La Prima Estate 2024, Marta Cagnola e Simone Fattori ci fanno (ri)scoprire i "Musicarelli"

Musica
Valentina Clemente

Valentina Clemente

Foto di Stefano Dalle Luche

A La Prima Estate Talk si continua a parlare di musica, quella degli Anni Sessanta e legata al cinema. Michele Boroni nella terza giornata di Festival incontra Marta Cagnola e Simone Fattori, autori di un libro dedicato ai Musicarelli. Una chiacchierata che ci ha permesso di tornare indietro nel tempo e capire il valore importantissimo di questo genere non soltanto allora, ma soprattutto oggi, per gli artisti contemporanei. Al termine del talk ne abbiamo parlato ancora con gli autori. La nostra intervista

A cosa pensate quando sentite la parola Musicarelli? E sapevate che tanti artisti che hanno reso la cultura musicale e cinematografica del nostro Paese (e non solo) si sono fatti conoscere anche grazie a questo genere cinematografico specifico degli anni Sessanta? Se non ne avete mai sentito parlare, siete nel posto giusto. E anche se li ricordate alla perfezione restate qui, perché c’è sempre qualcosa di bello da ricordare e condividere. Ne abbiamo parlato insieme a Marta Cagnola e Simone Fattori che hanno da poco pubblicato il libro Musicarelli. L'Italia degli anni '60 nei film musicali.

I musicarelli, oggi

Marta, perché è così importante parlare di Musicarelli oggi?

Marta Cagnola: Parlare di Musicarelli in questo periodo storico è importante perché ci fanno sognare, ci fanno ricordare degli anni molto più leggeri, molto più lievi ma anche con molta più speranza. E forse in questo momento è importante per ritrovare uno spirito che abbiamo perso. Certo, la parola è un po’ controversa perché i Musicarelli ci riportano subito a questi film degli anni 60 che erano ispirati a grandi canzoni di successo, interpretati dai cantanti di un tempo. Qualche artista dell’epoca vorrebbe che si chiamassero piuttosto musical perché magari darebbe loro un po’ più di nobiltà, ma a noi piace il nome Musicarelli! Ci suscita molta tenerezza, nostalgia e quindi dai…un nome molto dolce l’abbiamo conservato!

I momenti indimentacabili dei Musicarelli

Mai come oggi è importantissimo ricordare la storia del nostro Paese: perché avete scelto di dedicarvi a questo progetto?

Simone Fattori: Siamo amici, abbiamo fatto tante cose insieme e ci troviamo benissimo a scrivere a quattro mani. Ma soprattutto perché questo argomento ci racconta un’Italia documentata benissimo da questo bistrattato genere di film musicali e anche comici (perché non ci dimentichiamo che hanno anche una parte comica!). Dentro ci sono tantissime curiosità che riguardano gli attori, molti di quelli che hanno cominciato con il cinema facendo musicarelli, altri hanno fatto altre cose ma rimangono nell’immaginario e non dite di no …perché quanti di voi non hanno impressa nella memoria Gianni e Laura che si baciano sotto la Fontana a Napoli! Beh, è nell’iconografia del cinema italiano!

 

Quanto avete scavato nella storia italiana per trovare anche i musicarelli più nascosti?

Marta Cagnola: Negli anni è diventato più facile trovare i musicarelli perché ormai si trovano facilmente in rete anche sulle varie piattaforme gratuite, senza problemi. Il lavoro è stato anche guardarli con occhio critico e cercare di trovare quello che c’è al di là della trama, degli attori, delle canzoni… proprio il racconto dell’Italia! Questo è stato l’aspetto più divertente anche se ormai abbiamo adottato questo tipo di deformazione e cerchiamo di guardare il ritratto della società in ogni film che guardiamo… dobbiamo farci passare questo vizio che non ci godiamo più i film!

La prima volta del Signor Filini

Qualche chicca da raccontarci?

Simone Fattori: Una delle cose che ci ha colpito di più è che in un film del 1968 con Albano e Romina Power c’è il personaggio di un vigile cattivissimo con le persone più deboli e molto sommesso invece con i potenti. Questo vigile si chiama Filini ed è la prima apparizione cinematografica di Paolo Villaggio che ha questo personaggio che poi sarà sviluppato. Un personaggio a metà tra Kranz e Fracchia, la cui prima apparizione è proprio in un Musicarello.

 

I Musicarelli che lanciano nuovi personaggi…

Marta Cagnola: Nei Musicarelli ci sono molte prime volte. C’è la prima volta di Paolo Villaggio come il vigile Filini, con un cognome che adotterà di nuovo. Ci sono le prime apparizioni di Enrico Montesano. Ma abbiamo anche ad esempio Giancarlo Giannini che è fidanzato di Rita Pavone nei suoi musicarelli e quindi il giovane professore, all’epoca biondo, diventerà un grandissimo attore. Tanti appaiono per la prima volta nel cinema popolare in questo intrattenimento carino, grazioso senza particolare impegno, ma che crea il suo divismo.

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I "musicarelli" di Rita Pavone

Rita Pavone non amava molto la parola Musicarelli per quelli a cui ha preso parte: perché?

Simone Fattori: Perché i suoi sono effettivamente diversi dal filone. Intanto perché non nascono dal successo di una canzone ma semmai la canzone è al servizio della storia del film, che è un po’ più ricercata. Non a caso perché alla regia c’è Lina Wertmüller, perché sono eredi di un grande successo visivo che era il giornalino di Gian Burrasca. E perché ci sono degli attori, come spesso succede tra l’altro nei musicarelli, molto importanti. Rita Pavone è riuscita a far recitare in un Musicarello anche Totò, Peppino De Filippo, Giulietta Masina. Era un livello un po’ più alto e non a caso il Musicarello di Rita Pavone, Rita e la zanzara, è in assoluto il campione di incassi di questo filone.

I Musicarelli spiegati alle nuove generazioni

Cosa direste ai ragazzi di oggi, che non hanno la benché minima di idea del significato dei Musicarelli?

Marta Cagnola: Intanto diremmo: avete presente Youtube, Spotify?! Ecco, non esisteva niente del genere. Quindi il vostro cantante preferito avreste potuto vederlo solo nei ritagli delle riviste dei rotocalchi in edicola e qualche rarissima volta in un’apparizione televisiva che non poteva essere replicata. Sarebbero state preziosissime tutte le occasioni in cui avreste potuto vedere il vostro cantante preferito. E come facevate a vederlo? Lo vedevate al cinema, perché tutti i beniamini dello spettacolo facevano questi film molto divertenti e quindi erano delle occasioni preziose. Diciamo che tutto quello che c'è adesso e che permette di ascoltare la musica e di vedere i propri beniamini un tempo non c'era quindi erano veramente dei gioielli che facevano impazzire i ragazzi.

Dove si potevano vedere i Musicarelli

Dove, come, quando si potevano vedere i Musicarelli?

Simone Fattori: Al cinema, in tutte le sale cinematografiche, ci stavano tantissimo tempo facevano tutto il giro dei vari livelli (prima seconda terza visione e sale parrocchiali) e poi le infinite repliche estive in televisione dagli anni 80 in poi. Ancora adesso forse, al di là delle piattaforme, in qualche tv locale in qualche ora forse notturna ne potrete intercettare qualcuno e sicuramente vi verrà voglia di fermarvi e di guardarlo fino alla fine.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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