Venerus in concerto, chiude a Milano il ‘18-’23 Club Tour: recensione
MusicaSi è concluso a Milano il '18-’23 Club Tour, un ciclo di concerti che si è rivelato una nuova occasione per entrare in un mondo fatto di atmosfere oniriche, sogni lucidi, condivisione e libertà. IL RACCONTO
Un perfetto esperimento di cantautorato mediterraneo, con la musica che è un coro polifonico universale che sa spaziare dal minimalismo fino, e mi riferisco al gran finale di Fuori Fuori, a echi di Keith Jarrett. Per due ore Venerus ha emozionato il Fabrique di Milano con un concerto evocativo di un viaggio artistico partito da Milano San Siro, volato a Londra (e questo spiega le mille influenze) e rientrato in Italia dove è sbocciato il suo viaggio artistico: la data di inizio ufficiale è il 2018 con l'Ep A che punto è la notte e le collaborazioni con Franco 126 e Gemitaiz, ospite al Fabrique e coL quale ha duettato in Senza di Me; altra sorpresa del concerto è stata Joan Thiele: sul palco hanno condiviso Senza Fiato e vi assicuro che il pubblico così è rimasto.
Il ‘18-’23 Club Tour ha costituito una nuova occasione per entrare nel mondo di Venerus, popolato da atmosfere oniriche, sogni lucidi, condivisione e libertà. Il limite, ma non è una novità, è il Fabrique che per la sua conformazione complica un immersivo godimento dei concerti: la parte rialzata centrale costringe la gente ad accalcarsi lateralmente al punto che, in serate come quella di ieri, diventa praticamente impossibile raggiungere i bagni: e questo è un problema non da poco. Il concerto si apre con Inrtro ma esplode, pochi secondi dopo, con Sola che attraverso il suo incipit spiega subito quale sarà il mood della serata: "Si avvicina così magica, quasi non sembra reale, lo sguardo perso nell'anima, ha un motivo in più per ballare, si sente unica". Uno dei momenti più attesi e intensi è abbinato a Non ti Conosco, che è segnato negli archivi della musica come il primo singolo dell'artista di san Siro, datato 2018. Subito dopo arriva Dreamliner ed è una nuova scarica di emozioni: quando dice "recuperare le notti mancate", beh questa è una. Arrivano Altrove e Forse Ancora Dorme e poi c'è la prima sorpresa: sulle note di Senza di me appare sul palco Gemitaiz per un brano che è un colpo al cuore. Un secondo diretto vall'anima arriva con Canzone per un Amico, parole intime, una confessione di interiorità delicata: "ma niente può cambiare, se non vuoi cambiare tu, con questa canzoneorrei ricordarti che, che se vuoi puoi chiamarmi, amico", un invito anche nei momenti più brutti a pensare "ai sogni più grandi perché avran bisogno di te". Dice "e volo volo via" il refrain di Senza Fiato e si vola davvero quando alla voce di Venerus si appoggia quella di Joan Thiele. Siamo entrati nella discesa che porta alla fine del live e arrivano in ordine sparso Fuori Fuori, La Collina dei Ciliegi e Resta Qui. La chiusura è affidata a Il Tuo Cane e a parole che sono una poesia, che sarebbero piaciute a Franco Battiato: "sarò la tua cura, in ogni gioia e nel dolore, perché anche se non parlo ascolterò davvero ogni tuo rumore". Ed è con questo pensiero che tutti tornano a casa.