Doppio appuntamento, domani sera, nell’ Arena del Porto Turistico a Marina di Pescara. La cantautrice romana festeggia il primo decennale di "Canzoni" mentre l'eclettico batterista e percussionista si esibisce con "amici e grandissimi musicisti che frequento da quando avevo 20 anni"
Appuntamento domani, 17 luglio, nell’ Arena del Porto Turistico a Marina di Pescara, con un doppio concerto nell’ambito di Pescara Jazz: in apertura l’esibizione di Chiara Civello e, a seguire, Amedeo Ariano “Afrodance”.
Chiara Civello e le sue "Canzoni"
“Canzoni”, sesto album di Chiara Civello (il primo in cui la cantautrice jazz è nelle vesti di sola interprete) festeggia quest’anno il primo decennale. Il disco, prodotto da Nicola Conte, registrato in analogico tra Bari, New York e Rio de Janeiro, ha venduto migliaia di copie e avuto numerosissime ristampe. In occasione di questa ricorrenza, la cantante romana ha deciso di lavorare a una ripubblicazione e dedicare l’estate del 2024 a concerti in cui ripropone i brani di cui questo lavoro è composto: una carrellata di temi che vanno dagli anni'60 del secolo scorso ai nostri giorni, mescolando il jazz al norther soul, il latin jazz al blues eyed soul. “Canzoni” è un accorato omaggio alla musica italiana: “Io che non vivo senza te”, “Io che amo solo te”, “I mulini dei ricordi” e “E penso a te” sono solo alcuni dei brani che si potranno ascoltare live, insieme a qualche “sorpresa” pensata appositamente per questo tour. Chiara Civello, voce, piano e chitarra, sarà accompagnata dal suo quartetto, Domenico Sanna, pianoforte, Ameen Salem, contrabbasso e Stefano Costanzo, batteria.
"Afrodance"
“Afrodance” è il terzo lavoro discografico come band leader del jazzista Amedeo Ariano, eclettico batterista e percussionista di fama internazionale, amato dal pubblico e stimato dalla critica e dai più grandi musicisti. Si esibirà con Sandro Deidda al sax tenore e soprano, Dario Deidda al basso elettrico, Alfonso Deidda al piano, sax alto e flauto, Pierpaolo Bisogno al vibrafono percussioni. "Non ho fatto altro che riunire intorno a me, come faceva Art Blakey dei Jazz Messenger, cari amici e grandissimi musicisti che frequento da quando avevo 20 anni e che stimo profondamente, mettendoli a proprio agio con la loro musicalità e la gioia di suonare insieme" ha raccontato il musicista.