Appuntamento al Teatro Ariston dal 17 al 19 ottobre. La rassegna è arricchita da manifestazioni collaterali. La targa per il miglior album va a Paolo Benvegnù, Irene Buselli unica testimone del nuovo cantautorato
Siamo nell’anno del cinquantennale del Club Tenco che verrà festeggiato il 17, il 18 e il 19 ottobre al Teatro Ariston di Sanremo. Si apre dunque una ricca finestra sulla musica d’autore immaginifica e immaginata, con un solo limite: ancora una volta i giovani non sono rappresentati. Nessun rapper, nessun trapper, nessun artista indie, nessun figlio della Gen Z e sparuti frammenti di Millennial. In questa bella festa che celebra il mezzo secolo di vita, il direttivo del Club Tenco dovrebbe riflettere se aprirsi o restare una riserva. Già lo scorso anno il tema era stato sollevato e si era parlato di prendersene carico… ma così non è andata. Come è stato precisato i Premi Tenco vengono assegnati in maniera insindacabile dal direttivo (e in questo 2024 sono andati a Edoardo Bennato, Samuele Bersani, Mimmo Locasciulli e Teresa Parodi) mentre le Targhe sono attribuite da una giuria di 300 persone, tra giornalisti e addetti ai lavori. Dunque nulla da obiettare, se non a livello di gusti personali, sui premiati. Ma perché, nell’ambito dei tanti momenti collaterali, non dedicare una serata ai giovani alfieri della canzone d’autore? Con uno schiocco di dita quell’ambìto palco sarebbe sold out. L’intensa cantautrice Irene Buselli sarà la sola rappresentante di una generazione (abbondante) di assenti.
Ragionando sull’imminente edizione Stefano Senardi, che fa parte dell’organizzazione, ha spiegato che “ogni anno è sempre più difficile costruire il Tenco perché il mondo cambia e le responsabilità non sono solo culturali ma anche morali. Però stiamo tornando a essere un punto di riferimento verso una comunità sempre più orfana, che si tratti di locali o punti di riferimento di produzione. Noi vogliamo essere dalla parte della musica di qualità. Ringrazio la Siae che è il main sponsor, abbiamo avuto momenti di difficoltà, abbiamo rischiato due volte di chiudere”. Tra gli eventi collaterali meritano una menzione speciale la Masterclass su Pino Daniele, il concerto di Andrea Tarquini dedicato a Stefano Rosso e il primo incontro a livello nazionale delle rassegne e dei premi della musica di qualità. Infine Premio tenco per l'Operatore Culturale Caterina Caselli, Premio Yorum per Toomaj Salehi, Premio I Suoni della Canzone a Tullio De Piscopo e Premio Siae a Ivan Graziani.
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