Max Pezzali canta Discoteche Abbandonate: "E' il racconto culturale di un'epoca"

Musica
Fabrizio Basso

Fabrizio Basso

Il nuovo singolo dell'artista pavese uscirà solo in radio e, con un video, su YouTube. E' un racconto per musica, parole, immagini e ricordi di una stagione che solo in anni recenti ha avuto il riconoscimento del suo valore. Il 9 giugno da Trieste riparte il suo tour negli stadi. L'INTERVISTA

Quando la dance, poi diventata Edm, era il genere sfigato della musica, nella stagione in cui dominavano il Pop, il Rock e i cantautori Max Pezzali e il suo progetto 883, portato avanti con Mauro Repetto, cominciavano a germogliare nell’ombra di una Pavia che oggi non esiste più. C’erano due discoteche, il Docking e il Celebrità, che oggi sono un locale (apparentemente abbandonato) e un garage, che era l’anima della vita pomeridiana e notturna della gioventù pavese. Il nuovo singolo di Max Pezzali si intitola Discoteche Abbandonate, uscirà solo in radio e su youtube con un video ad hoc, e racconta un po’ di storia di quella gente della notte. Con Max sono stato a Pavia per vedere cosa (non resta) di quelle fascinazioni culturali oltre che musicali.

Max cominciamo facendo un salto indietro nel passato: raccontami di te frequentatore di discoteche.
A volte si facevano anche trecento chilometri per ballare poi c’erano le colonne d’Ercole della selezione all’ingresso. Vedere questi locali abbandonati mi ha mosso i ricordi, immagini che sono diventate musica e testo.

Dove siamo diretti?
Stiamo andando verso Milano Sud, a Pavia dove c’erano due discoteche e 106 farmacie, ora restano solo quelle. Era due luoghi dove noi adolescenti di allora abbiamo scoperto l’altrove, la musica e l’altrove, prima andandoci di pomeriggio, il sabato e la domenica, poi siamo approdati alla discoteca serale che era, per noi, la danza del sole ovvero il passaggio all’età adulta. Una si chiamava Docking e l’altra Celebrità.

Una è un locale abbandonato, almeno così pare, l’altra un garage.
Hanno chiuso perché i centri storici non sopportavano più il rumore, si pensava che le discoteche fossero cause di degrado e invece quando hanno chiuso è ulteriormente aumentato il degrado. Ci fu una mobilitazione dell’opinione pubblica, a partire da posti di blocco: hanno chiuso perché non erano più remunerative. Sono sopravvissute quelle che hanno retto bene all’intellettualizzazione della musica dance, facendola diventare più figa; chi è rimasto alla forma balera con gli specchi e li angoli bui non ha resistito all’usura del tempo.


Parlami di quel valore culturale cui abbiamo accennato.
Quel mondo che era avversato negli anni Ottanta, Novanta e Duemila, erano il posto delle nefandezze, di droghe e incidenti auto, era il capro espiatorio dei mali della giovinezza. Oggi vediamo che non era così male, erano cultura. Io che ero il provinciale dei provinciali in questi due luoghi ho ascoltato per la prima volta canzoni che poi mi hanno condizionato nella produzione della mia musica. Al Docking ho visto per la prima volta un numero di Drag Queen e cose che arrivavano da Ibiza: era orgoglio dei gestori mostrare che loro ti portavano una cosa figa. Non era ancora nato il mito dell’Edm, all’epoca si chiamava dance ed era considerato un genere deteriore, deprecato dagli amanti musica colta, tipo Rock e Blues, e quindi quella cosa era marginalizzata, solo dopo sarebbe diventata una cosa figa. Era tutto classificato come dance, non sapevi che c’era quella di Detroit e Chicago.

La svolta?
Nel Duemila ci fu lo sdoganamento, l’Edm diventa una grade industria e viene considerata se non alta quanto meno un genere.

Eccoci a Discoteche Abbandonate.
Il brano ha qualcosa di indefinito che racconta il mio pensiero su quel mondo. Per ora uscirà solo in radio e YouTube, il video è basato sulle foto di questi locali. Ho raccolto contributi testuali di molti dj che hanno vissuto quell’epoca.

Come vedi i ragazzi di oggi?
La Gen Z è più cinica, più realistica noi eravamo più fiduciosi verso il futuro. E questo porta una depressione generale. Noi sognavamo di più, facendo cose senza senso può essere che vada bene.

Arriverà un album?
Al momento non ho in previsione un disco e questo progetto verrà comunque inserito nel live, dove vorremmo fare un momento rievocativo. E’ un brano dedicato a tutto quel mondo, anche a Claudio Coccoluto (storico dj morto a marzo 2021, ndr): è stata una persona essenziale per la club culture di quegli anni, difendeva a spada tratta la cultura della notte e della discoteca quando tutti inseguivano di una musica più consapevole. Lui aveva una alta considerazione della professione del deejay, doveva avere una finalità educativa e didattica, si sente la mancanza di una persona con una visione così.

Quindi niente album?
C’è proprio bisogno di un album di Pezzali nel 2024? Con tutti quelli che buttano materiali di qualità sul mercato…non c’è bisogno di canzoni mie finché non ci sarà un punto di vista che posso avere solo io. Mi metto nei panni dell’ascoltatore, quando decidi di fare una cosa deve avere un senso legata alla tua biografia e all’età anagrafica, non devi sembrare ridicolo. C’è qualcuno che ha voglia di perdere un’ora ad ascoltare le tue cose? E’ un tema che va valutato.

Tornerai in tour Stadi.
Cambiare un po’ l’impianto dello spettacolo utilizzando una idea iniziale nata dalla suggestione di trasformare i personaggi che popolano le canzoni degli 883. Ci saranno personaggi ricorrenti nel tour, ci saranno canzoni non fatte nel tour precedente, abbiamo tirato fuori una idea visuale diversa e molto cartoon.

Ci sarà anche la serie Sky a raccontare la storia degli 883.
Se ne è già scritto e parlato. L’idea è il mio libro I Cowboy non Mollano, poi dalla sceneggiatura abbiamo creato l’azione. Sono stato sul set e ho visto i primi tre episodi. Tutti gli esterni e molti interni sono girati a Pavia dove accadeva davvero quello che raccontiamo. Mi ha dato orgoglio mostrare una città meravigliosa al netto che sia in un posto piccolo.

Mauro Repetto porta invece a teatro la storia degli 883.
Lui giustamente racconta la sua versione degli 883. E’ giusto che faccia il suo racconto, se sente l’esigenza di raccontare la sua parte è giusto farlo, spero venga una cosa bella.

Chi potrebbero essere oggi i nuovi 883?
Mi sento di dire i Pinguini Tattici Nucleari. Riccardo Zanotti è più bravo di quanto lo ero io a scrivere ai miei tempi, è un grande songwriter che crea testi articolati con un linguaggio semplice e finto semplice e con tanta modernità. Il successo che hanno dal vivo dimostra che sono arrivati a fari spenti e ora lampeggiano. La gente va ai loro concerti perché si diverte. Il senso del live è condivisione e divertimento, loro lo hanno colto come anche io perché creiamo un festone.

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