CoCo torna con l'album "Mai più forse": "Mi ha dato la consapevolezza che non sono solo"

Musica
Valentina Clemente

Valentina Clemente

Un nuovo disco, un mantra per tutti noi. La volontà di inseguire i propri sogni, nonostante le difficoltà. E la voglia di continuare a mandare messaggi positivi, di cui oggi c’è molto bisogno: CoCo è tornato con una nuova creazione, ricca di collaborazioni con persone a lui care ed artisti straordinari come Geolier, Guè, Luchè, Ernia, Yung Snapp e Anice. "CoCo riparte da qui, con la consapevolezza che non sono solo" ci ha raccontato in un’intervista

Incontriamo CoCo negli studi di Warner: è a Milano per un appuntamento della Music Week, e cogliamo l’occasione per incontrarlo e fare due chiacchiere. Coco ha una caratteristica fondamentale: è una persona accogliente, lo si vede dal primo sguardo. I suoi occhi azzurri fanno trasparire una gentilezza d’animo che raramente si trova e lo conferma appena ti saluta e inizia a raccontare la sua nuova creazione. Un progetto pensato, quasi cullato, arrivato quattro anni dopo Floridiana, album pubblicato nel 2020. In questo periodo sono successe tante cose, tra queste molte collaborazioni importanti, e una borsa di studio per il corso di “Urban Music Production”, messa in palio proprio da CoCo con SAE Institute Milano e Warner Music Italy nell’anno scolastico 2023/2024.

 

Mai più forse, una dichiarazione di intenti

Bentornato, CoCo! Circa un anno fa hai presentato “Qualcosa da bere”, brano incluso nel tuo nuovo album. Un disco in cui hai calato gli assi: brani forti e feat. interessanti. Prima di tutto, però, spiegaci il significato del titolo.

Il titolo nasce come una vera e propria dichiarazione di intenti: un reminder a me stesso. Mai più forse è una frase che mi sono ripetuto in questi ultimi tre anni, durante tutto il processo creativo del disco e significa appunto mai più dubbi, mai più incertezze, mai più dubitare di me. Ci tenevo che il disco avesse questo messaggio che era in primis un messaggio a me stesso e poi un messaggio a che a chi mi ascolta.

 

Ti è mai venuto il dubbio di mollare tutto?

Sono quei pensieri che ogni tanto ti passano per la testa, ma fortunatamente la passione, l’amore e il bisogno che ho di comunicare mi riportano sempre poi a galla! La paura di sbagliare mi ha spesso attanagliato e mi ha fatto anche forse “perdere” un po’ di tempo

 

Ma magari l’hai investito in altre cose, non l’hai perso…

Verissimo. Anche questi momenti mi hanno aiutato a fare un disco che avesse un messaggio ben definito sia dal punto di vista del sound sia per la comunicazione. Io avevo bisogno di dirmi questo e di dire questo alle persone: volevo motivare me ma anche essere una voce motivazionale per i miei ascoltatori.

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Le collaborazioni dell'album, amici e colleghi

L’aspetto molto bello che caratterizza voi rapper napoletani è che siete una famiglia, e vi aiutate sempre. In un periodo divisivo voi siete molto uniti. Nel tuo album ci sono tante collaborazioni con amici e artisti che stimi. Com’è stato tornare in studio con tutti loro?

È nato tutto in maniera abbastanza naturale: possiamo dire che condividiamo gli studi; quindi, lavorare così è molto semplice e, appunto, naturale. Con Luchè si è instaurato un rapporto che va ben oltre la musica: è uno dei miei migliori amici, la persona che in primis ha creduto in me e mi ha spronato a fare musica, C’è poco da dire su di lui: gli sarò per sempre grato. Manu, Geolier, è un fenomeno: da lui ho imparato tantissimo, è una figura fuori da ogni schema. Io spesso mi faccio mille dubbi, mentre Manu arriva in studio e fa cinque, sei pezzi. Uno dopo l’altro! La sua spontaneità mi ha dato tantissimo. E poi c’è Antonio, Yung Snapp, il più filoamericano di tutti per me, e si è creata una bellissima sinergia. Tutti loro mi hanno aiutato, anche a divertirmi.

