Ac/Dc in concerto, la lunga notte Rock della RCF Arena Reggio Emilia

Musica
Fabrizio Basso

Fabrizio Basso

La band australiana ha infiammato Reggio Emilia per oltre due ore con un repertorio che è storia del Rock. IL RACCONTO DELLA SERATA

La grande festa del Rock ha oltre centomila invitati. La festosa invasione della RCF Arena di Reggio per gli Ac/Dc verrà ricordata come uno dei momenti più alti di questa lunga estate di musica. Poco più di due ore di musica per la leggendaria band australiana formata da Angus Young, che secondo tradizione sale sul palco vestito da scolaretto in velluto marrone con la sua chitarra a tracolla, Brian Johnson, con la sua inseparabile coppola in testa, Stevie Young alla chitarra ritmica, Chris Chaney al basso e Matt Laug alla batteria. Si comincia con If You Want Blood (You've Got It) e subito dopo arriva quel capolavoro che è Back in Black, title track dell’omonimo album del 1980. Intanto la sera avvolge l’Arena che sembra invasa da centomila lucciole che cambiano colore dal bianco al rosso. Il palco sembra una astronave e Angus e Brian pilotano in un viaggio nello spazio unico. Tra il pubblico tanti che sono cresciuti con gli Ac/Dc ma anche parecchi bambini che li hanno scoperti in quanto alcune canzoni sono entrate in colonne sonore, e cito per tutti Spider-Man far From Home

Ac/Dc

Poche parole, le prime, in italiano, degli Ac/Dc sono: “Dopo Bologna e Imola siamo a Reggio”. La scaletta è uguale, tranne qualche dettaglio, in tutte le date del tour. A Reggio Emilia ha sorpreso, ed emozionato, lo spostamento verso la fine di You Shook Me All Night Long, cantata all’unisono da tutti. Per chi suona la campana? Per ognuno dei presenti in Hells Bells. Non c’è bisogno per scaldare il pubblico di attendere l’Highway To Hell, l’autostrada per l’inferno che arriva sul finale del concerto, prima di quel viaggio arrivano, tra le altre, Shoot to Thrill, Sin City e la maestosa Rock’n’Roll Train. L’ultimo brano dei “tempi regolamentari” è Let There Be Rock seguito dal folle assolo di chitarra di Angus Young: un momento bellissimo di rock che lo ha elevato su una pedana affinché anche chi era lontano potesse vederlo, mentre gli schermi indugiavano sulle sue mani che giocavano con le corde dello strumento. Prima di fermarsi ha più volte sollecitato, appoggiando le mani sulle orecchie, e ottenuto il riconoscimento del pubblico. Una breve pausa e poi i due bis: si tratta di T.N.T. e For Those about Rock (We Salute You) accompagnati dai fuochi artificiali. Anche loro molto rock’n’roll, anche loro, come tutta la serata, carichi di High Voltage emotivi ed emozionali.

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