Misstake torna con Oh My God: "L'amore è un up and down emotivo"
MusicaAlessandra Tondo è venuta a trovarci in redazione per raccontarci della sua musica, della sua idea di amore, dei suoi studi in psicologia, di come trasforma un hater in un lover e di una missione che si chiama Sanremo 2025. L'INTERVISTA
A distanza di un anno e mezzo dall’uscita di Come Le Star, Misstake, all'anagrafe Alessandra Tondo, torna col singolo Oh My God. Caratterizzato da ipnotiche atmosfere clubbing e da un cantato caldo e avvolgente, il brano, scritto da Misstake e Jamie Fields (che lo ha anche prodotto), riporta a uno spazio senza tempo, dove il mondo per un attimo si ferma. Una donna in cerca di se stessa sprofonda tra le braccia del suo cowboy, libera dal bisogno di controllo, libera da un ruolo che non le appartiene.
Alessandra partiamo da Oh My God, una storia di identità e di passione: come nasce?
Vivendo in città è fondamentale avere un locus amenus per rimanere puri, limpidi, puliti al di fuori delle influenze dell’ambiente quotidiano e di quello che navighiamo. Quello che faccio è cercare di rimanere pura al cento per cento per riuscire a lavorare su me stessa e affrontare la vita come accettazione del dolore e della vita senza doversi aggrappare a nulla. La canzone racconta un amore puro e fa conoscere quello che potrebbe essere un amore sano, privo di dipendenze. Il maneggio ricrea l’ambiente della libertà.
Se non sbaglio arriva a circa un anno e mezzo da Come le Star: perché così tanto tempo tra un brano e l’altro?
In origine anche io facevo uscire tanti singoli ma ora faccio ricerca di suono e parole e immagini, i testi nuovi sono poche parole e tante immagini che devono arrivarti addosso. Prima ero più freestyle. Le tempistiche sono lunghe per la ricerca e poi sono perennemente insoddisfatta.
Dopo essere finita tra le braccia del bel cowboy nel brano, su instagram parli dell’essere single che mi ricorda lo sguardo perso della cover.
Ho una mia visione dell’amore, non credo nella monogamia e tendenzialmente sto bene da sola. L’amore non lo vedo come una cosa totalizzante. A un certo punto c’è la divisione, sesso e amore possono coesistere ma anche essere distinti. La monogamia è un retaggio culturale.
Uno dei temi di Oh My God è la libertà di essere se stessi: tu hai lottato a lungo per conquistarla, ti senti in buona compagnia ho c’è ancora troppa paura a essere identitari?
Mi sento un pesce fuor d’acqua. Non rappresentata né dalla scena attuale musicale né dalla società. Provo a portare un upgrade per chi ci ascolta, ho scelto di studiare psicologia e ricevo migliaia di messaggi al giorno e provo a rispondere a tutti, sono un supporto emotivo. Un artista deve dare un esempio nel senso di essere d’aiuto. Non abbiamo un ruolo istituzionale ma io se posso essere d’aiuto lo faccio.
Parli di un amore dolce come il sale o come fragole amare: sembra che l’amore non possa essere felicità totale, anche solo per un attimo.
E’ un up and down emotivo, è viaggiare sulle montagne russe. Sapere di vivere nel down significa sapere che arriva un altro up: senza queste montagne russe non conosci dolore né felicità. Ho imparato attraverso l’analisi ad apprezzare i momenti bui. Mi faccio calpestare e so preparare una nuova me, scoprirò un lato mio che era in disparte o non conoscevo.
Quando l’amore sporca l’anima?
Quando è puro e privo di ogni tabù e controllo.
Facciamo un passo indietro e andiamo a Come le Star: lì il fulcro del brano è la fase iniziale di un amore, lo stupore. C’è una formula perché lo stupore non sia un attimo?
Avere un rapporto aperto, un dialogo, più di amicizia e complicità rispetto alla parte più possessiva e di gelosia. Se non devi nascondere nulla la relazione dura, le crisi non saranno mai macigni.
Una parola che difendi è anticonformista: cosa significa oggi esserlo? Per altro in Come le Star hai scelto come luogo simbolo un Luna Park…che oggi è anticonformismo per la sua anima per sognatori.
L’anticonformista è chi non si droga, chi non beve e chi non fuma studia e cerca bellezza nelle piccole cose. Dice le cose per come le pensa. Da Mara Maionchi ho imparato la libertà d’espressione: sei apprezzata per la tua autenticità, le persone oggi vivono troppo di idealizzazione.
Un altro tema ora al centro di dibattiti è quello della salute mentale: tu ne parlavi quando era una eresia, mai hai nascosto di avere fatto terapia. Cosa ti senti di dire adesso che è un tema di moda?
Il problema è uno, cioè che se ne parla male. Deve avere una base cognitivo-comportamentale; non è detto che andare in terapia serva, bisogna analizzare il problema affinché si trovi una soluzione. Ultimamente faccio ricerche sui neuro feedback. E’ bello che se ne parli ma nel modo giusto. Sento dire che vogliono uno psicologo a scuola: quello clinico non serve a scuola, il bambino deve capire le questioni cognitive altrimenti diventa come ora di religione a scuola che non si fa nulla. Ma se veicolata nel modo giusto diventa uno strumento preziosissimo.
Una Diva è sempre una che riesce a coltivare la propria unicità fregandosene di stereotipi e giudizi altrui?
E’ lei. Nell’ideale comune è famosa e figa. Frida Khalo per me è una diva, conto quello che hai dentro.
Come è oggi il tuo rapporto con i social e soprattutto con gli hater?
Io li amo, li mando in terapia nel vero senso della parola. Ogni tanto a qualcuno chiedo spiegazioni e diventiamo amici e diventa un lover. Perché mi definiscono pu***na? Per retaggi famigliari e erché manca l’amore sano verso la donna. Hanno problemi con loro stessi non è odio.
Cosa rappresenta per te oggi la parola sogno?
E’ una conquista perché lo raggiungo. Studio da 15 anni la legge dell’attrazione: se lanci l’intento senza pensarci assiduamente accade, purché le azioni siano in linea col pensiero.
Che accadrà nel 2024 artistico di Misstake?
Nel 2025 punto a Sanremo, credo di meritarmelo, voglio portare su quel palco il mio messaggio. Ho già cinque singoli pronti, ora vediamo il mio disturbo di iperattività dove mi porterà.