Il brano è un promemoria per noi stessi, per non identificarci esclusivamente con l’arte ma per riconoscere la propria umanità e i propri valori al di là della creazione musicale
IL VIDEO E' INTRODOTTO DA UN TESTO ORIGINALE DELL'ARTISTA
Quando abbiamo deciso di creare il videoclip di Sign Language, abbiamo scelto di non
raccontare il messaggio della canzone in sé. Piuttosto, volevamo rappresentare l'idea alla base del progetto Not My Value e del personaggio di NMV84, essendo questo il primo videoclip di un nostro brano inedito. Se Non il mio valore è un promemoria per noi stessi, per non identificarci esclusivamente con l’arte ma per riconoscere la propria umanità e i propri valori al di là della creazione musicale, NMV84 è la rappresentazione metaforica ma anche fisica di questo concetto. È un robottino di legno e ingranaggi che sta sempre sul palco durante gli show ed è per noi una
guida e un custode: è una presenza che ci permette di alleggerirci e di mantenere uno stato di purezza artistica, senza perdere la nostra persona nella musica.
Con il videoclip di Sign Language, volevamo quindi dare vita a questa tensione artistica. Per trasporre visivamente questo tema, ci siamo ispirati all’immagine di due burattini mossi e trattenuti da corde guidate da NMV84 o dalla musica stessa? Julien Guibourg e Mariana Pontes Barbosa, le performer con le quali abbiamo collaborato, hanno interpretato i nostri alter ego, incarnando la tensione tra l’artista e la sua stessa arte. I loro movimenti, all’inizio rigidi e meccanici, sono guidati da corde nere che li trattengono, come una rappresentazione del potere che la musica e la creatività possono esercitare sugli artisti, spingendoli a dare tutto e lasciando poco spazio all’identità personale.
Durante le riprese, i personaggi si ribellano: Julien e Mariana spezzano le corde e iniziano a muoversi liberamente. Tuttavia, questa libertà assoluta si rivela spaventosa e disorientante. Senza il controllo delle corde, senza la struttura che li guidava, i personaggi si sentono persi, finendo per decidere di ridare le corde a chi li stava guidando, tornando alla loro condizione iniziale, come se il video fosse un loop. Per noi, questo finale rappresenta la continua ricerca di equilibrio tra l’artista e la propria arte. Abbiamo scelto luci calde e ombre nette per dare un effetto onirico e astratto, giocando con le ombre per accentuare il contrasto tra realtà e immaginazione. La sintonia con Julien e Mariana è stata immediata. Hanno colto l’essenza del progetto e hanno dato vita ai personaggi con una profondità sorprendente. È stata un’esperienza intensa anche per noi, che ci siamo occupati delle riprese e dell’editing.
Curiosità: le corde che guidano i ballerini sono state mosse direttamente da Claudio (di Not My Value) e Jacopo Rossetti, che hanno interagito con i performer diventando parte della performance, anche se invisibili alla videocamera. Questa esperienza ha rafforzato il nostro legame con Julien e Mariana e in generale con il collettivo Pyramida: collettivo nato da una residenza artistica vissuta durante l’estate in cui
abbiamo conosciuto Julien (francese) e Mariana (portoghese) ma anche Jacopo Rossetti (critico d'arte che vive a Roma) e Leonardo Mercadante (drammaturgo e poeta siciliano). Il collettivo si è riunito a Milano ed è stata l’occasione per dare vita a qualcosa di nuovo. Jacopo Rossetti, oltre a muovere le corde, ha fatto da aiuto regia durante le riprese. Questa collaborazione ci ha dato l’ispirazione per continuare a esplorare la nostra visione e spingerci oltre i confini della musica: stiamo già pensando a nuovi progetti futuri insieme mescolando il nostro show con una performance live.
Crediti:
Un produzione Pyramida Collective
Performer: Mariana Pontes Barbosa e Julien Guibourg
Regia e editing: Not My Value
Aiuto regia: Jacopo Rossetti
Mix & Master: Francesco Ciccio Ingrassia