Lazza, un palco come un diamante per il primo tour da papà. L'intervista di Sky TG24
MusicaIl rapper ha affrontato il primo dei suoi quattro Forum di Assago e il prossimo luglio debutterà negli stadi. L'incontro nel camerino prima del live
Una esperienza più che un concerto. Lazza è sbarcato a Milano col primo dei suoi quattro live al Forum di Assago e ha regalato ai suoi fan un viaggio immersivo. Questo Locura Tour 2025 alza molto le aspettative in vista del doppio appuntamento negli stadi che lo vedrà il prossimo 5 luglio sul palco dello stadio Teghil di Lignano Sabbiadoro mentre il 9 luglio "giocherà" a San Siro. Gli appuntamenti di gennaio invece sono il 22, il 24 e il 25 ancora a Milano, il 27 a Firenze e il 30 a Roma. Abbiamo condiviso un po' di tempo nel suo camerino a poche ore dal primo Forum di Assago, che è stato il 21
L'intervista a Lazza
Davide partiamo dai numeri: l'album Sirio è Disco di Diamante, è arrivato il terzo platino per Locura e poi finalmente sei in concerto a Milano, casa sua, in questo tour tutto sold out prima già in prevendita.
E' un bel periodo, mi sto godendo i frutti di quello che è stato un album difficile da realizzare venendo da un precedente disco che ha fatto risultati impensabili. Sono contento ma sono anche rotto fisicamente perché questo spettacolo da sostenere è bello lungo, sono 37 brani quando non ci sono ospiti. Questo disco qua dal vivo necessita di un ulteriore step vocale. A fine scaletta sono massacrato, però in positivo, poiché è una ulteriore messa alla prova per me. Mi sto divertendo parecchio e cerco di portare ospiti in ogni data.
Difficile la vita del papà in tour?
Adesso il bimbo è piccolo e rosico che non me lo posso portare perché è veramente piccolo. Fosse per me lo porterei ma ha due mesi ed è davvero prematuro. Mamma viene a tutte le date, per altro oltre che mamma è socia, è viene a fare supporto e supervisione. Alla prima data di Milano c'è stata mia suocera per la prima volta.
Raccontaci la magia del palco?
È a forma di diamante, l'idea nasce per dar la possibilità a tutto il palazzetto di vedere una cosa sempre nuova, sempre diversa. Schermi asimmetrici, grandezze diverse, questo palco era da tempo che lo immaginavo così e son contento che si è realizzato proprio come lo avevo in mente. Molte volte è un andarsi incontro invece in questo caso è stato fatto tutto esattamente come io lo avevo chiesto, son quasi dispiaciuto che mancano poche date e dunque andrà smontato.
C'è una intuizione dietro?
Sapevo che stava arrivando Disco di Diamante e ho pensato fosse una buona idea usare quella forma.
Palco a parte, anche il concerto è rivoluzionario nel suo concept e nei suoi contenuti.
E' il secondo tour nei palazzetti e ho voluto fare una roba diversa rispetto al tour precedente Ci piaceva riprodurre uno scenario post apocalittico con gli schermi che sembrano monoliti, le luci tutte casuali, niente di regolare. E' sconsigliato a cardiopatici ed epilettici (ride, ndr). È potente, da sopra al palco se tolgo gli occhiali faccio fatica, le luci sono fortissime e sono disposte sia sopra che sotto. Tutto il palco ha delle crepe dalle quali fuoriescono luci e fumi. E' un palco molto dettagliato.
Però non c’è la band...
Non c’è la band…è quasi Spotify, però dal vivo.
Perché questa scelta?
Ho voluto fare una cosa diversa dal precedente tour dove il palco era molto bello ma era semplice; la particolarità del tour vecchio erano proprio i musicisti sul palco, stavolta ho dato precedenza ad altre cose, ho scelto di giocarmela sull’aspetto estetico, sono due show differenti anche se ci saranno brani del vecchio show ovviamente. Però senza la band.
Visto questo tuo essere visionario cosa ci dobbiamo aspettare a San Siro?
Non ci ho ancora pensato, credimi. Ho la testa full.
Nella prima serata hai voluto sul palco Alexander.
Lo ho chiamato per il momento acustico, Alexander è il mio maestro di pianoforte, da vent’anni siamo amici, è uno zio, un membro di famiglia, colui che mi ha fatto mettere le mani sul piano. E' stato bello coinvolgerlo dopo tanto tempo. Al concetto di famiglia tengo molto, portare una persona a cui tengo così tanto in un tour è qualcosa di cui son geloso e faccio fatica a condividere per tanto che è speciale: è stato prezioso averlo sul palco.
Outfit?
Tutto fatto da zero, ho cercato ragazzi italiani emergenti per aver una roba diversa, sono consapevole che una volta che c’è del budget ad andare in via Montenapoleone siam tutti capaci. Domenico Orefice ha fatto tutto. I look sono per metà show in nero e per metà show in bianco. Ci troviamo bene a lavorare insieme, Rick Owens è il nostro papà. Le scarpe sono stampate in 3D e penso anche gli occhiali.
Che impressione hai di Emis Killa, Tony Effe e Fedez a Sanremo?
Sono davvero lontano da internet, a casa non l’ho ancora. Sono in un palazzo di zona bella di Milano ma è schermato. Non voglio andar a leggere troppo cosa dicono, tenermi la sorpresa. Sono tre persone che conosco molto bene al di là del lavoro, li frequento, gli auguro di fare il percorso migliore per loro essendo amici, come lo auguro a tutti i concorrenti. Mi aspetto una sorpresa da Brunori che per me lui è geniale, ha una penna incredibile. Gli ho scritto che gli scroccavo due biglietti per vederlo dal vivo. Son talmente tanti che non
ricordo neanche tutti quelli in gara son proprio tanti.
Una passeggiata a Sanremo quella settimana pensi di farla?
Non lo so. Non ho idea.
Le quattro date al Forum poi Firenze, a Roma e quindi tour Europa: inizio di 2025 potente!
Il tour europeo prevede 11 date e in alcuni posti ho già suonato. A Barcellona son già stato in quel club, mi piace molto. Anche a Londra ho già suonato. Son gasato di andare all’estero, sono posti più piccoli, più compatti con gente che ti urla addosso e riesci a comunicare con la prima fila: sarà un tornare indietro.
La scena rap oggi in Italia?
Io parlo per il mio caso, pensare che ho una data allo stadio aperta e che sta andando bene mi rende felice. È bello, quando ho iniziato io da piccolino a 12 anni mai avrei pensato di fare i palazzetti, mai! Quando ho iniziato a fare concerti pregavo ci fossero 100 persone, e ci mettevo la stessa enfasi di oggi, per rispetto di chi prende biglietto e perché amo quel che faccio.
Come ti immagini i due stadi?
Pieni (ride, ndr).
Da solo o con band?
Cercherò di moltiplicare quello che avviene in questo tour, voglio ingrandire questo show qua, ma giuro ancora non ci ho pensato, mi aspetto di inserire tanti momenti, cercherò di mettere il Milan di mezzo da tifoso che sono, almeno a San Siro!
