Raina Kabaivanska compie 90 anni, una vita per l'opera

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Raina Kabaivanska, icona della lirica, compie 90 anni. Una carriera leggendaria, da Tosca a Capriccio, tra palcoscenici internazionali e collaborazioni memorabili con i più grandi direttori e cantanti. Modena, la sua città d'adozione, le rende omaggio con un evento speciale al Teatro Comunale

Raina Kabaivanska, soprano bulgaro naturalizzato italiano, festeggia il suo novantesimo compleanno, oggi, 15 dicembre. Modena, la sua città d'adozione, le rende omaggio con un evento speciale al Teatro Comunale, "Buon compleanno, Raina!", che vedrà protagonisti i suoi allievi della Masterclass in Tecnica vocale che la cantante tiene ancora. Una carriera costellata di successi, che l'ha vista interpretare ruoli iconici e collaborare con i più grandi nomi della musica.

Un repertorio vastissimo e collaborazioni prestigiose

La carriera di Kabaivanska spazia dal Barocco al Novecento, da Monteverdi a Nino Rota, calcando i palcoscenici più prestigiosi del mondo e lavorando con direttori d'orchestra leggendari. Tra tutti, ricorda con ammirazione Herbert von Karajan, maestro esigentissimo ma capace di spronare gli artisti a dare il massimo. Memorabile il "Falstaff" verdiano diretto da Karajan a Salisburgo.

Erede della Callas e l'amicizia con Pavarotti

Considerata l'erede naturale di Maria Callas, Kabaivanska ha incontrato la Divina nel 1973 a Torino, per la riapertura del Teatro Regio: Callas firmava la regia de "I Vespri siciliani" e Kabaivanska interpretava Elena. Un altro sodalizio artistico importante è stato quello con Luciano Pavarotti, con cui ha condiviso numerosi successi sui palchi internazionali, dal Covent Garden alla Scala, come la "Tosca" a Roma nel 1990, diretta da Daniel Oren.

Oltre l'opera: nuove sfide e riconoscimenti

Kabaivanska non si è limitata al mondo dell'opera. Nel 1984, si è cimentata con il Settecento di Gluck in "Armide", ottenendo un successo straordinario. Ha anche intrapreso una carriera cinematografica, recitando in "Un bel dì vedremo". Donna di grande carattere e personalità, ha rifiutato una borsa di studio al Bolshoi per studiare alla Scala, scelta che si è rivelata fondamentale per la sua ascesa nel firmamento della lirica.

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