Tour Indoor 2024, Samuele Bersani: "Con l’orchestra mi sento in una dimensione familiare"

Musica
Federica Pirchio

Federica Pirchio

Un sold out dopo l’altro, il cantautore raddoppia al TAM Teatro Arcimboldi, sarà a Milano anche il 20 aprile 2024

Samuele Bersani classe 1970, quasi 34 anni di carriera alle spalle, 5 targhe Tenco sul comodino, è in tour con l’orchestra, questa l’occasione per rivivere in veste nuova, i suoi grandi successi compresi i brani del suo ultimo album Cinema Samuele.

È un sogno fare tutto un tour con l’orchestra, ci dice, io sono figlio di un musicista di musica classica, di un flautista che è stato anche direttore d’orchestra per tanti anni. Per me è una dimensione naturale, di famiglia, è una cosa bellissima che si realizza adesso che ho più anni rispetto a quando ho iniziato a fare questo mestiere ma che prima o poi doveva accadere. Quando scrivo le canzoni, le penso, molte, in chiave classica”.

L'intervista

La musica quanto ti ha dato e quanto ti ha tolto?

L’ unica cosa che spero è che non mi tolga l’unico orecchio che ho, perché da quando ho iniziato a fare questo mestiere ho sempre avuto un solo orecchio, l’altro lo avevo perso qualche anno prima. Quando senti che dei tuoi colleghi sospendono le tournée per problemi uditivi…ti fai due domande!

La musica non mi ha mai tolto niente mi ha semplicemente arricchito e poi è quello che sognavo di fare da bambino, volevo fare il cantautore. Mi ritrovo dopo 33 anni, quasi 34, a fare esattamente quello che sognavo quando ero piccolo.

La musica ha e deve avere una funzione sociale?

Funzione e sociale, sono due parole che non mi piacciono. Non che sia lontano da me il fine di far star bene le persone, di unirle, la musica sicuramente è anche terapeutica ma siccome le mie canzoni sono fatte anche di parole, è un modo per riconoscersi. Mi riconosco nelle persone che mi vengono a vedere perché dobbiamo avere per forza qualcosa in comune per essere uno di fronte all’altro. Probabilmente loro… è come se sentissero tradotte delle sensazioni che hanno avuto nella vita e che magari non sono mai stati in grado o non hanno mai provato a mettere su carta.

La musica è un atto politico, nel senso più nobile del termine?

La politica in senso nobile sì esiste dentro di me, l’importante è la sincerità delle canzoni. La cosa che più mi piace in un’epoca di intelligenza artificiale è il fatto che io da solo continuerò senza mai utilizzarla, sono contrario e non so ancora le cose che ho dentro. Non so ancora, scavando cosa tirerò fuori.

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