Marco Guazzone: “Amo il Pop d’autore e dico grazie a Malika Ayane”

Musica
Fabrizio Basso

Fabrizio Basso

Credit Piccolomimi

L'artista romano è pronto per un 2025 intenso, che lo vedrà portare la sua creatività su più fronti, segno di una maturazione artistica che dal 2012, quando partecipò al Festival di Sanremo, non è mai rallentata. L'INTERVISTA

Era il 2012 quando il Festival di Sanremo (GUARDA LO SPECIALE) ha ospitato un giovane cantautore romano che col brano Guasto, un testo coraggioso che indagava un amore in difficoltà, anticipando una tendenza che poi sarebbe deflagrata: nella musica meno relazioni belle e più drammi. Ma quel 2012 per Marco Guazzone è anche l’anno di un incontro artistico speciale, quello con Malika Ayane. Ed è proprio da qui che parte la nostra chiacchierata, che si riannodano i fili della nostra amicizia, nata proprio in quel fatidico 2012.

malika guazzano
Credit Marianna Navini

Marco non possiamo che iniziare dal primo contatto con Malika.
Risale al 2012, quando io ero a Sanremo con Guasto. In quei giorni mi scrive chiunque e mi segnalano che c’è un tweet di Malika che tifa per me. Li ho scoperto che sapeva della mia esistenza e poi ci siamo trovati a un concerto a Roma, io apro con gli Stag, vado a ringraziarla e voglio donarle il mio cd L’Atlante dei Pensieri e lei mi spiazza dicendomi “ce l’ho già, lo ho comprato sono una tua fan”.

Una emozione forte ma soprattutto l’inizio di un importante rapporto artistico.
Lei cerca sempre nuove proposte, le cose non mainstream ed è un bell’effetto. Poi Paolo Buonvino ha realizzato la colonna sonora del film Fratelli Unici di Alessio Maria Federici e per i titoli di coda voleva una canzone e coinvolge me con gli Stag e Malika ed è nata Cosa c’é. E’ stata una esperienza incredibile, per la prima volta abbiamo lavorato insieme, il brano era il tema principale del film e sui titoli di coda c’è stato il nostro duetto.

Il viaggio era solo all’inizio…
Ho sempre sognato di scrivere per Malika poi in Sugar ho iniziato a collaborare con Alessandra Flora e insieme siamo poi diventati editori; siamo stati un paio di volte  a Berlino da Malika a scrivere nelle sessioni fissate per il nuovo progetto: Malika sperimenta autori e mondi nuovi, lì nascono le prime note del brano Giovedì.

Che è un po’ il pezzo della svolta, mi sento di dire.
Essendo un dialogo tra due persone io vado da lei e le dico cantiamola insieme, glielo dico sfacciatamente. Lei, che ha la capacità di fare canzoni Pop ma con testi profondi, con sorpresa ha detto sì e a questa proposta abbina un invito: va in tour nei teatri e mi chiede di accompagnarla come musicista. Inoltre mi offre l’opportunità di aprire il live e dunque di cantare e fare ascoltare le mie canzoni. Malika ha una generosità unica.

Come hai costruito il tuo opening act?
Eseguo tre brani che sono Salsedine, Al Posto Mio e Rami vestito e sono vestito in total black in contrasto col live che è tutto in bianco e ho una manciata di secondi per cambiarmi. Sono sul palco dal primo all’ultimo pezzo sul palco e nei bis duettiamo in Giovedì. Ogni artista ha il pubblico che si merita e lei ne ha uno attento che si dimostra attento anche quando non c’è lei: la gente mi ascoltava e si informava su di me…e sottolineo che non era a teatro per un mio live. Infine ti dico che non c’è stato un concerto uguale all’altro ed è cosa rara.

Chi è oggi, al crepuscolo del 2024, Marco Guazzone?
Da quando ho iniziato il progetto solista nel 2021 ho scelto di lavorare seguendo le dinamiche della musica ovvero lavorando per singoli poiché mi dava una visione precisa mentre un album è tanti capitoli. Poi lavorato a delle colonne sonore ma mai ho fatto un vero e proprio tour: il pop d’autore è quello che mi piace.

Gli Stag, ovvero il gruppo di musicisti che suona con te degli inizi, esistono ancora?
Eccome, ognuno porta avanti i suoi progetti da solista e in base a quello che io faccio mi rivolgo a loro, insieme o singolarmente. Quando passi dieci anni sul palco e dividi stanze d’hotel si diventa una famiglia. Quando ritornerò ad avere un live compatto che prevede il supporto di un band lo farò con loro. Ti confesso che mi piacerebbe girare con gli Stag più due archi.

Cosa puoi anticiparmi del tuo imminente 2025?
Finalmente sto ragionando su un album, sono appassionato di supporti fisici, mi piace quella fisicità. Vorrei racchiudere i capitoli del mio viaggio da solista e farne un album raccogliendo i singoli con qualche inedito. A livello di tour inizialmente penso a un progetto piano e voce da condividere con lo Stag Stefano Costantini e poi vedremo anche perché l’esperienza nei teatri fatta con Malika è stata una emozione forte. Infine nel progetto da editore che porto avanti con Alessandra Flora abbiamo lavorato con Angelica Trovò e vedremo se si può fare altro.

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