Ci sono sempre meno celebrità nel mondo della musica?

Negli ultimi tempi tra i giornali musicali americani si è fatta strada un’idea: nel mondo della musica ci sono sempre meno superstar, intese come quegli artisti o band in grado di rimanere nelle classifiche musicali per più anni consecutivi e concentrare un’enorme attenzione culturale su di loro, lasciando un segno importante nella cultura popolare. L’analista americano Daniel Parris, autore del Substack Stat Significant, ha provato a verificare questa ipotesi utilizzando i dati relativi agli ultimi sei decenni della Billboard Top 40, le prime 40 posizioni della celebre classifica musicale americana Billboard Hot 100, che ogni settimana classifica le 100 canzoni più ascoltate negli Stati Uniti. Per quantificare il grado di celebrità di un artista o band, Parris ha considerato una “superstar” chi ha avuto tre successi nella Billboard Top 40 nei cinque anni precedenti un determinato anno. Effettivamente, i dati mostrano che con l’ascesa della musica rock, nella seconda metà degli anni sessanta si è registrato il picco più alto del numero di superstar mai registrato in questa particolare statistica – oltre 150. Tra l’inizio degli anni settanta e l’inizio degli anni novanta, il numero è leggermente sceso, aggirandosi tra i 125 e i 150, mentre dagli anni novanta in poi è calato in maniera più drastica, non superando mai più quota 75 e toccando un picco negativo di 50 tra il 2017 e il 2020. Nella top 10 degli artisti di fama più durevole ne figura solo uno la cui carriera si è sviluppata per la maggior parte dopo il 2000, Eminem: Elton John: 29 anni consecutivi da superstar, 1971-1999; Rod Stewart: 26 anni consecutivi da superstar, 1972-1997; Stevie Wonder: 24 anni consecutivi da superstar, 1966-1989; Chicago: 24 anni consecutivi da superstar, 1970-1993; Madonna: 23 anni consecutivi da superstar, 1984-2006; Elvis Presley: 21 anni consecutivi da superstar, 1961-1981; Eminem: 21 anni consecutivi da superstar, 2002-2022; Neil Diamond: 20 anni consecutivi da superstar, 1967-1986; Whitney Houston: 19 anni consecutivi da superstar, 1985-2003; Billy Joel: 18 anni consecutivi da superstar, 1977-1994. Perché ci sono sempre meno superstar? Parris attribuisce la colpa del declino delle superstar a tre mutamenti che hanno colpito l’industria musicale a partire dagli anni novanta. Il primo è il consolidamento del mercato delle case discografiche, causato dalle acquisizioni di piccole etichette di successo da parte di giganti come Sony e Warner Music, che ha ridotto il numero di etichette esistenti e quindi anche di artisti su cui queste puntano. Il secondo è il successo di MTV, canale televisivo che durante gli anni novanta ha esercitato una tale influenza sulla cultura musicale di massa da portare alla celebrità un parco definito e selezionato di artisti. Il terzo ed ultimo è la frammentazione dei generi musicali e l’avvento di internet: a partire dagli anni novanta sono nati diversi tipi di nuovi generi – come il rap e l’hip hop – e il rock si è suddiviso in sottogeneri; allo stesso tempo, internet e strumenti come Spotify hanno dato la possibilità al pubblico di ascoltare sempre più contenuti anche di nicchia, rendendo non più esclusiva l’attenzione verso pochi artisti di grande successo e spostando l’attenzione del pubblico dall’artista alle singole canzoni.

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