Interiorama: "Ascoltiamo il singolo San Isidro senza il pc e osserviamo il bello"

Musica
Fabrizio Basso

Fabrizio Basso

Credit Marco Bacci
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La data ufficiale di uscita del nuovo singolo è giovedì 30 maggio. Ne anticipiamo le tematiche ed entriamo nella storia di questo gruppo con una intervista a Gianluca De Vito Franceschi che ha creato il progetto

Interiorama è un progetto musicale nato nel 2012 in Costa Rica grazie a Gianluca De Vito Franceschi. Nel corso degli anni, la band ha evoluto la propria formazione, stabilendo con l'arrivo di Samuel Pellegrini la definitiva influenza mediterranea. La loro musica si inserisce nel contesto della World Music e combina sonorità elettroniche con elementi di cumbia, afro, dub e reggae. Con l'ingresso di Michele Pineschi, le sonorità del gruppo si arricchiscono ulteriormente grazie all'attitudine afro-funk di quest'ultimo, creando un legame con il sud del mondo, che abbraccia America Latina, Europa mediterranea e Africa. 

Partiamo da San Isidro: è il santo patrono di Madrid, il santo contadino, ma anche una città dell’Argentina. E visto che citate nel testo il Sudamerica è un brano che abbraccia entrambe le cause?
E’ un po’ una scusa, la canzone è dedicata a un paesino del Venezuela, Birongo. E comunque valgono entrambe le interpretazioni. Per altro di San Isidro, che uscirà per Piccio Records distribuito da Audioglobe, ci sarà anche un video con la regia di Marco Bacci.

Citate nel testo Le vene aperte dell’America Latina, il libro di Eduardo Galeano: quelle terre sono vene aperte perché dissanguate e depredate nei secoli. E’ ancora così?
Ci ho vissuto anno ed è stato fondamentale per capire gli effetti del colonialismo. Oggi la forma è diversa ma c’è ed è ancora in atto. Pensiamo all’attitudine al lavoro: quando vai in vacanza apprezzi il ritmo lento ma se fai imprenditoria e costruisci un ristorante, un albergo o avvii altre attività perdi la lentezza e importi in quel mondo il tuo modo di vivere. E’un grande dissanguamento della loro cultura, loro lavorano per te ma col tuo ritmo.

Eccoci a Birongo che è una città del Venezuela celebre per essere un crocevia culturale ed etnico: il fiore cosa rappresenta?
E’ anche un piccolo paese dove c’è la fabbrica di cioccolato più famosa del Venezuela ma forse del Sud America intero e il fiore è il nome della fabbrica. Per altro si narra che sia uno dei paesi più allegri.

Concordo sulla reazione positiva che deriva dall’illuminare scenari belli, come li troviamo noi che abbiamo sempre gli occhi incollati al cellulare?
Sicuramente e lo dico: bisogna spegnere la tivù e i vari schermi e stare attenti al presente, è fondamentale per trovare gli scenari belli. In questo terzo millennio è sempre più difficile staccarsi da telefono e computer.

Quale è l’ultima cosa “piussichedelica” che ti è capitato di fare?
Sicuramente fare l’amore, è una esperienza super piussichedelica. Mi sono anche capitate anche esperienze particolari ricorrendo a prodotti della natura.

Sufriendo è anche una riflessione sul tempo: tu come lo vivi? Ti senti figlio della tua epoca? Sei on time o un procrastinatore?
Lo vivo bene in tutta la mia età. Non sono un procrastinatore, sono sempre abbastanza attivo, rallento su quello che non mi piace fare. Cerco di vivere il più possibile il momento presente e mi sento un figlio di questa epoca. Da giovane ho fatto altri sogni, sono cresciuto con gli Ottanta e soprattutto nei Novanta, dei quali cambierei molto poco.

No Quiero mas è una riflessione sulla salute del pianeta: siamo ancora lontani dalla scelta consapevole?
Lo siamo anche perché se ne parla sempre poco, gli argomenti di discussione sono altri. A luglio avremo già consumato quello che basterebbe per sfamare il mondo negli altri mesi. Troppa roba  diventa spazzatura, cose senza valore per il nostro stile di vita.

Imperfetto trasmette il senso del tempo che scorre ma non c’è la rinuncia ai sogni. Oggi un sogno è solo poesia o una idea da realizzare?
Credo entrambe le cose. Con la poesia il sogno ha la speranza: puoi inseguire il sogno per anni ma non devi mollare mai per conservare integra la speranza.

So che siete parte della compilation dell’Istituto nazionale della Cumbia: che pensate della cumbia di Angelina Mango?
Facevamo tutti il tifo per lei per sdoganare questo mondo e lei è stata super in Italia e in Europa.

Il vostro primo singolo in Italia con El Secreto de la Pina: perché lo avete scelto come biglietto da visita?
Lo ha scritto una mia cara amica con la quale ho suonato molto in Sud America. E’ un pezzo catartico, è stato il primo testo che ho musicato. Riportando il progetto Interiorama in Europa era doverosa una dedica a Larissa Granda Hernanedz.

Cosa accadrà in estate?
Siamo old style e quello che ci interessa di più è suonare dal vivo. Il disco è fuori da un po’ ma ne abbiamo già di nuovo. Dopo San Isidro uscirà un altro singolo e intanto siamo già in tour. Sui nostri social troverete tutti gli aggiornamenti.

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