Pericolo Costante, dopo Cambio Palco l'onda artistica femminile conquista un nuovo stage

Musica
Fabrizio Basso

Fabrizio Basso

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La rassegna offre spazio a chi porta avanti una qualsiasi idea o espressione creativa: dalla musica alle arti figurative, alla poesia, al teatro, senza il "costante pericolo" di diventare invisibili se non corrispondono a determinati canoni. IL RACCONTO

Un debutto sold out per Pericolo Costante, il nuovo format inventato dal collettivo artistico Cambio Palco, organizzatore di eventi che da un anno porta avanti una rassegna di musica emergente d’autore all’Arci Bellezza di Milano. Questa volta il palco è solo declinato al femminile. Nel primo appuntamento, ospitato all'EST di Milano, si sono alternate sul palco Giulia Mei, Nebüla, Fremir, Omaima, Giulia Pedone e La Blet, le prime tre musiciste le seconde tre artiste invece si cimentano in altri campi dell'arte creativa.

Non è più una sorpresa la siciliana Giulia Mei, il cui recente singolo H&M è stato il migliore di marzo per la rubrica Singolarmente. Il precedente singolo Bandiera è un atto di coraggio e un simbolo di libertà per almeno due generazioni. Il suo viaggio artistico è cantautorale ma contaminato da intarsi di piano classico e sperimentazione elettronica. La scoperta si chiama, in arte, Fremir (all'anagrafe Francesca Salzano): calamitante e imponente, regge il palco con grazia ed esuberanza; il suo singolo Il Padre che Torna è struggente grazie anche una tonalità che quando è il momento sa essere ruvida. Terza ad apparire sul palco è stata Nebüla ovvero Azzurra Buccoliero, cantante e sassofonista raffinata che usa lo strumento come una propaggine romantica della sua voce; per il 2025 è atteso l'album.

L'eterogeneità artistica di Pericolo Costante, nella serata di presentazione del progetto, è stata garantita Omaima, una visual designer che critica e traspone sottoforma di video sperimentali ansie e disagi emotivi percepiti all'interno di un sistema tossico e soffocante; Giulia Pedone che basa il suo percorso su un intreccio tra approccio filosofico e arti visive: partendo dall'assunto che ogni esistenza chiede

qualcosa, lei esprime questa richiesta attraverso uno stile a metà tra l'espressionismo e la linea chiara delle Bandes Dessinées. Infine c'è La Blet che utilizza la fotografia non solo come mezzo tecnico ma con un approccio libero e creativo; raccontare con immagini dinamiche e colorate l'arte degli altri è la sua cifra stilistica più evidente: è un atto nel quale cambiano gli sguardi, i colori, i suoni e i movimenti. Tutto questo è Pericolo Costante, tutto questo è l'inizio di un viaggio che traduce la realtà in poetiche individuali, identitarie e ipnotiche.

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