Il rapper Daddy Yankee (autore di Gasolina) dice addio alla musica: “Voglio seguire Gesù"

Musica

Camilla Sernagiotto

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“Gesù vive in me”, ha dichiarato la star pop portoricana, che annuncia il suo ritiro dalle scene per dedicarsi anima e corpo alla fede. Questo suo addio alle sette note segna la fine di una delle carriere più di successo e influenti nella musica pop latinoamericana: parliamo di colui che ha contribuito a rendere il reggaeton un fenomeno globale. Dopo aver già annunciato precedentemente il suo ritiro dalla musica, nelle scorse ore - durante il suo concerto d'addio - ha spiegato il motivo: intende seguire Gesù

Il rapper portoricano Daddy Yankee, autore della hit globale Gasolina, dice addio alla musica (come già aveva annunciato), spiegando la motivazione: “Voglio seguire Gesù”.
Aggiunge: “Gesù vive in me”. La star pop portoricana Daddy Yankee ha quindi dichiarato che il suo ritiro dalle scene ha come obiettivo quello di dedicarsi anima e corpo alla fede. Questo suo addio alle sette note segna la fine di una delle carriere più di successo e influenti nella musica pop latinoamericana: parliamo di colui che ha contribuito a rendere il reggaeton un fenomeno globale.

I fan, che già avevano appreso della sua intenzione di dire addio al palcoscenico (così come allo studio di registrazione), in queste ore rimangono sbalorditi dall’apprendere che la motivazione di questa scelta sia quella di “seguire Gesù”.
Benché molti estimatori dell’artista già fossero a conoscenza della sua profonda fede cristiana, in tanti si sono dimostrati stupiti da questa repentina inversione di rotta nella vita e nella “carriera” del musicista (mettiamo carriera tra virgolette perché non è ancora chiaro se le parole “voglio seguire Gesù” indichino tra le righe un’eventuale carriera ecclesiastica, chissà. Del resto, le vie del Signore sono infinite).
Il cantante di 46 anni, il cui vero nome è Ramón Rodríguez, ha comunicato i suoi piani al pubblico durante il suo concerto finale, tenutosi al Colosseo José Miguel Agrelot di Porto Rico nei giorni scorsi.

Daddy Yankee: "Non ho vergogna di dire a tutto il mondo che Gesù vive in me e che vivrò per lui"

"Non ho vergogna di dire a tutto il mondo che Gesù vive in me e che vivrò per lui", ha dichiarato in spagnolo Daddy Yankee dal palco del suo ultimo concerto, come riporta il magazine statunitense Variety. "Per molti anni ho cercato di riempire un vuoto nella mia vita che nessuno poteva colmare. Ho cercato di trovare uno scopo, in molte occasioni sembrava che fossi felice ma mancava qualcosa per sentirmi completo”, ha aggiunto dal palco di Porto Rico.
Ha dichiarato che vuole utilizzare "gli strumenti che ho a mia disposizione come la musica, i social network, le piattaforme, un microfono, tutto ciò che Gesù mi ha dato, per il suo regno”, queste le sue parole.

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Quattro concerti al Colosseo José Miguel Agrelot di Porto Rico per dire addio ai fan

Rodríguez aka Daddy Yankee ha tenuto quattro concerti al Colosseo José Miguel Agrelot di Porto Rico questa settimana per concludere un tour di addio che si è svolto tra luglio e dicembre 2022, a supporto del suo ultimo album Legendaddy, pubblicato nel 2022. Il suo “estremo saluto” (si fa per dire) pone fine a una delle carriere musicali più di successo e influenti nella storia latinoamericana.

La star è cresciuta nella zona di Villa Kennedy a San Juan. All’inizio Rodríguez sperava di diventare una stella del baseball e aveva provato a giocare per la lega statunitense MLB, però la sua carriera sportiva si è poi interrotta bruscamente a causa di un infortunio alla gamba. È passato dunque alla musica, pubblicando il suo primo album intitolato No Mercy nel 1995.
Il suo disco d’esordio è la cartina di tornasole di come quell’opera sia nata nel crogiolo di San Juan, dove l'hip-hop statunitense al tempo si mescolava con il dancehall caraibico che usciva dalle casse dei nightclub e dagli stereo della città. È proprio grazie a questo calderone di influenze e sonorità varie che alla fine nacque il reggaeton.

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Il primo latinoamericano il cui successo è uscito dai confini del Paese

Nel 2002 Daddy Yanke ha perfezionato il suo suono e il suo stile, aggiungendo come stilema sui generis un'insolita parlantina veloce, chiacchiere velocizzate aggiunte alla musica insomma. Il singolo Latigazo venne trasmesso al di fuori di Porto Rico e, mentre colleghi come Tego Calderón e Don Omar stavano tentando di sbarcare anche oltre al proprio Paese cercando consenso presso un pubblico più ampio e internazionale, è stato proprio Rodríguez il primo che ha varcato la soglia del successo globale.
La sua hit Gasolina risale al 2004, quasi vent’anni fa, ma continua a essere una canzone celeberrima a ogni latitudine del globo terraqueo. Il brano raggiunse la quinta posizione nel Regno Unito e la trentaduesima negli Stati Uniti, rimanendo per molti l'inno reggaeton per eccellenza.

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Non solo Gasolina: tanti altri successi per Daddy Yankee

Rodríguez collaborò nello stesso anno d’uscita di Gasolina a un altro grande successo, ossia Oye Mi Canto del rapper americano-portoricano NORE. Inoltre fece featuring con star statunitensi del calibro di Snoop Dogg e will.i.am. Anche mega stelle della musica pop latina come Bad Bunny, Ozuna e Marc Antony hanno collaborato a più riprese con Daddy Yankee.
Nel 2017 ha partecipato alla produzione di una delle canzoni più commercialmente di successo di tutti i tempi: Despacito del cantautore portoricano Luis Fonsi, per la quale Rodríguez ha fornito il suo rap sia melodico che ad alta energia. La sua popolarità è aumentata ulteriormente con un remix fatto assieme a Justin Bieber grazie a cui Despacito ha raggiunto infine la prima posizione in 47 Paesi, compresi gli Stati Uniti e il Regno Unito.

La sua successiva rivisitazione del brano Informer di Snow è diventata un enorme successo nel 2019. Il singolo di Daddy Yankee, risalente al 2019, si intitolava Con calma e presentava il featuring dello stesso Snow. È una sorta di remake di Informer, di cui riproduce fedelmente il ritornello a livello musicale.

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