Marlò: "C'è un tempo per tutto nella vita, ma certi momenti arrivano a prescindere"

Musica
Fabrizio Basso

Fabrizio Basso

Credit Viola Gandolfi

L'album Il Tempo delle Cose sembra cercare la razionalità ma in realtà spinge l'istinto. L'INTERVISTA

Il tempo delle cose non è un concept album ma trova nelle sfaccettature del concetto di tempo il suo filo conduttore. Le canzoni all’interno raccontano i rapporti, i posti, il principio e la fine delle cose attraverso la lente del tempo. Il tempo perso, il tempo consumato, il tempo investito, il tempo che resta, il tempo condiviso, il tempo del qui e ora. Se questo disco fosse una stagione sarebbe l’inverno, se fosse una casa sarebbe un loft in cui camera e sala si confondono. Voce, cori e chitarre sono al centro degli arrangiamenti che si muovono tra atmosfere oniriche e sonorità essenziali. Nove brani di cui sette inediti, una cover e larivisitazione di un brano della tradizione popolare abruzzese. Un disco che ha come unico obiettivo la fedeltà al proprio gusto.

Federica partiamo dalla storia de Il Tempo delle Cose è perché non lo consideri un concept visto che segue il sole come una meridiana?
Nasce dopo una lunga pausa, il mio primo disco esce nel 2016, faccio un po’ di date e poi mi sono fermata: è stata la realtà di Chiara Raggi e la sua Musica di Seta che mi ha fatto riprendere a scrivere. Non è un concept perché non è nato con quell’idea e nonostante il concetto di tema che unisce le canzoni non c’è una storia con una sua evoluzione. Per questo periodo il tempo è un concetto costante e lo ho sentito come un elemento prioritario: capire il tempo che ho e come viverlo.

Se ti dico che c’è un tempo per tutte le cose condividi oppure siamo noi che gestendo il tempo andiamo incontro alle cose?
C’è un tempo per tutte le cose ma credo che ci siano momenti precisi nella vita che sono scritti e arrivano a prescindere dalla nostra volontà: poi c’è il libero arbitrio a indirizzarli.

Cosa rappresenta per te “abbandonare la riva del mare”? E’ uscire dalla confort zone oppure partire per un viaggio come fece Ulisse, col mito nel nostos, del ritorno?
E’ riuscire ogni tanto a fare un salto di pancia, riuscire a concepire l’abbandonarsi alle cose, il buttarsi. E’ andare seguendo l’istinto, un concetto per me complesso.

“Il tempo delle cose che non ha mai l’eterno a disposizione” trasmette una certa inquietudine, come se tendessimo a una esistenza senza fine. E’ la tua concezione del folle volo di Icaro?
Intendo le cose che hanno un tempo. Ogni cosa ha comunque una sua fine. Lì parlo di una storia, del viversi di due persone. Cogliere il momento consapevoli di dove si è sapendo che la fine delle cose arriva e se non si ha vissuto appieno approdi a un finale senza una precedente evoluzione.

Una relazione vissuta al contrario, alla Benjamin Button, dove porta? La rivivresti e, per quello che vale, col senno del poi, cambieresti se non il finale parecchie tappe? Anche in Tra un milione di anni canti “l’amore che passa e che non resta”.
Una storia al contrario porta alla consapevolezza di quello che è stato. Per quanto mi riguarda ho capito il senso solo arrivando alla fine, forse alcune cose le avrei cambiate ma nel caso che persona sarei oggi? Mi piace dove quelle cose mi hanno portato. Ho qualche difficoltà col per sempre, mi auguro che tutto duri finché è preservato il sentimento che le ho fatto nascere, per quando si modifichi.

“Cento parole non possono dire chi sei”…eppure a volte ne basta una: questo brano ha la sospensione dei racconti di Gabriel Garcia Marquez e trasmette una sensazione di attesa sfinente. Dove si nasconde l’amore? Ti senti Penelope che tesse o che disfa?
Penso oggi di sapere dove sia, una consapevolezza raggiunta da poco: l’amore è nella naturalezza delle cose, se l’altro è la persona giusta le cose nascono naturalmente. Oggi sono una Penelope a metà, ho disfatto abbastanza per tessere qualcosa di nuovo.

Ne La Musica del Tempo parli dell’amore che dai…è assente, ma anche nelle altre canzoni, quello che ricevi: non ne parli per pudore o perché il tuo termometro affettivo è in rosso?
Forse perché ho dato più di quello che ho ricevuto nelle relazioni a due. Ma in tutti gli altri ambiti ricevo moltissimo. Non ne parlo perché fino a oggi mi ha mosso di più la mancanza che quello che ho ricevuto.

Quando la vita ti rende inaccessibile, come dici in Ogni Vita  è protezione di sé o “una scelta di coscienza”?
Mi auguro che la vita non mi renda inaccessibile. Quello che mi è accaduto ha creato strati di protezione, più si va avanti più ci si struttura. Tante cose mi hanno reso diffidente e poco accessibile, ma se ci si comprende possiamo evitare che il passato ci renda negativi.

Chiudi con Sul divano o nell’angolo del mondo e in entrambi i luoghi citati c’è la bellezza della vita. Dopo un viaggio nei dubbi e nelle assenze, il finale è a cuore aperto?
Assolutamente. Questo pezzo è arrivato a fine scrittura e all’improvviso. Scrivendolo ho realizzato che in passato ho scritto di interazioni ma non d’amore, questo lo considero il mio primo brano d’amore.

Prometti che il tuo 2024 sarà fatto di momenti ed emozioni “forti, gentili, ricchi, felici”? E che questa vita non ti renderà “arida e inaccessibile”?
Possiamo dirlo. Altrimenti sarei una che scrive bene ma razzola male. E’ quello che vorrei.

Artisticamente che accadrà in questi primi mesi del 2024?
Ci sarà una presentazione a Pescara a marzo e poi arriverà qualche altra data di presentazione. Confido per l’estate di avere un tour più organico.

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