 

Con questo album volevo darmi una scossa

Con questa tua creazione ti sei voluto un po’ più bene?

Sì, ma ho anche voluto fortemente darmi una scossa, prendermi cura di me: era quello di cui avevo bisogno. Avevo bisogno di dirmi determinate cose, avevo bisogno di alzare la voce…io sono sempre stato, un po’ anche per il mio carattere, l’outsider, sempre sulle mie, un po’ timido. Ma con questo disco avevo voglia di dire: “Ci sono anch’io!” Volevo che questo disco fosse l’inizio di un nuovo percorso .

 

"CoCo riparte da qui"

CoCo riparte da questo disco o da Mai più forse è nato un nuovo Coco?

Mi piace pensare di essere ripartito da qui. Vedo questo disco come l’inizio di un nuovo percorso che nel tempo si si svilupperà con una visione diversa anche di come lavorerò alle mie prossime cose. Sicuramente questo disco per me aveva un obiettivo: tornare, ripartire da qui e non fermarmi più. Ho messo da parte le aspettative: volevo tornare con una determinazione diversa, una consapevolezza diversa e appunto non fermarmi. Poi ricapiterà di avere dei momenti tristi, ma fa parte del percorso di ognuno di noi…

 

I momenti meno belli, però accadono con più frequenza alle persone molto sensibili…

Sì, io ho sempre pensato che la mia sensibilità, la mia fragilità fossero un po’ un’arma a doppio taglio. Sono fiero e orgoglioso delle mie fragilità perché mi danno la possibilità di parlare a tante persone, di creare un legame con il mio pubblico. Allo stesso tempo, però, la mia sensibilità molto spesso mi ha portato anche ad auto limitarmi, a frenarmi da solo, a buttarmi giù…però se guardo a quello che ho fatto sono felice di essere riuscito negli anni a lasciare qualcosa, anche se a piccoli passi, alle persone che sono state con me dall’inizio. E sono ancora oggi con me. Questo penso che sia uno degli elementi fondamentali per la carriera di un artista: sono felice di questo e continuerò comunque su questa strada. I fenomeni, le hit sono passeggere: se lasci qualcosa alle persone, però, resti nella loro mente e nei loro cuori. Pensare a questo mi ha dato la forza anche nei momenti più difficili, e pensavo: Lo voglio fare, lo faccio per i miei fan, che non mi hanno mai lasciato solo. I miei fan sono da sempre il motore di tutto.

 

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"Questo album mi ha fatto capire che non sono solo"

Stai pensando a qualche live per incontrarli?

Sì, assolutamente. E non vedo l’ora! In questi anni di silenzio discografico in molti mi hanno chiesto di fare concerti, prima ancora di pubblicare un disco! Ho degli obiettivi importanti, tra cui fare il Palapartenope, che è sempre stato un mio sogno. Poi tante altre belle cose che vedrete presto.

 

Sei un po’ più consapevole della tua forza? Hai talento, valori che non sono più così comuni. Ti rendi conto che questo disco è una conferma dell’artista e della persona che sei?

Sì, ma quello che mi aiuta molto è anche il riscontro che ho dalle persone. A volte le conferme ci aiutano a credere in noi stessi, e vedere quello che mi scrivono le persone è molto bello. Credo che ci sia bisogno di leggerezza, certo, ma anche di condividere le paure. Ecco, questo disco mi ha aiutato a liberarmi delle paure, mi ha dato la consapevolezza di non essere solo. E questa è la forza più grande.

 

La tracklist di “Mai più forse”

 

1.     Intro

2.     Qui per un motivo

3.     Mai più forse

4.     Preferisco morire feat. Anice

5.     Kiss feat. Luchè

6.     Se fosse per me feat. Ernia

7.     Video hot feat. Geolier

8.     Se non sto con te

9.     Friendzone

10.   Il mio hobby

11.   Un’altra persona (interlude)

12.   Skincare feat. Guè & Yung Snapp

13.   N’ata cos

14.   Orgoglioso di te

15.   Sabato

16.   Ho dato il massimo

17.   Qualcosa da bere feat. Luchè

18.   Casa nuova

 

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