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Puff Daddy ha chiesto un ordine restrittivo: "È impossibile avere un giusto processo"

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©Getty

I legali del rapper e produttore hanno chiesto ad un giudice di limitare le dichiarazioni rilasciate da potenziali testimoni e dai loro avvocati al di fuori del tribunale, soprattutto dopo le recenti accuse di Courtney Burgess, che afferma di  essere in possesso di video dove il rapper commetterebbe violenze su celebrità, anche minorenni

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Gli avvocati di Sean Combs hanno chiesto ancora una volta di ottenere da un giudice federale un ordine restrittivo sul caso di traffico sessuale e racket dopo che un presunto testimone ha affermato di essere in possesso di video hard girati dal rapper e produttore. Il 3 novembre i legali di Puff Daddy, Marc Agnifilo e Teny Geragos, hanno presentato una mozione al giudice distrettuale Arun Subramanian per esortare la corte a “contenere immediatamente le dichiarazioni extragiudiziali di potenziali testimoni e dei loro avvocati” in attesa delle opportune valutazioni. La difesa di P. Diddy aveva chiesto per la prima volta il silenzio alla fine di ottobre, menzionando almeno una dozzina di nuove cause civili intentate contro di lui dopo l’arresto avvenuto a settembre. Secondo gli avvocati, la mancanza di restrizioni rischierebbe di “interferire sostanzialmente con il diritto di Combs a un giusto processo”, che si terrà nel maggio 2025. Finora, Combs si è dichiarato non colpevole.

VIDEO HARD CON PRESUNTE VIOLENZE, ANCHE VERSO MINORI

I pubblici ministeri del distretto meridionale di New York si sono opposti alla mozione di Combs, che hanno ritenuto eccessiva e in grado di tacitare le vittime in cerca di giustizia nelle corti civili. I legali di Puff Daddy hanno comunque rinnovato la richiesta dopo le recenti accuse di Courtney Burgess, che lo scorso giovedì ha testimoniato davanti alla giuria popolare di essere in possesso di filmati dove il rapper commetterebbe violenze su celebrità, inclusi minorenni. “Queste storie si sono diffuse rapidamente attraverso i media e hanno creato l'impressione che questi video esistano, il che è falso, e che il governo stia effettivamente dando credito alle sue affermazioni sensazionali, il che è profondamente pregiudizievole", hanno scritto Marc Agnifilo e Teny Geragos. “Trattando queste ridicole affermazioni come nient’altro che un patetico schema di estorsione, il governo sta alimentando il fuoco delle teorie del complotto online e rendendo impossibile per il signor Combs avere un processo equo”. Nel frattempo, Burgess si è definito un veterano dell’industria musicale ed un ex conoscente di Kim Porter, ex fidanzata di P. Diddy e madre del figlio Christian e delle gemelle Jessi e D’Lila. Secondo Burgess la donna, che è morta nel 2018 all’età di 47 anni per una polmonite, gli avrebbe consegnato le chiavette USB con i video. L’uomo ha anche affermato di essere coinvolto nella pubblicazione del presunto memoir Kim’s Lost Words: A Journey for Justice, from the Other Side, che insinuerebbe l’implicazione del rapper nella morte dell’ex modella e che è stato smentito dalla famiglia e dagli amici di Puff Daddy. In particolare, l'ex compagno di Porter, Al B. Sure!, ha dichiarato che il libro sarebbe pieno di “str*****e inventate e pagine offensive”.

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