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Alfa: "Le canzoni sono fotografie e l'emotività si trova nei dettagli"

Musica

Fabrizio Basso

Il giovane artista genovese racconta i suoi sogni, le sue fragilità e i suoi progetti dopo il Festival di Sanremo e il primo live al Forum di Assago. L'INTERVISTA

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Un titolo profetico...Vai! E il punto esclamativo non è casuale. Alfa conquista il decimo posto al Festival di Sanremo (GUARDA LO SPECIALE), fa un duetto con Roberto Vecchioni che è già storia inventando una nuova versione del brano-cult Sogna Ragazzo Sogna, pubblica l'album Non so chi ha creato il mondo ma so che era innamorato, fa il suo primo concerto al Forum di Assago e tra poco riparte col tour dei palazzetti. Insomma vai Andrea vai! Il giovane artista genovese, che sta diffondendo in Italia il Folk che verrà, sta consolidando un percorso unico nel suo genere, fatto di passione e coraggio, sacrifici e visionarietà. Al suo fianco ha un (dream) team capitanato da Claudio Ferrante, anche lui un visionario della musica nella stagione degli algoritmi.

Alfa e Roberto Vecchioni all'Ariston - ©Getty

Andrea torniamo un attimo a Sanremo: decimo posto, un duetto con Roberto Vecchioni che è già storia. Così ti ha lasciato quel palco? In cosa sei cresciuto?
È stata l’esperienza più forte della mia vita, nonostante anni di lavoro alle spalle non avevo capito quanto fosse un frullatore, a livello fisico e mentale. Sono cresciuto come professionista, reggere quel peso alla mia età è stato importante, poi mi è venuta la febbre alta. La cover con Roberto Vecchioni mi ha dato una grande autostima, collaborare in questo modo con uno dei cinque più grandi viventi mi ha dato forza, potevo venire schiacciato: mi ha detto vai e mi ha lasciato il palco!

Poi c’è stato il tuo primo Forum di Assago dove hai trovato un pubblico che ti segue dagli inizi ma anche quello che ti ha scoperto da poco. Oggi cosa mi dici?
Lo sognavo da anni, arrivando da Genova in macchina lo vedevo sempre a sinistra. Non è solo il concerto ma prendere la metro per arrivare, cercare il posteggio e il dove mangiare prima… L'ho vissuto da spettatore parecchie volte e ora è accaduto che tanta gente lo ha fatto per causa mia, vedere poi la gente vestita di giallo mi ha emozionato.

Non so Chi ha Creato il mondo ma so che era Innamorato è l’album della svolta, sei uscito dalla comfort zone: hai temuto che potesse risultare ostico?
Assolutamente e non solo alla fan base ma anche a chi mi stava scoprendo. Mi sono detto vai con questa idea che qui non è arrivata, almeno in italiano, e dunque io vado per la mia strada: ci vorrà del tempo prima che si sviluppi in Italia.

Chi sono Sara, Totò, Filo, Benny e Luca? Sono la casualità che si incontra in mezzo all’universo?
I miei amici con cui ho vissuto gli anni di preparazione del disco. Ci raccontavamo le nostre vite, mi piaceva metterli nell’intro del disco come seconda strofa perché le canzoni sono fotografie. L’emotività di una canzone nasce dal dettaglio.

“Un tatuaggio non fa male quando lo fai ma fa male quando ti penti”: ne hai qualcuno che non rifaresti?
Un sacco ma fa parte del percorso di crescita. Molti mi prendono in giro su Twitter ma va bene così.

Quando hai capito che “il mondo è troppo grande per pensare in piccolo”?
Da quando ho iniziato ad avere l’esigenza di avere una voce, prima ero sempre sullo sfondo: non ero bello, non ero estroverso, insomma non avevo niente ma a scuola non volevo stare sullo sfondo. Ho fatto il mago, lo youtuber, il rapper e tanto sport ma è nella musica che ho incontrato la mia natura. Il messaggio è che mai mi sono arreso, tutto il disco è motivazionale.

È meglio avere sold out i concerti o il cuore in sold out?
In questo momento i concerti, non sono pronto a una relazione ma sul lungo… ma forse un giorno ti potrei dire il contrario.

Esiste davvero il locale dove torni ogni venerdì?
È qui a Milano, ci vado spesso. Non sono molti i locali che frequento, ma ce ne sono alcuni dove non frega niente a nessuno di chi li frequenta dunque posso stare tranquillo, sono locali universitari.

Frida nonostante il tono scanzonato ha un testo pesante e attuale: facciamo abbastanza, socialmente e politicamente, perché l’amore sia chiave e mai lucchetto?
Non lo so, la ho scritta dopo il caso di Giulia Cecchettin. Mi hanno colpito la normalità e la giovinezza dei due coinvolti in questa drammatica storia, potevano essere i miei compagni di scuola o vicini di casa. Questa normalità è sintomo di un problema più profondo.

Che colore ha l’amore in incognito? Ed è meglio evitarlo oppure è giusto viverlo anche se non ha futuro?
Sono il re delle persone in incognito. Forse bianco perché non si è ancora colorato ed è puro, non ha elementi di gelosia e negatività è ancora puro. Lo immagino come una tela bianca.

Fai spesso il m’ama non m’ama o solo con Sofia? Che per altro è un nome ricorrente nella tua vita.
Tutte le ragazze con cui mi sono fidanzato si chiamano così. È un'immagine giovane e fanciullesca, mi ricordi che lo facevo da bambino ora non mi capita più ma forse si dovrebbe fare a tutte le età.

Una volta si diceva che l’amore è due cuori e una capanna. Tu dici che questa città è troppo piccola per due cuori messi insieme… dunque andiamo via: dove?
Mi riferivo al fatto che ognuno prende la sua strada; finito il liceo io e tutti i miei compagni di classe abbiamo preso strade diverse. Sai, a Genova dopo le superiori la prima domanda che devi farti è se andare o no.

Cosa pensi dell’amore ai tempi di Tinder?
Una figata. Il romanticismo può esistere su Tinder, il romanticismo è tanto una storia occasionale quanto una che delude le aspettative.

Metti a posto è la storia di un abbandono. A prescindere dalla canzone sei ordinato? Oppure casa tua è caos?
Sono molto disordinato, però sto cercando di migliorare. Ora mi cucino anche da solo ma non sono proprio bravo. Sono più bravo a scompigliare!

“Anche il più bel paesaggio è sempre di passaggio”: dove sei diretto ora?
Ora in vacanza in Spagna, ricarico un po’ le pile e poi riparto per i palazzetti. Nel mio nome d’arte c’è il pensare a dopo, a quale può essere l’evoluzione musicale del Folk.

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