere d’aiuto per tante persone, e non solo della nostra età". "Con WE THE SQUAD 2 vogliamo lasciare qualcosa alla musica urban e alla nostra città" C’è chi parla di WE THE SQUAD 2 come l’album della definizione, chi della conferma. Io eviterei di usare queste parole, perché questo nuovo progetto è la continuazione di un percorso che procede, e molto bene. Ne parliamo insieme e chiedo proprio a loro che augurio fanno al nuovo album, senza pensare a quello che i giornalisti o gli esperti del settore possono pensare. MV Killa sottolinea subito un concetto molto chiaro: "Vogliamo chiudere un cerchio ma soprattutto lasciare qualcosa nella cultura della musica urban e della nostra città. Non mi auguro di fare hit, perché quelle vanno e vengono…vogliamo fare qualcosa di importante. Siamo una realtà consolidata e continueremo ad esserlo". Su questa idea concordano tutti, ma c’è anche un altro augurio che fanno tutti, ovvero "Mantenere la naturalezza nel fare musica" che, di fatto, è quello che distingue la musica della SLF nel mare magnum di artisti. Lo dice Lele Blade, ma anche Vale Lambo. Yung Snapp, invece, si concentra sull’idea di unione: "Siamo un gruppo, e di gruppi se ne vedono sempre meno. In un mondo in cui si tende a essere soli, noi vogliamo dimostrare che stare insieme si può, e bene". Come ultima cosa, prima di salutarci, parliamo della loro esibizione a Scampia, in occasione del Red Bull 64 Bars. Ma cosa si prova ad essere tutti insieme su un palco così iconico per la musica urban? Mi rispondono in coro: "È stato uno dei momenti più importanti della serata, e noi dovevamo essere lì. Abbiamo rappresentato la nostra città nella nostra città, tra la nostra gente. Un momento indimenticabile".

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